OSSERVATORIO POLITICO

di Massimo Galanti

Le ultime due settimane sono state caratterizzate dalla presentazione, o meglio dall' annuncio della Finanziaria 97, e dal nuovo scandalo che va sotto il nome di Tangentopoli 2.
Annuncio della Finanziaria, e non presentazione, perche' non e' ancora chiaro come verra' strutturata. La novita' comunque e' nella sua entita', circa 63000 miliardi, anche se, da buoni farisei, i nostri giocando sui numeri, parlano di una Finanziaria vera e propria di circa, se non ricordo male, 37000 miliardi, piu' la tassa sull' Europa di 13000 miliardi una tantum e sembra per decreto prima della fine dell' anno, piu' altri interventi non e' chiaro ne' come ne' quando.

La confusione, a nostro avviso, e' dovuta al tentativo, invero maldestro, di nascondere l' entita' del nuovo balzello fiscale, che e' facile calcolare intorno ai 40000 miliardi, il tutto alla faccia delle promesse elettorali dell' Ulivo. E' davvero patetico come ancora una volta i nostri chiamino gli stranieri in soccorso. Invece di una seria presentazione della Finanziaria, noi cittadini o meglio, sudditi, dobbiamo accontentarci di sapere che i nostri partners stranieri approvano e lodano quanto fatto dal governo. Questa protervia dei nostri clerico-burocrati-marxisti, che va avanti dal tempo dell' entrata in campo di Berlusconi, e' invero offensiva e stantia.
In mancanza di argomenti sono ormai 3 anni che i nostri chiamano in causa gli stranieri per cercare di convincerci della bonta' dei programmi e delle azioni dell' Ulivo, e di tutto il male che puo' derivare dall'affidarsi alla politica del Polo delle Liberta'. Sembra ormai che siamo sotto tutela. Ed invero vien da pensare che i nostri non siano altro che dei proconsoli di un potere estero cui si sono affidati pur di mantenere il potere interno.

Noi che da tanti anni che viviamo all' estero e che seguiamo con interesse le vicende europee, non ricordiamo una sola volta che un governo straniero abbia chiamato in causa un altro governo per convincere i propri cittadini della bonta' di un qualche provvedimento.
E' anche una questione di dignita' e di rispetto per i propri connazionali, virtu' di cui i nostri politici dell' Ulivo sono chiaramente poco dotati.
D' altra parte la matrice culturale, sociale e politica dell' Ulivo e' o marxista internazionalista, fino a qualche tempo fa d' ispirazione sovietica, o terzomondista e cattolico-integralista. Non c'e' quindi molto da meravigliarsi.

Purtroppo per l' Italia tutto questo non e' nuovo. E' dai primi secoli del Suo potere temporale che la Chiesa si � affidata agli stranieri per risolvere i problemi con gli Italiani. I quali ogni qualvolta hanno provato a contestare il potere di preti fanatici ed integralisti, hanno dovuto subire gli interventi, anche sanguinari, di imperatori stranieri: da non dimenticare che anche Carlo Magno, quando venne a Roma, venne per rimettere sul trono il Papa che dai Romani era stato cacciato, e per domare la rivolta di questi.

Questa lunga consuetudine di dipendenza dagli stranieri purtroppo sembra faccia sentire ancora oggi i propri effetti. Alla fine che bisogno c'e' di votare: basterebbe chiedere a Kohl, ad esempio, cosa dobbiamo fare e come, e chi mandare al governo ad eseguire i suoi ordini. Oppure potremmo farci governare direttamente dal FMI, o dal G7.
Detto questo, aspettiamo di conoscere nei dettagli la Finanziaria per darne un giudizio che comunque anche da quel poco che si sa`, non potra' non essere che negativo.

Cosa dire su Tangentopoli 2?. La prima cosa che viene alla mente, e' che anche i burocrati sembrano essere della stessa pasta dei politici che hanno provveduto alla loro nomina. Il che ci sembra di una verita' talmente ovvia che ci e' sempre parsa sospetta questa ammirazione per i cosiddetti tecnici al Governo.

Comunque anche Tangentopoli 2 ci sembra poca cosa rispetto al prossimo inevitabile scandalo che ci sara' (anche per confermare il proverbio). E sara' la madre di tutte le tangentopoli: gia' se ne vedono le avvisaglie.
Per il Paese c'e' ancora forse un' ultima speranza: che D'Alema decida di riprendere seriamente il discorso sulle riforme con le forze del Polo e la smetta di essere il supporto dei ferrivecchi del regime.

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