EUROPATHETICS
(purtroppo continua, vedi numero precedente)

di Massimo Galanti

Dobbiamo, per onor del vero, dare atto alla sinistra italiana ex comunista ed ex cattocomunista di aver abbandonato, almeno per il momento, il sogno di una societa' fondata sull'ideologia marxista-leninista.

Se cosi` non fosse ci sarebbe da dubitare sulla salute mentale dei nostri avversari. Lo stesso Bertinotti parla di "rifondazione", il che presuppone, si spera, qualcosa di nuovo e di diverso rispetto alla vecchia ed amata ideologia. Della quale pero` qualcosa e` rimasto. Ovvero l'uso dell'ideologia per se` come fonte di Verita` assoluta, con cui poter manipolare le coscienze, oltre alle tattiche leniniste per la presa del potere.

E` rivelatore per quanto detto l'uso che viene fatto dell'ideale europeo. Un'Europa che sembra che i nostri abbiano accettato totalmente ed acriticamente. Improvvisamente dopo decenni di avversione e` scoppiato l'amore per l'Europa, un amore totale e senza riserve come in precedenza lo avevano manifestato solo per l' Unione Sovietica. I comunisti (o ex) sono dei passionali, quando amano, amano senza ritegno.

Ricordo ancora quando venne a Roma il coro dell'Armata Rossa ed un fremito di passione percorse gli animi dei rossi di tutta la citta`, che si precipitarono in massa, loro cosi` antimilitaristi da non conoscere nemmeno la canzone del Piave, cosi` antimilitaristi da aborrire la divisa (italiana), ad ascoltare le canzoni, in lingua russa, cantate in perfetto stile militare da un gruppo di ragazzotti sovietici in divisa che sembravano appena usciti da un'accademia militare prussiana. Ma si sa (miracoli dell'ideologia) che l'esercito sovietico era un esercito di pace, cosi` come era risaputo che le bombe atomiche sovietiche facessero bene alla salute.

Si sa pure che con queste balle riuscirono ad annebbiare le menti, gia` deboli, di milioni di pacifisti che al grido di "meglio rossi che morti" altro non bramavano che farsi invadere, in nome della pace, dall'Armata Sovietica, che in realta` non era solo una compagnia itinerante dedita al bel canto.

Fortunatamente vinsero coloro che sulle proprie auto o sulle finestre di casa scrivevano "meglio un Pershing in giardino che un Russo all'uscio". Non che i comunisti fossero dei pacifisti, semplicemente sfruttavano il desiderio di pace di ogni uomo per raggiungere i loro fini. Grazie anche ai "Pershing" alla fine il comunismo venne sconfitto, ma gli ex-comunisti, vecchie facce di bronzo -ricordate la parate dei capi sulla terrazza del Cremlino?- diventarono piu' arroganti che mai e, abbandonati i sogni di un radioso mondo proletario, si dedicarono come niente fosse all'esaltazione dell'Europa Unita, in realta` uno strano mostro al servizio dell'odiato capitalismo. Misteri dell'insondabile animo umano.

Un altro grande mistero riguarda l'arroganza con cui i comunisti o ex, non avendone mai azzeccata una, perseverano, diabolicamente, a presentarsi come gli unici in grado di capire e guidare gli eventi. Come tutti coloro che, incapaci di vivere la complessita' della realta` e le difficolta` connesse alla soluzione dei problemi dei singoli e della societa`, si affidano a delle teorie ingenue quanto false o limitate, cosi` i nostri hanno sempre una soluzione per ogni problema. Che sia il Capitalismo di Marx od altri sacri testi, gli uomini vanno sempre alla ricerca di ricette miracolose.

Il libro di ricette italiano del momento si chiama Europa. L'Europa della cultura e della storia millenaria. Dalle ideologie rivelate a quelle scientifiche, siamo infine giunti a quelle storico-sentimentali. Perche` questa esaltazione acritica dell'Europa in se` puo` essere un ideologia? Se non altro perche` possiede alcuni caratteri esteriori dell'ideologia.

Eccone un elenco (parziale):
1) Non la si puo` mettere in discussione, pena passare per un bieco e stupido nazionalfascista che non capisce nulla d'economia e di politica.
2) Ha un carattere messianico ed escatologico: l'avvento dell'Europa portera` la pace ed il benessere definitivo e creera` l'uomo nuovo: l'Europeo, molto piu` intelligente e buono di quei sempliciotti, incolti, guerrafondai degli americani.
3) Ha un grande contenuto morale e tutti gli europeisti convinti sono delle persone onestissime dedite solo al bene comune.
4) Possiede gia` un corpo di interpreti e custodi della Dottrina: i burocrati della Commissione e, Supremo Organo di Difesa del Buon Costume e della Moralita`, il Parlamento Europeo.

Potevano i nostri ex-comunisti lasciarsi sfuggire un occasione cosi` ghiotta? In fondo si trattava di lasciare invariato il naturale disprezzo per il Popolo Italiano e per la Patria, e sostituire l'Unione Sovietica con l'Europa. Certo si tratta anche di sostituire il socialismo con l'odiato capitalismo, ma queste sono questioni assolutamente secondarie per le menti raffinate dei nostri, l'importante e` trovare una strada per il potere.

L'Europa viene quindi trasformata dai nostri in ideologia per poterla usare come testo sacro, per cui tutto quello che viene dall'Europa, o che si fa in nome dell'Europa diventa santo e giusto. Basta dire "l'Europa lo vuole" oppure " Lo dice l'Europa", per trovare subito del consenso acritico da parte degli animi semplici. E cosi` nessuna meraviglia che i nostri abbiano convinto il Parlamento Europeo, dove facilmente le priorita` nazionali sopravanzano quelle europee, a far passare un documento di condanna del governo italiano per delle leggi (vedi rogatorie internazionali) varate dal Parlamento Italiano, legittimo rappresentante del Popolo.

E` inoltre pericoloso coinvolgere il Parlamento Europeo in queste censure, poiche` i rappresentanti, con l'eccezione di quelli della nostra sinistra, essendo eletti su basi nazionali si sentono naturalmente portati a difendere gli interessi nazionali, anche contro quelli di altre nazioni, od almeno a far si` che gli atti del Parlamento Europeo non danneggino i loro Paesi, concetto quest'ultimo che evidentemente non fa parte del patrimonio intellettuale della nostra sinistra.

Oggi solo gli sprovveduti od i disattenti possono ignorare che esiste, come e` sempre esistito, un piano per emarginare paesi come l'Italia dai veri centri decisionali. Nella mente dei nostri alleati l'Europa e` l'Europa dei Tre Grandi, come anche molti burocrati europei non si astengono dal dichiarare pubblicamente. Ogni volta che l'Italia cerca di curare i propri interessi o far valere la propria posizione, un senso di fastidio e d'insofferenza s'impadronisce dei nostri amici europei.

L'insofferenza degli europei nei nostri confronti si manifesta talvolta in modo eclatante anche nell'utilizzo della grande stampa, ed e` maggiormente evidente quando si presenta sulla scena un governo italiano che cerca di curare gli interessi del proprio Paese. Certo questo non accade con quei governi che accettano passivamente il ruolo subalterno che gli europei hanno assegnato all'Italia.

Non si tiene nemmeno in considerazione il fatto che sia estremamente pericoloso creare dei precedenti, per cui, una volta diventata lecita da parte del Parlamento Europeo la censura di atti dei parlamenti nazionali, questa pratica puo` essere usata per richiamare all'ordine quei paesi che non si adeguano ai desideri dei Grandi.

Non credo che la strada per costruire l'Europa possa passare per l'umiliazione dei parlamenti nazionali. Se il comportamento, pur condannabile, di alcuni deputati europei, preoccupati piu` di servire gli interessi del proprio Paese che quelli comuni europei, puo` trovare qualche giustificazione, ingiustificabile e deprecabile e` invece il comportamento della sinistra italiana che chiama in soccorso gli stranieri per denigrare l'Italia, solo per inseguire un improbabile sogno di potere e di rivincita a breve termine.

Una rivincita che, dato il verdetto elettorale confermato anche recentemente dai risultati del Molise e della Sicilia, potrebbe avvenire solo stravolgendo in maniera anticostituzionale la volonta` del popolo italiano, gioco estremamente pericoloso per la convivenza civile.

Ma usare l'Europa per i fini di partito, puo` essere alla fine controproducente. Una volta smascherata la sacralita` dell'Europa, non c'e` piu` alcun motivo per credere che il giudizio dell'Europa sia piu` giusto, o saggio, o intelligente di qualsiasi altro giudizio. Non basta dire " l'ha detto l'Europa" per dare credibilita` a chi non ce l'ha.

Bene farebbero gli ex-comunisti a scordarsi dell'Europa come ideologia utile ai loro tatticismi. Bene farebbero, i nostri avversari, a prendere atto una volta per tutte della realta`, e cominciassero a dedicarsi agli interessi dei propri concittadini: questa forse potrebbe essere una via piu` facile, senz'altro piu` dignitosa, per arrivare al potere.

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