ASILO D'INFANZIA

di Monello

La sinistra italiana continua ad avere qualche difficolta` ad afferrare i concetti di base, anche i piu` semplici, della cosiddetta democrazia occidentale.

Purtroppo, parlo sempre dei nostri sinistri, pur avendo abbandonato la dottrina comunista, sempre con le notevoli eccezioni di cossuttiani e bertinottiani, sono talmente saturi della loro cultura vetero-marxi-sovietica, che a mala pena riescono a digerire le tendenze piu` liberali del "centralismo democratico".

Una volta, quando erano illuminati dal Sol dell'Avvenire ed irradiavano la stessa gioiosa sicurezza dei primi martiri cristiani, avevano in sommo disprezzo tutto cio` che era occidentale e quindi decadente, ed in primo luogo la cosiddetta democrazia "borghese".

Ora al pari di tutti i neofiti, essendo stati costretti dalla vittoria dell'Occidente a convertirsi, qual moderni "marrani" , alla democrazia liberale, di questa si fanno sacerdoti e sommi interpreti, ignorando pero` (forse memori della "democrazia proletaria") che alla base della "democrazia borghese" vi e` la volonta` popolare espressa attraverso il libero suffragio universale, e poco contano le cosiddette "avanguardie".

Una volta si diceva che il comunismo era la malattia infantile del socialismo, o forse questa e` solo una mia reinterpretazione della famosa frase. Fatto si e` che d'infantilismo senile si tratta.

Non si spiega altrimenti questa improvvisa compulsione di attori, guitti ed intellettuali orfani dell'organo, ad esibirsi in fanciulleschi girotondi, come quelli intorno ai palazzi di quella giustizia, che una volta non si poteva nominare disgiunta dall'appellativo spregiativo di "borghese". I nostri neo-convertiti sono quindi diventati il baluardo conservatore di quelli che un giorno erano i simboli del potere "borghese".

Ma torniamo all'infantilismo. Sono rimasto colpito qualche giorno fa da una simpatica e tenera ragazza che, in uno di questi palazzi dello sport dove ultimamente amano riunirsi i nuovi martiri, stava apostrofando con le lagrime agli occhi il povero D'Alema.

E` con il cuore spezzato che stava dicendo grosso modo: "ti ho fischiato, ma perche` non ci ridai le chiavi della marmellata (leggi potere) che il perfido orco Silvio ci ha fregato"?

Devo ammettere che questa mia ricostruzione e` un po` approssimativa, dovuta al fatto che dall'episodio sono passati diversi giorni. Ma il succo e` quello. E giu` a piangere.

Al che il povero D'Alema, evidentemete imbarazzato, ha risposto qualcosa del tipo: "piantala, smettila di piangere, e poi non sono io il principe che magicamente puo` risolvere la situazione, casomai rivolgiti a Moretti (ma non sono sicuro che abbia detto proprio cosi`, forse lo ha solo pensato), e poi non dimenticare che l'Orco Silvio in virtu` delle regole della democrazia ha tutto il diritto di tenersi la marmellata per se".

Dopo aver capito che queste spiegazioni avevano solo allargato il fosso d'incomprensione fra lui e la base, pare che D'Alema abbia deciso di evadere per quattro mesi, andando a ritemprarsi in quel paese, gli Stati Uniti, che secondo i suoi sogni giovanili, avrebbe gia` dovuto essere scomparso da tempo.

C'e` indubbiamente qualcosa d'infantile in questo stringere i pugni (resistere,resistere,resistere), piangere, battere i piedi e sgridare i Grandi (i D'Alema per intenderci): i mostri extraterrestri della Casa delle Liberta` hanno tolto il giocattolo dalla mani dei bambini della sinistra.

Hanno detto loro che e` ormai ora di andare a letto, fatevi una bella dormita, e fra qualche anno, quando sarete cresciuti, ne potremo riparlare. Ma loro, come tutti i bambini, non ci stanno, come tutti i bambini non vogliono rispettare le regole, e come tutti i bambini fanno le bizze e si appellano allo zio buono (Moretti) contro il padre severo (D'Alema).

Nelle democrazie mature chi vince le elezioni ha il diritto di governare ed ha pure il dovere di attuare il programma elettorale, perche` questa e` la volonta` del popolo sovrano espressa attraverso la sua maggioranza.

Gli elettori della CdL, quelli si`, nel caso venissero privati con manovre poco chiare, alla Oscar tanto per intenderci, della loro vittoria elettorale, avrebbero tutto il diritto, questa volta, di arrabbiarsi.

I cosiddetti intellettuali, molti dei quali hanno occupato cattedre e posizioni solo per meriti sessantottini, dovrebbero capire che loro formano le avanguardie solo nelle proprie fantasie infantili, o solo nei paesi, se ce n'e` ancora qualcuno, dove si applica il centralismo democratico.

Nei paesi seri invece solo a dire "intellettuale" ci si mette a ridere. In genere in questi paesi si e` scrittori, o professori, o filosofi, o artisti, ma anche ingegneri, tecnici, artigiani, operai, soldati o contadini, solo chi non sa far nulla, magari solo i girotondi, si fregia del titolo d'intellettuale.

Ed ora che hanno imparato il girotondo, con la tipica pedanteria e ripetivita` del bambino, guidati dall'intellettuale della celluloide Nanni Moretti, ogni occasione e` buona per farne uno, senza la paura, tipico anche questo del fanciullo, di cadere nel ridicolo e nella comica.

Parliamo in particolare dei girotondi intorno alle sedi della RAI, che recentemente, grazie ad una legge imposta dalla sinistra, ha visto cambiare il vecchio Consiglio con uno scelto dai nuovi Presidenti delle Camere.

Purtroppo il nuovo Consiglio d'Amministrazione non e` di garanzia come quello uscente, il quale fu scelto invece da Violante e Mancino, che per definizione sono fra i piu` disinteressati ed oggettivi gentiluomini della politica, non per niente militano nell'Ulivo.

Il nuovo Consiglio e` stato scelto da Casini e Pera che come e` noto, essendo stati eletti nelle liste della Casa delle Liberta`, sono faziosi, illiberali e poco democratici. Allora via con i girotondi!

Certo che e` difficile ragionare con chi reputa ottimo il proprio comportamento e pessima la condotta dell'avversario quando questi fa esattamente le stesse cose. Ma gia` mi immagino lo sdegno di fronte a queste parole.

Abbiamo dimenticato forse che Berlusconi possiede Mediaset? No che non l'abbiamo dimenticato, ma quando l'opposizione giocherellona fa i girotondi per la pluralita` d'informazione, vorremo anche noi ricordarle qualcosa, e di concreto.

Forse qualcuno puo` negare che "Il Corriere della Sera", la "Stampa", "Il Messagero", per non parlare de "La Repubblica", che sembra ormai piu` un giornale di partito che d'opinione, hanno sempre avuto forti simpatie nei confronti della sinistra, o perlomeno sono sempre stati "visceralmente", come si diceva una volta, antiberlusconiani? E si tratta solo dei piu` importanti quotidiani nazionali.

Possiamo poi passare ai periodici, fra cui spicca "L'Espresso", guarda casa dello stesso editore de "La Repubblica", che una volta aveva mire anche su "Panorama" e la "Mondadori", in nome sempre della pluralita` dell'informazione.

Infine la Rai, sia radio che TV, che non si puo` certo dire che abbia mai nutrito delle simpatie per Berlusconi, basti pensare a Biagi, Santoro ed il TG3. Di fronte a queste corrazzate il centro-destra, grazie a Berlusconi, puo` mettere in campo il "Giornale", con un numero di lettori pari ad uno a dieci rispetto ai quattro quotidiani summenzionati, il settimanale "Panorama" ed il fedele direttore Emilio Fede.

Eppure questi bugiardi girotondisti non fanno altro che gridare allo scandalo di una informazione nelle mani di Berlusconi. Anche i bambini fanno cosi`, prima mangiano tutta la cioccolata, ma se tu togli loro l'ultimo bocconcino, gridano all'egoista cattivaccio.

Purtroppo dovremo rassegnarci a convivere ancora per molto con questa sinistra.
Bisogna aver pazienza.
Come con i bambini.

Pagina successiva

Sommario Pagina di copertina Commenti alla Redazione

Hosted by www.Geocities.ws

1