Il Direttore del Corriere dice ora (C.d.S. 19 maggio) di stare attenti al "Doppiopesismo", e per spiegarsi meglio scrive: "Un ministro dei "loro" da’ per la Finanziaria cifre sballate? E’ un mascalzone. Quel ministro e’ dei nostri? Il suo e’ un perdonabile sbaglio". Non si puo’ che essere d’accordo con il Direttore del Corriere quando condanna questo modo di comportarsi, se non fosse che il suo articolo inizia con una incredibile smielata.
Scrive infatti : "Davvero un buon Governo quello presieduto da Romano Prodi e da Walter Veltroni, Carlo
Azeglio Ciampi e’ la persona giusta per portare l’ economia italiana fuori dalle secche, Giorgio Napolitano
un buon frutto del ramo liberal comunista ..." ed altre amenita’ del genere. Un governo si dovrebbe
giudicare da quel che fa’ . Se poi vogliamo giudicarlo solo dagli uomini che lo compongono, .. qui si va un
po’ nella soggettivita’. Si potrebbe obiettare ad esempio che Ciampi, quando era
Presidente del Consiglio, l’Italia fuori dalle secche non ce l’ ha portata, anzi ha lasciato gli italiani piu’ a
secco di prima, gravandoli di tutta una serie di nuove tasse e balzelli. E la svalutazione del 30% del 92 ,
quando era ancora Presidente di Bankitalia? Vediamo cosa fara’ Ciampi adesso: per ora nemmeno si
conoscono le sue intenzioni, speriamo bene comunque, e poi giudicheremo.
E che dire di Dini? Qui e’
inutile
accennare ai due pesi e due misure, se ne e’ abbondantemente abusato. Dini, da quando ha lasciato il
governo Berlusconi, non ha fatto altro che bene, e’ diventato il risanatore dei conti pubblici. Peccato che
poi il Fondo Monetario Internazionale parli dei nostri conti publici come qualcosa di "creativo".
Dini ha ripetutamente affermato in campagna elettorale, insieme a Fantozzi, di fronte alle contestazioni
degli avversari, che i conti erano a posto. E’ stato difficile contestare questa sua affermazione, a causa di
un incredibile ritardo nella presentazione del rendiconto trimestrale da parte degli uffici preposti, e dal
silenzio, che non si sa come giudicare, dei cosiddetti giornali d’ informazione. Mutatis mutandis, ci vuole
ben piccola fantasia per immaginare cosa avrebbero scritto gli stessi giornali se Dini fosse stato un ministro
del governo Berlusconi. Ora sappiamo che il conti del 96 sono sballati, di quanto e’ ancora da stabilire.
Tornando all’ articolo del Corriere, leggiamo piu’ avanti : "....deve essere chiaro fin d’ora che quel
distacco critico conquistato dalla libera stampa negli ultimi anni non deve cedere il passo alla distrazione,
al conformismo o peggio alla cortigianeria."
E allora come la mettiamo con "...un buon frutto del
ramo liberal comunista"?
E ancora, nello stesso numero, a pagina 3: "Il Capo del Governo dopo l’incarico torna a Bologna con il
Pendolino. L’aereo presidenziale? No, grazie, meglio il treno". Inizio dell’articolo: "Valigioni in mano, di
corsa a prendere il Pendolino, come un
viaggiatore qualsiasi....".
Il Nostro, Prodi, ha fatto anche la prenotazione obbligatoria e la coda
allo sportello per il biglietto? Notare comunque i "valigioni ", almeno due, uno per mano.
E di corsa.
Invero c'è un clima di esaltazione e cortigianeria un po’ esagerata.
Per non parlare del neoministro dell’ambiente, con rastrello e ramazza a pulire la spiaggia! Notizia riportata
abbondantemente dai telegiornali di Stato.
Un po’ come la battaglia del grano.
Certo essere obiettivi e’ difficile, ma pretendere di esserlo e’ imperdonabile.