ITALOPATETICI

di Monello

Da quando il centrodestra ha trovato una sua unita` ed un leader, i nostri cattotalebancomunisti sembrano aver perso il lume della ragione. Intanto chiariamo subito il perche` di quel "taleban" unito al piu` usato e storico "cattocomunisti". Ci e` sembrato attuale usare un tale titolo, dato che tutti costoro, in un modo o nell'altro, si considerano i depositari della Verita` in Terra, o perche` in contatto con la Divinita`, o perche` dotati di intelligenza fuori dal comune (i comunisti).

Come abbiamo sottolineato piu` volte, costoro non hanno in grande simpatia le regole della democrazia, dato che queste non tengono in gran conto la Verita` rivelata o scientifica (quella comunista) che sia, ma ai fini del governo considerano solo le opinioni dando ad ognuna un valore commisurato al peso elettorale. Noi poveri democratici laici arranchiamo nel buio procedendo a tentoni, pragmaticamente, guidati solo dagli interessi della nostra parte e della Nazione. Per chiarire meglio la nostra posizione diciamo anche che molti di noi tengono in gran conto la religione, ma la considerano un fatto privato, personale, come privata e personale dovrebbe essere la scelta di valori quali la carita` ed il perdono, e non imposta dalle Chiese o dai partiti a tutta la comunit�.

Il governo di una Nazione e` un altra cosa. E` evidente che i nostri avversari, per loro cultura, non possono ammettere un risultato elettorale contrario al loro Credo. E se per disgrazia la parte avversaria dovesse vincere le elezioni, sarebbe sacro dovere di ogni buon cattotalebancomunista usare qualsiasi mezzo per rendere nullo il risultato elettorale, come hanno dichiarato loro illustri rapresentati.

Uno di questi mezzi � la stampa estera. Nessuna meraviglia quindi che oggi nel 2001, come allora nel 1994, non passa giorno che i nostri cattotalebancomunisti non cerchino di dimostrarci che gli Europei, e qualche volta anche gli Americani, si vergognano di noi, anzi sono molto arrabbiati con noi, e l'unico modo per placare la loro ira sarebbe quello di ignorare il risultato elettorale, mandare a casa l'odiato Berlusconi, e ridare il potere maltolto a D'Alema, l'unico in grado di placare le ire dei nostri alleati.

A questo punto non si capisce se questo gioco al massacro che consiste nel convincere i giornalisti e politici stranieri che l'Italia sia diventata come il Cile di Pinochet, sia piu` patetico o piu` tragico. Patetici sono i vari politici dell'opposizione che per attaccare Berlusconi non trovano niente di meglio che denigrare l'Italia. Tragico e` il danno che puo` venire all'Italia, dato che in generale gli stranieri non perdono occasione per parlare male del nostro Paese, sia con le storie di mafia, che di corruzione o inefficienza del sistema, figuriamoci come vanno a nozze quando la materia gliela forniscono gli stessi Italiani in una gara ammirevole di chi riesce a spargere piu` fango sulla propria Patria.

La palma del piu` patetico va senz'altro a D'Alema, cui proprio non va giu` di essere stato sconfitto innumerevoli volte da Berlusconi e che a causa di costui abbia perso ormai qualsiasi credibilit�. Lo spiacevole episodio di Gand poteva essere un occasione per rilanciare gli ideali europei messi cosi` stupidamente in discussione dall'infelice riunione dei "tre grandi".

Che ci sia un disegno di guida a tre dell'Europa e` quasi evidente. Di questo D'Alema, da statista e da italiano, avrebbe dovuto occuparsi, non del mancato invito all'Italia, dato che anche un'eventuale guida a quattro sarebbe contro lo spirito europeo. D'Alema ne ha invece aprofittato per un altro attacco all' Italia ed agli Italiani che, secondo lui, avendo deciso di mandare al potere Berlusconi hanno pure mandato l'Italia in serie B. In fondo non c'e` molto da meravigliarsi di questa antiitalianit� di D'Alema, basta pensare ai tempi in cui il nostro aveva eletto a sua patria ideale l'Unione Sovietica.

Dimentico di essere stato Primo Ministro, e quindi di avere anche oggi un particolare dovere verso la Patria, preferisce ad un suo giudizio autonomo, quello degli stranieri, degno emulo di quegli Italiani che nei secoli passati si rivolgevano all'Imperatore straniero per risolvere i propri problemi. Di motivi per attaccare la maggioranza e Berlusconi ce ne dovrebbero essere, com'� naturale, a iosa, il fatto di dover far ricorso al soccorso straniero denota oltre che spirito servile anche una imperdonabile, per un politico, mancanza di argomenti.

Degno compagno di merende, anche se qualche gradino piu` sotto, e` il povero Rutelli. Povero perche` sempre piu` evidente e` la sua crisi d'identita`. Fino a ieri ha creduto di essere stato uno dei piu` grandi sindaci di Roma, oggi crede di essere il capo dell'opposizione e, anche lui stizzito per aver perso le elezioni, sognando di essere un Grande Presidente del Consiglio, offre i suoi servizi al paese proponendosi come aiutante di Berlusconi per non fargli fare delle figuracce internazionali.

Purtroppo anche questo e` il messaggio che arriva agli stranieri. Complimenti anche a Rutelli per la sua arroganza, il suo senso dello Stato e la sua considerazione per la dignita` della Nazione. Non c'� male per un altro che crede di poter fare il Primo Ministro. Sono stati usati pubblici ministeri d'assalto, che in sette anni di indagini non hanno trovato granche`, si fa ricorso all'aiuto degli stranieri, e` possibile che Berlusconi sia tanto bravo che non si riesca a trovare un solo argomento politico da usare contro di lui?

Un consiglio signori dell'opposizione: sforzatevi per una volta a fare i politici, ovvero a pensare agli interessi del vostro Paese, forse qualche argomento serio da usare contro il Governo Berlusconi potrebbe uscir fuori.

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