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Divano 

E' termine derivato dal  diritto ottomano (che riprende tratti del diritto romano). 

Quando nel 1453 entra in Costantinopoli, Maometto II (che rappresenta uno stato che aveva avuto i suoi esordi con Osman e Orkhan nel 1300) si proclama "il successore legittimo degli imperatori romani". Egli è il sultano,  e rappresenta anche il califfato (cioè l'autorità spirituale). Tuttavia non ha poteri di interpretazione della legge islamica (sharï'a), potere questo che spetta solo ai giureconsulti (da lui nominati). Al sovrano spetta solo l'articolazione di tale legge a livello civile, di legislazione secolare (chiamata, per netta derivazione romanica, kanun). I poteri imperiali sono gestiti a livello pubblico dal vezir-i a'zam (gran-visir), posto a presiedere il divan, consiglio di Stato. Tipico della prassi politica e istituzionale dell'impero è il NON-proselitismo: sotto l'Impero (l'ultimo sultano è deposto ad Ankara nel 1922). Al suo interno arabi, turchi, tatari persiani curdi berberi copti zigani greci armeni slavi albanesi rumeni ungheresi non si sono fusi. Lo stesso dal pdv eligioso: accanto all'Isalm prevalente (sunnita) convivevano: cristiani ortodossi armeni monofisiti cattolici, ebrei sefarditi ashkenaziti caraiti remanioti.

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fonte

Storia dell'Impero ottomano (1989), a c. Robert Mantran, LE:Argo, 1999 pp.876

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