EUROPA EUROPA

di Massimo Galanti

E` un peccato che l'opposizione abbia scelto la via della protesta sterile e si sia impantanata, evidentemente mal consigliata, nel tentativo goffo di disfarsi del Governo Berlusconi.

A seguire le cronache politiche si rimane stupefatti della mancanza di un qualsiasi progetto politico dell'opposizione che non sia appunto la protesta urlata. Fassino e` ormai solo una tragica delusione, prigioniero del suo tentativo di seguire Rutelli sulla strada di una vuota logorrea.

Che Rutelli fosse politicamente un patetico personaggio inventato da una sinistra a corto di leader si sapeva, come si sa per certo che non sara` lui a guidare l'opposizione nel futuro scontro elettorale; quello che meraviglia di piu` e` invece la pochezza di Fassino, che sembra totalmente incapace di trovare una direzione che non sia quella indicatagli da Nanni Moretti. Per gli eredi di Togliatti e Berlinguer, un bel triste declino.

L'opposizione piu` che da un progetto, appunto inesistente, sembra essere guidata da un'angoscia, quella di non riuscire a far cadere Berlusconi. Quello che e` tragico e` che non vi e` alcun progetto che riguardi cosa fare dopo l`eventuale caduta del governo attuale. Proviamo allora noi a descrivere degli scenari possibili.

Il Presidente del Consiglio potrebbe essere costretto a lasciare in seguito ad una condanna che, senza dubbio, la stragrande maggioranza dei suoi elettori non potrebbe non giudicare suggerita da motivi politici. Una simile ipotesi lascia aperti gli scenari piu` inquietanti.

Anche ammesso che tutto avvenga nel piu` tranquillo dei modi, sarebbe inimmaginabile un governo di unita` nazionale, proprio perche` gli elettori della Casa della Liberta` sarebbero convinti della complicita` della sinistra nei riguardi della sentenza.

A questo punto si proporrebbero due scenari: o l'incarico all'attuale Vicepresidente, nel qual caso la sinistra non esiterebbe a rispolverare i fantasmi dell'antifascismo, oppure le elezioni anticipate, magari in una data di poco successiva ad una piu` che probabile assoluzione di Berlusconi in secondo grado.

In questo caso avremmo un Presidente del Consiglio in veste di martire perseguitato da una sinistra che non vuole accettare le regole del gioco democratico. Il risultato delle urne sarebbe scontato ma poco tranquillizzante per la democrazia, a causa di un' opposizione debolissima ed ormai poco credibile.

Certo si puo` sempre sognare che, anche senza l'aiuto di Oscar Luigi Scalfaro, il potere in via eccezionale venga riaffidato alla sinistra magari con l'appoggio di qualche transfuga fra i deputati cattolici della maggioranza, come sembra sperare Rutelli. Ma anche questa soluzione, senz'altro moralmente antidemocratica, potrebbe rivelarsi molto pericolosa una volta che un Berlusconi assolto in secondo grado pretendesse, a ragione, di andare alle elezioni anticipate.

E` molto improbabile uno scenario in cui Berlusconi venga a trovarsi senza la maggioranza. Tutti coloro che ultimamente hanno cambiato bandiera, vedi Dini o Mastella ad esempio, si son potuti salvare solo grazie al loro nome ma con il sacrificio di tutti i loro seguaci. Cambiare casacca non sembra che porti a dei risultati positivi, piuttosto a trombature certe. Con queste premesse mi pare difficile che ci siano ancora deputati pronti a saltare il fosso.

Date queste considerazioni l'atteggiamento dell'opposizione sembra sinceramente inspiegabile. Se la sinistra avesse a cuore il bene degli Italiani farebbe di tutto per rasserenare gli animi, soprattutto non s'impegnerebbe cosi` maldestramente in una campagna di danneggiamento dell'immagine dell'Italia all'estero nella speranza di trovare li` un esercito in grado di abbattere il principe.

La sinistra ha scatenato sulla stampa internazionale una tale campagna antiitaliana che difficilmente gli elettori potranno dimenticare quello che appare sempre piu` come un sabotaggio del proprio Paese al solo fine di avvantaggiare la propria parte. Se poi si considerano i trascorsi antinazionali e filosovietici del PCI, convincere gli elettori che la sinistra ha piu` a cuore il proprio potere che non gli interessi nazionali sarebbe un gioco da ragazzi.

A meno che, ma mi scuso subito della battuta, la sinistra non speri in un'invasione militare da parte degli Europei sul tipo dell'aiuto "fraterno" che i Sovietici portarono ai loro alleati tedeschi, ungheresi e cecoslovacchi. Per ora sembra che la sinistra si stia limitando ad auspicare delle semplici sanzioni.

Con un clima piu` sereno, anche un'eventuale condanna di Berlusconi non sarebbe cosi` dirompente, e sarebbe piu` facile trovare delle soluzioni momentanee in attesa del processo di appello.

E` evidente che la sinistra non ha pensato alle conseguenze della sua non politica, come e` probabile che l'avventurismo della sinistra non sia una scelta cosciente ma solo una conseguenza della pochezza dei suoi attuali leader.

Purtroppo tutto questo accade mentre gli scenari internazionali si fanno sempre piu` scuri e contemporaneamente sta iniziando quel processo che dovrebbe portare domani ad una maggiore integrazione europea. In tutte e due le situazioni si avrebbe bisogno di un progetto italiano comune di gran parte della classe politica, maggioranza e opposizione, perche` e` del futuro dell'Italia che stiamo parlando.

Sul piano dell'integrazione europea, invece di sviluppare un progetto comune che tenga conto degli interessi dell'Italia, l'opposizione sembra solo capace di appiattirsi sulle posizioni degli stranieri, senza nemmeno preoccuparsi di quali siano queste posizioni, occupati come sono nel gioco di gettare fango sull'Italia sperando in questo modo di colpire Berlusconi. E` tragico piu` che irritante il loro ergersi a paladini di un Europa che ancora non esiste ne` e` chiaro come sara`.

Bossi almeno sa quale Europa non vuole, la stessa che non vuole tutta la Casa delle Liberta`, ovvero l'Europa della Burocrazia, l'Europa al servizio delle Multinazionali le cui lobbies stanno a Bruxelles nella stessa sede dell'Unione, ne` l'Europa al servizio dei Tre Grandi, con i piccoli nordeuropei a far loro da scudieri. Quell'Europa che e` stata costruita finora anche grazie alla disattenzione o alla complicita` dei governi italiani del passato.

In questo scenario poco entusiasmante per la democrazia, un ruolo non trascurabile lo giocano anche i sindacati. L'Italia non ha bisogno di modificare l'articolo 18 per licenziare perche` sono anni che questo gia` avviene grazie all'intransigenza dei Signori del Sindacato. Sono anni ed anni infatti che la grande industria perde decine di migliaia di posti l'anno.

L' Italia, se qualcosa non cambia ed in fretta, sara` presto un paese completamente deindustrializzato, pieno di piccole aziende, le sole che possono sfuggire al potere del Sindacato, e che dipenderanno sempre piu` dalle commesse dell'industria d'oltralpe, finche` questa non trovera` dei fornitori piu` a buon mercato.

Ci attende un futuro in cui il Sindacato continuera` ad essere potente pur se i suoi membri saranno solo dei pensionati, ed in cui gli operai non potranno lamentarsi perche` non ci saranno piu`. Purtroppo non sara` un gran futuro per l'Italia. Forse per questo si spera tanto nell'Europa, accontentandosi che un domani l'Italia possa almeno essere il suo Mezzogiorno.

Certo vi e` anche un'altra possibilita`, che il Governo onori la sua cambiale con gli elettori e si appresti a fare le modifiche necessarie alle leggi che regolano il mercato del lavoro, ed alle altre riforme promesse.

La CGIL ha sempre fatto una politica d'appoggio a quella dei comunisti, anche a scapito dei lavoratori, vedi lotta per la scala mobile, pensare che ora voglia, d'accordo con la controparte industriale, contribuire a risolvere i problemi del lavoro e dell'occupazione, mi sembra solo un'utopica speranza.

L'articolo 18 e` solo una bandiera, il vero fine e` impedire che il governo metta in atto le sue promesse elettorali, sempre ovviamente in nome della democrazia. Gli altri due poli della Triplice alla fine decideranno, come hanno sempre fatto, di seguire la CGIL.

In tutto questo i giornali, come sempre al servizio dei grandi interessi costituiti, pretendono di convincerci che qualche migliaio di girotondini siano piu` rappresentativi della maggioranza degli elettori e della maggioranza parlamentare che li rappresenta.

Ma la realta` non e` quella che cercano di dipingere i giornali. La realta` e` che la maggioranza ha ricevuto il mandato di cambiare l'Italia ed e` bene che il Governo si accinga a far questo con la massima determinazione.

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