OSSERVATORIO POLITICO

di Massimo Galanti

La luna di miele tra Prodi e i mass-media continua nonostante i piccoli screzi che sempre son presenti nelle giovani coppie. Eppure di motivi gravi per un divorzio ce ne sarebbero a non finire. Diciamo, tanto per non fare del doppiopesismo, che se il Polo dopo sei mesi di ipotetico governo avesse mostrato il triplo dell'attivita'di Prodi, come minimo sarebbe stato, per rimanere nell' ambito della metafora matrimoniale, accusato d' impotenza.

Il governo Prodi, a giudizio di " The Economist " del 12 ottobre, deve ancora coalizzarsi intorno ad un grande progetto.
Ecco invece l'elenco di quelle " piccole cose ", che il governo dell' Ulivo, secondo la citata rivista, finora ha proposto, non fatto: 1)arruolamento delle donne; 2) rivitalizzazione dell' insegnamento della storia; 3) finanziamento dei musei attraverso lotterie statali; 4) un nuovo tipo di licenza di guida;
(e non si � ricordato della quinta: il cognome delle donne sposate).

Non e' molto per sei mesi, e ripeto sono solo propositi.
E questo e' quello che si dice all' estero, non quello che ci vuol far credere la macchina propagandistica dell' Ulivo.

La tradizione consolidata di cercare una legittimazione presso gli stranieri, questa volta non ha portato i risultati sperati. Con perfetta regia la macchina propagandistica dell' Ulivo ha fatto s� che la finanziaria venisse presentata mentre Ciampi era ad una riunione del Fondo Monetario. Il resto l' ha fatto come al solito la TV di stato. Ricordiamo le voci trionfalistiche intente a dirci dello stupore, la soddisfazione, ma soprattutto l'ammirazione degli stranieri per la finanziaria di Prodi. Era fatta. L'Italia grazie a Prodi ed all'Ulivo poteva considerarsi gia' in Europa.

Noi invece e non solo noi a dire il vero, l' abbiamo chiamata la finanziaria dei misteri (v. Osservatorio Politico nel numero precedente), ed ancora nei dettagli lo e', e subito abbiamo scoperto quello che i nostri partners all' estero stanno scoprendo ora un po' alla volta: una finanziaria a base di tasse reali e tagli virtuali.

Leggiamo ancora cosa scrive " The Economist " .
Traducendo liberamente: " Alla fine di settembre, Prodi, annunciando la finanziaria 1997, sembrava che avesse messo a segno un buon colpo. Sembrava proprio che l' Italia per la prima volta potesse essere nel gruppo di testa dei paesi che avrebbero aderito all' Unione Monetaria. Ora sembra che la finanziaria sia solo un' opportunita' mancata. Il problema e' che Prodi vuole tagliare troppo poco, e troppo invece vuole aumentare le tasse".

In altre parole quella luna di miele che per evidenti interessi comuni continua imperturbata fra la stampa nazionale ed il Governo, presso la stampa estera e' definitivamente terminata. Non solo, ma scoperto l'inganno propagandistico, difficilmente, conoscendo gli stranieri, non ce la faranno pagare. A livello di Governi esteri questo e' gia' successo e continua, vedasi gli schiaffi ricevuti da Spagna, Francia e Germania. Dalla Germania le ramanzine ed i giudizi arrivano addirittura da alti funzionari del mondo bancario, non ci si scomoda nemmeno a livello politico. E non sembra che questi paesi stiano tremando di fronte alla prospettiva dei sorci verdi italiani.

La verita' � che Prodi e' completamente impotente, prigioniero fra la Bindi e Bertinotti, mentre resta equivoco l' atteggiamento del PDS. Questo accade mentre l' inflazione non scende, era stata promessa al 2,5%, la produzione industriale ristagna paurosamente, e per la forte diminuzione dei consumi si prospetta la chiusura di 250.000 esercizi commerciali. Gli Italiani sono ormai ridotti a mettere da parte i soldi per pagare le tasse.

Lasciando la questione economica, forti nubi si addensano anche sulle istituzioni, con fortissimi contrasti che coinvolgono pezzi di Magistratura, Carabinieri, Guardia di Finanza, partiti politici, mentre nuovi e piu' gravi scandali fanno tremare il Palazzo.

Ma il Capo e' ottimista, e allora avanti miei prodi.

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