ASSOLTO SI', MA COLPEVOLE

di Monello

A leggere il "Corriere della Sera", Berlusconi e' stato sì assolto, ma non si capisce perche'. Se ben ricordiamo, fu proprio il Corriere a dare la notizia, alla faccia della Privacy, dell'avviso di comparizione a Berlusconi mentre questi era impegnato a presiedere una conferenza internazionale sulla criminalita' organizzata. Uno storico del futuro non avrebbe difficolta' a ipotizzare che tale era la paura dell'establishment, che tutto si sarebbe dovuto tentare, anche a costo di ridicolizzare il Paese internazionalmente, pur di sbarazzarsi di una presenza che poteva essere d'ostacolo alla pacifica e fruttuosa convivenza fra Stato, partiti e grande finanza.

Sempre questo fantomatico storico avrebbe difficolta' a non postulare l'ipotesi che qualcuno dall'interno della Procura di Milano non avesse dato la notizia ad un giornale che sin dall'inizio di Tangentopoli aveva abbondantemente dimostrato di essere la cassa di risonanza di alcuni magistrati di quella Procura, tutti tesi a smontare la credibilita' di alcuni partiti, e di fatto, magari in buona fede, a salvarne altri. Senz'altro questo fantomatico storico avrebbe delle grosse difficolta' ad immaginare come questa notizia riservata sarebbe potuta arrivare altrimenti sulle pagine di quel giornale.

Certo il nostro storico avrebbe potuto tranquillamente svolgere tutte le indagini e formulare qualsiasi ragionevole ipotesi, tranquillo che nessuno l'avrebbe portato in giudizio per calunnia. Cosa che purtroppo sembra accadere sempre piu' frequentemente a quel che rimane della libera stampa di questo Paese. Forse consci del gran casino che il Corriere aveva scatenato in quell'occasione , i suoi giornalisti hanno qualche difficolta' ad ammettere l'innocenza del Cavaliere.

Scrive infatti Giuseppe D'Avanzo : " E qui interessa poco sapere che cos'e' la "prescrizione", che cosa sono le "attenuanti generiche" o "per quale motivo, pur essendo stata accertata una responsabilita' penale in corruzione, a Silvio Berlusconi non e' stata inflitta alcuna pena" (corsivo e sottolineatura sono nostri). Noi credevamo che Berlusconi fosse innocente, infatti ci era sembrato la sera prima di avere sentito in televisione il magistrato giudicante dichiarare "non colpevole per non aver commesso il fatto" ma indubbiamente l'italica "Pravda" ne sa piu' del giudice. Anzi si adombra un mistero in quest'assoluzione.

Che il terribile Cavaliere non avesse per caso corrotto i giudici? Ma non e' finita: titolone in terza pagina: "Borrelli: ma questa sentenza dimostra che e' colpevole". Indubbiamente l'establishment si sta rendendo conto di essere arrivato alla frutta e ha dato ordine di sparare grosso ad altezza d'uomo.

Scrive infatti Panebianco, in genere molto misurato, nell'articolo di fondo, paventando l'avvento del centro destra al potere, a proposito di una proposta di legge del Polo: " Posso garantire, avendola letta, che la proposta del Polo era decisamente peggiore di quella del Governo. Se gli uomini che l'hanno elaborata e quelli che (non capendo, evidentemente, cosa stavano facendo) l'hanno avallata prenderanno in mano la scuola, ci sara' forse da rimpiangere il centro-sinistra. E che altro e' questo se non un evidentissimo indicatore della tremenda debolezza culturale prima ancora che politica, della classe dirigente del centro-destra?". Insomma, questi tremendi imbecilli del centro-destra non capiscono nemmeno quel che fanno: piu' stupidi di cosi'...!

Nello stesso articolo, Panebianco ammette, freudianamente, che il vero motivo per cui il Polo non puo' andare al governo, e' perche' l'establishment lo considera suo nemico. Panebianco indubbiamente e' costretto ad adeguarsi all'offensiva dei poteri forti, terrorizzati dal successo di Berlusconi, ma i suoi argomenti sono piuttosti ridicoli e molto personali: dimentica, ad esempio, il successo del Polo nelle regioni e nelle citta' sotto la sua amministrazione.

Se invece vogliamo parlare di "evidentissimi indicatori", è banale affermare che chiunque può trovarne a iosa, a testimoniare dell'incompetenza della sinistra: basta guardare ai risultati dei governi di questi ultimi anni.

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