D'ALEMA L'INQUIETO E VELTRONI L'AFRICANO

di Monello

Inquietudini

Forse, come affermano, hanno veramente abbandonato l'ideologia comunista che con tanto vigore hanno difeso fino a pochi mesi dopo la caduta del Muro. Ma il comunismo e' stata anche una grande scuola di propaganda politica, essendo l'indottrinamento delle masse uno dei compiti principali del Buon Compagno. Ed il buon ex-comunista la scuola di propaganda non l'ha dimenticata.

Ogni scuola ha le sue tecniche. Gli ex-comunisti, ad esempio, amano ancora iniziare il discorso con un'affermazione grave, solenne e categorica. Lo scopo e' quello di catturare l'attenzione dell'ascoltatore mettendolo sull'avviso che qualcosa di grave gli potrebbe accadere, ma stia tranquillo: il partito vigila.

In genere si inizia con affermazioni che non ammettono dubbi: si tratta di affermazioni oggettive, assolutamente incontestabili. Obbligatorio e' il presente affermativo categorico. Da bandire i "forse" o l'uso del condizionale. Le aperture di discorso piu' usate, seguite in genere da una breve pausa di suspence sono : "E' grave." oppure: "E' preoccupante" .

Esistono variazioni sul tema.

D'Alema preferisce iniziare con: " E' inquietante". Se lo dice il Presidente del Consiglio c'e' veramente da essere preoccupati. Il compagno che ascolta, pensa subito ad un attacco alla democrazia da parte del cattivo di turno. "Inquietante" e' il comportamento di Cossiga, quando sembra avversare il centro sinistra. "Inquietante" e' l'alleanza di Berlusconi con Bossi.

Parte dell'armamentario propagandistico del buon ex-comunista continua ad essere la manipolazione spregiudicata della Verita', che sempre Verita' rimane anche quando la Verita' di oggi e' l'esatto contrario della Verita' di ieri. Nel romanzo "1984", scritto da Orwell per descrivere la dittatura comunista, il nemico di ieri diventava l'amico di oggi, con in piu' la pretesa che così era sempre stato: era sufficiente togliere dalla circolazione tutti i vecchi libri di storia e sostituirli con i nuovi esaltanti la secolare e incrollabile amicizia con il nemico di ieri. Nella nostra realta' e' sufficiente l'appoggio di una stampa vomitevolmente servizievole.

Cosi' accade che "l'inquietante" Cossiga, quello che veniva indicato sui muri con la "K" ed il simbolo delle SS, il gladiatore golpista, il Presidente della Repubblica accusato dai soliti giornalisti alle vongole di avere seri problemi di salute mentale, nel giro di 24 ore, non appena decide di appoggiare il governo D'Alema, diventa uno dei piu' saldi baluardi della Democrazia, un uomo dall'acume politico ineguagliabile, un punto di riferimento irrinunciabile. Salvo poi ritornare ad essere il solito KoSSiga non appena ricomincia a criticare il Leader Maximo. La LEGA, il partito di Bossi, quando serviva a mantenere in vita il Governo Dini e a far perdere l'elezioni a Berlusconi, era una "costola della sinistra", un partito portatore d'istanze democratiche e libertarie da prendere in seria considerazione.

Non dimentichiamo che un ministro del governo Dini e' stato cacciato, a furor di comunisti, per aver osato mettere in dubbio la costituzionalita' di un simile partito. Ma tutto questo accadeva ieri, almeno fino ai falliti tentativi di D'Alema di accordarsi con Bossi, cosi' e' stato scritto e non smentito. Poi nel giro di 24 ore il contrordine ex-compagni in perfetto stile orwelliano: "E' inquietante" che la LEGA, partito notoriamente emulo di Haider (ma non era una costola della sinistra?), possa andare al governo con Berlusconi, trasformando l'Italia in una seconda Austria. La LEGA puo' essere solo o "una costola della sinistra" od un movimento fascista e razzista.

Per i nostri ex-compagnucci trinariciuti non esistono vie di mezzo: democratico chi sta con loro, tutti fascistoidi gli avversari, con un giudizio vergognosamente e spudoratamente intercambiabile a seconda della circostanza del momento. D'Alema ed i suoi pensano che tutti gli Italiani siano come i fedeli compagni del Mugello, costretti a votare per Di Pietro.

Ma stia attento! (avvertimento in stile comunista). Come diceva il saggio : "Ne puoi fregare qualcuno tutte le volte, tutti qualche volta, ma non tutti tutte le volte."
Il crollo dell'Unione Sovietica insegna.

Par Condicio alla pecorara

"In tutti i Paesi europei" (come dicono gli ex-comunisti quando sono a corto di argomenti) il governo si identifica con la maggioranza. Il dibattito politico avviene sempre fra Governo e opposizione. In Gran Bretagna la par condicio si esercita facendo sempre parlare un membro dell'opposizione sullo stesso argomento su cui si e' intrattenuto il rapresentante del governo.

In Italia, che non per altro passa per il paese dei furbi, in nome della Par Condicio hanno inventato il Governo al di sopra delle parti. Per cui in Televisione il tempo dedicato alla politica viene "equamente e democraticamente" suddiviso fra Governo, Maggioranza e Opposizione. Come a dire 2/3 a me ed 1/3 a te. Sempre meglio, bisogna ammetterlo, del comunistico: " quello che e' tuo e' mio, e quello che e' mio e' mio".

Anche quando D'Alema dichiara di voler prendere parte alla campagna elettorale, per la televisione pubblica e' sempre il Presidente del Consiglio e come tale va privilegiato. D'Alema poi, che indubbiamente non conosce la vergogna, ci mette, da par suo, il carico da novanta. Con quella sua arietta ironica, tipo quanto-sono-intelligente-logico-e-bravo-e-quanto-sono-imbecilli-tutti-gli-altri (alleati e utili idioti compresi, anzi soprattutto quelli), attacca gli spot politici facendo intendere che vuole proteggere gli italiani dalla verbosita' di un opposizione menzognera.

Poi, approfittando di una televisione pubblica al limite della decenza, si esibisce in uno spot elettorale continuo. L'ultimo spot che ricordiamo, riguardava le miserevoli performance economiche del paese, che D'Alema ha avuto la faccia tosta di presentare come "straordinarie", quando di straordinario c'e' solo il fatto che sono otto anni che l'Italia marcia a meta' della velocita' dei suoi partner europei. D'Alema fa finta di dimenticare che per il 99 era prevista una crescita quasi doppia di quella che realmente e' stata. La fantastica performance poi dei conti pubblici e' frutto, per cambiare, di un'assoluta mancanza d'investimenti in infrastrutture, per cui il paese continua irrimediabilmente ad invecchiare.

Per non parlare poi dell'aumento della pressione fiscale. Infine, fatto estremamente negativo, la pur debole ripresa dell'economia si accompagna ad "un'inquietante" (questo lo dico io) ripresa dell'inflazione: segno evidente che i vecchi mali strutturali dell'economia italiana non sono stati affatto eliminati. Questa e' la verita' dei fatti. Ma per gli ex-compagni ed i loro amichetti si vede che Verita' continua a pronunciarsi "Pravda".

" In tutti i Paesi d'Europa", non si fa così. I governanti non possono prendere in giro i propri cittadini, altrimenti la stampa li svergognerebbe. La stampa loro, non certo quella italiana. Adesso finalmente abbiamo capito cos'e' la Par Condicio: e' far sì che il Presidente del Consiglio possa dire tutto quello che gli pare senza paura di smentite. Inquietante. Indubbiamente inquietante

Preservativi e vecchi argomenti

Sempre in nome della par condicio ci vengono propinati ampi servizi su Veltroni. Si sa, lui e' in Africa, non per propaganda, ma perche' "he cares" . E meno male che c'e' qualcuno che si preoccupa dei problemi del mondo e dice finalmente alla Chiesa Cattolica quello che deve fare. Non contento poi di aver risolto il problema dell'AIDS, si addentra, sicuro di se', in problemi economici e di politica estera. Arriva quindi, almeno cosi' abbiamo letto, a proporre un allargamento del G8 ad un paese africano e ad uno sudamericano. Siamo sicuri che quando andra' in Asia proporra' di allargare il G8, anche all'Afganistan o al Bangladesh.

Ma forse siamo ingiusti con il giovane Veltroni. Forse il nostro, stabilendo che al G8 debba appartenere qualche paese del terzo mondo, voleva solo assicurare il posto dell'Italia anche per il futuro. Infatti se continua cosi' e' piu' facile che il G8, piu' che G10 o G11, diventi G7.
Inquietante, obiettivamente inquietante.

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