LE MENZOGNE DELLA SINISTRA

di Massimo Galanti

Al di la` del giudizio di merito, l'esperienza dei regimi comunisti verra` ricordata per l'uso scientifico della menzogna e della calunnia. Quest'ultima serviva per rendere piu` accettabile all'opinione pubblica l'eliminazione, anche fisica, degli avversari politici. Vale per tutti la figura di Trotsky, fondatore dell'Armata Rossa, eliminato a martellate in testa da un sicario di Stalin, dopo essere stato soggetto ad un campagna di odio e di menzogne che l'aveva costretto all'esilio.

In generale l'attacco alla vittima designata veniva giustificato ricorrendo ad una magistratura, asservita all'ideologia, che si prendeva cura attraverso l'uso di pentiti e delatori prezzolati d'inventare crimini, anche incredibili, al fine di giungere ad una condanna esemplare. Come e` noto il comunismo e` un'ideologia totalitaria che non si preoccupa solo della costruzione di una nuova societa` ma pretende pure di costruire l'Uomo Nuovo e Migliore che si rigenera attraverso un processo catartico. Centrale diventa quindi, in questa visione, il ruolo della confessione, cui la vittima e` costretta, il piu` delle volte mediante tortura.

Queste cose non sono certo una rivelazione di oggi. Attraverso scritti clandestini ed attraverso la testimonianza di profughi ed esiliati, l'Occidente ha sempre saputo sia delle condizioni (catastrofiche) dell'economia sovietica che delle condizioni di terrore in cui viveva parte della popolazione.

Anche in Italia questi fatti erano piu` che risaputi. Ciononostante parte della classe politica dirigente, in particolare la sinistra democristiana, ha sempre cercato l'accordo ed il compromesso (storico) con il PCI, partito che non solo difendeva gli Stati Socialisti ma ne era un untuoso magnificatore, bollando le rivelazioni su quei regimi oppressivi come invenzioni della propaganda borghese-capitalista.

La vittoria nelle elezioni del '48, aveva portato alla sconfitta non solo della coalizione socialcomunista che andava sotto il nome di Fronte Popolare, ma anche di quelle forze, alcune anche cattoliche, che pur non essendo ateo-comuniste erano non di meno accese nemiche dell'Occidente avversandone l'impostazione economica capitalista. Parimenti risultarono sconfitte quelle componenti del mondo imprenditoriale e del liberalismo di sinistra che credevano nella possibilita` di un incontro fra esigenze del mercato ed ideologia comunista. L'Italia sembrava quindi avviata a seguire il destino di tutte le altre democrazie occidentali, ovvero un destino di progresso sociale e grandi miglioramenti economici.

Non peraltro quegli anni, fino alla cosiddetta rivoluzione del '68, vanno sotto il nome di "Miracolo Economico". Erano gli anni in cui l'Italia inavadeva i mercati con i suoi macchinari, le sue automobili, i suoi frigoriferi, lavatrici e televisori. Erano gli anni in cui i Giapponesi ci chiesero un accordo per limitare le esportazioni di automobili, avendo paura di essere invasi dalle piccole utilitarie italiane. Erano anche gli anni in cui si richiamavano in Patria coloro che erano emigrati dopo la guerra.

Purtroppo le forze antinazionali, terzomondiste e anticapitaliste che albergavano nella stessa maggioranza di governo lavoravano, contro la volontà della maggioranza degli Italiani, per capovolgere le conseguenze della sconfitta del '48, e si apprestavano, con la passivita' di una classe industriale e finanziaria timorosa di una economia di vero libero mercato, a ricercare quel compromesso con il PCI che caretterizzo' poi gli ultimi 30 anni di vita italiana, fatta eccezione per la breve parentesi del Governo Craxi che tento', pagandone in seguito un caro prezzo, di governare sensa il consenso dei comunisti. E qui e` bene ricordare l'altra caratteristica dei regimi comunisti, cui accennavo all'inizio dell'articolo, ovvero l'uso sistematico e scientifico della menzogna come strumento quotidiano di governo.

Inutile ricordare l'esaltazione del sistema economico sovietico pur in presenza dei continui disastrosi risultati dei cosiddetti piani quinquennali, piani che tanti economisti alle "vongole" hanno tentato di applicare anche all'Italia nei famosi anni della programmazione economica. Mentre i sovietici esaltavano i loro risultati in patria e nel mondo, in Italia erano i nostri comunisti incaricati di magnificare la superiorita` dell'economia sovietica nei confronti di quella occidentale. E` uno strano destino quello riservato agli Italiani di dover far dipendere le proprie sorti da questi mentitori e dai loro lacche` (per usare una definizione cara ai comunisti).

In tutti gli altri paesi occidentali i comunisti non hanno mai avuto una grande influenza, o sono risultati del tutto assenti. Da noi, grazie anche agli sforzi di tanti utili idioti, hanno sempre avuto un peso determinante. Nessuna meraviglia quindi che oggi l'Italia sia il paese occidentale con piu' problemi socio-economici. Con la caduta del Muro di Berlino e` stato chiesto ai comunisti almeno di cambiar nome, se volevano ancora far sentire la loro influenza negli affari italiani. E questo e` avvenuto, pur con qualche mese di ritardo rispetto al crollo di tutti i regimi comunisti europei.

Oggi forse sarebbe ingiusto dire che i comunisti son al potere in Italia, ma i cromosomi di quelli che furono sconfitti nel '48 sono tutti li`. Questi cromosomi sono passati all'Ulivo che continua candidamente ad usare contro gli avversari politici lo strumento della calunnia e dell'odio, non disdegnando anche di far uso sistematico della menzogna a fini politici. Infatti e` stupefacente il confronto fra gli anni dell'esaltazione dei risultati della politica socio-economica dell'Unione Sovietica e gli anni che stiamo vivendo che vedono un'esaltazione ridicola dei miracoli dei governi dell'Ulivo.

Cio` che e` piu`stupefacente e` soprattutto la stessa faccia tosta con cui questi miracoli vengono propagandati. Questo avviene nonostante che oggi i risultati economici delle varie nazioni e delle singole imprese sono a disposizione di tutti in decine di giornali specializzati che riportano i dati sia di istituti di statistica privati che di grandi istituzioni internazionali. Nonostante questo, i nostri orfani della Piazza Rossa con tutta la loro fauna e flora di contorno, continuano a nascondere la drammatica situazione socio-economica del paese.

Eppure proprio in questi giorni importanti istituti internazionali hanno rivisto le stime sulla crescita dell'Italia portandole a livelli risibili rispetto alle previsioni governative e rispetto a quelle dei principali paesi nostri partners e concorrenti. Le ultime previsioni parlano di una crescita per l'anno in corso, dopo anni di crescita zero o quasi, paragonabile a quella degli Stati Uniti che a quanto pare stanno attraversando una grossa crisi economica.

In compenso siamo i primi per quel che riguarda inflazione e disoccupazione, con quella giovanile a livelli talmente vergognosi, intorno al 30%, che da soli basterebbero a testimoniare il fallimento della politica economica dell'Ulivo. Inoltre l'aver voluto partecipare all'euro senza essere stati in grado, per motivi politici-ideologici, di affrontare e sciogliere i nodi strutturali del paese, ha comportato una stasi della spesa per manutenzione e nuove infrastrutture che sta rendendo fatiscente ed obsoleta la struttura fisica ed organizzativa del paese sia dal punto di vista economico che da quello dell'ecosistema.

A questo quadro si deve aggiungere il grave problema della criminalita`, esasperato da una politica accondiscendente verso gli stranieri che entrano clandestinamente e verso quelli che delinquono. Il confronto con gli altri paesi ci fa scoprire la grave arretratezza dell'Italia sia dal punto di vista della ricerca scientifica che dal punto di vista di un'industria capace di una produzione tecnologicamente avanzata. Il grande bisogno di immigrati di una parte della piccola e media industria, nasconde solo la necessita' di avere del lavoro a bassissimo prezzo, unico mezzo per competere in mancanza di una capacita' di offerta qualitativa a base tecnologica.

A questo proposito la bugia piu' terrificante e' quella che riguarda gli immigrati come necessita` per riequilibrare il sistema pensionistico. La verita` e` che questi lavoratori sottopagati o peggio lavoratori in nero, con i loro vari parenti a carico a causa di una troppo generosa politica dei ricongiungimenti, risulteranno immancabilmente una peso insostenibile per la collettivita', che dovrà provvedere a case, istruzione e pensioni sociali. In altre parole sara' la collettivita' a pagare le manchevolezze di un'industria che a causa delle condizioni politiche non e` in grado di evolvere tecnologicamente.

Questa e` la verità sul Paese Italia, una verita` che e` l'esatto contrario delle menzogne della sinistra. E` la stessa verita` che si poteva leggere a proposito dei regimi comunisti e che la sinistra italiana ha sempre negato. Le menzogne, la propaganda, il controllo della TV di Stato e degli altri mezzi d'informazione, non sono serviti a salvare il sistema sovietico, anche se purtroppo la sua caduta e` arrivata troppo tardi per i milioni di vittime.

Il 13 maggio nutriamo la speranza che le menzogne e le calunnie ed il controllo dei mezzi d'informazione, non salveranno il regime dell`Ulivo. Non sprechiamo pero` questa opportunita` altrimenti anche per l'Italia il crollo del regime, anche se inevitabile, potrebbe arrivare troppo tardi.

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