IL FERROVIERE

di Tito Livio

All'indomani del 21 aprile, con l'Ulivo in fiore, i giornali di regime avevano magnificato la genuinità del futuro Primo Ministro che, a risultato elettorale acquisito, se ne era tornato a Bologna col Pendolino.
Altro che quello spaccone di prima che, tra uno studio TV ed la "casa degli italiani", utilizzava il suo elicottero personale disdegnando i genuini mezzi popolari!

In uno dei primissimi numeri di questa rivista, proprio in quella occasione, il nostro Nazareno Ruggero (v. Doppiopesismo) si era chiesto se il prode professore avesse fatto anche il supplemento e la prenotazione obbligatoria, e se avesse dovuto sistemarsi da solo i bagagli sulla retìna. Ora ci é tutto più chiaro e forse siamo in grado di darci una risposta: noi pensiamo che non ha nemmeno dovuto pagare il biglietto . E questo lo pensiamo non perché abbia magari tentato di fare il furbo, facendo credere di avere il "permanente" (uno dei fringe benefits dei Parlamentari) quando ancora non era stato ufficialmente nominato Deputato (oltretutto, visto come gli riescono certe furbizie col premier spagnolo per rallentare di nascosto l'unione monetaria europea, il controllore l' avrebbe smascherato subito). No, gli é che il nostro vantava crediti di benemerenza con le FS, avendo in precedenza prestato i suoi servigi di consulente e Garante GRATIS, come Egli stesso ci assicura senza comunque che il relativo contrattino venga reso pubblico.

Al di là del fatto che una qualche Legge proibisce ai professionisti di prestare la loro opera al di sotto dei minimi tariffari stabiliti dagli Ordini professionali (ma questo é un dettaglio, tanto chi rispetta queste leggi in Italia?), restava il debito morale da parte dell'Ente FS, e quindi op! in carrozza!
Non fiori ma opere di bene, insomma.

In realtà il legame di amorosi sensi tra Prodi ed i trenini é ben più profondo e radicato nel tempo di quanto si potesse supporre, vista la miriade di contratti di consulenza che Nomisma riceveva dalle FS.
Ci auguriamo quindi che, essendo impossibilitato a farlo il suo vecchio amico Necci, il nuovo Amministratore dell'Ente FS non Gli neghi un ultimo biglietto gratis per Bologna, ma di sola andata, il giorno in cui traslocherà da Palazzo Chigi e vorrà tornare a fare consulenze.

In effetti, visti i risultati di questi mesi di Governo, sarebbe meglio per tutti se tornasse al più presto ad occuparsi delle ricerche del tipo di quelle commissionate dalla Farnesina sulla sessualità degli asini in Somalia o, in caso di bisogno, di quelle che Pacini Battaglia inventava in Oman per le amichette in difficoltà.

In fondo, aveva ragione il buon De Nicola, primo Presidente della prima Repubblica, che oggi avrebbe detto: "...una consulenza e una pacca sulle spalle non si rifiutano a nessuno...!".

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