SUPERFICIALI, ARROGANTI E SMEMORATI

di Tito Livio

C'� un ch� di sconfortante nel vedere certi giovani funzionari della nomenklatura italiana, le cui opere e realizzazioni risultano misteriose, anzi non risultano proprio, e la cui profondit� di pensiero si estrinseca al pi� nell'affermare di essere sempre stati contrari all'ideologia del partito in cui hanno attivamente militato, ergersi improvvisamente a statisti di rango, con proposte di soluzioni per i problemi del (Terzo) mondo.

Mali che si vorrebbero sintetizzare nella diffusione dell' AIDS per mancanza di preservativi e nella povert� cronica a causa dei debiti contratti con i paesi ricchi.

Sconfortante non tanto per l'ingenua sceneggiata con cui la Presidenza del Consiglio ha anticipato sul suo sito Internet alle sette di sera (in modo che i giornali avessero il tempo di rilanciare la notizia) l'accoglimento della richiesta che sarebbe stata pomposamente lanciata tre ore dopo (troppo tardi per i quotidiani) dal palcoscenico del festival di Sanremo, di farsi promotrice di un'iniziativa per la remissione dei debiti ai paesi poveri, il tutto in contemporanea con le piagnucolose esternazioni di una delegazione di partito in pellegrinaggio nell'Africa Nera con l'Internazionale Socialista.

No, sconfortante per la superficialit�, l'arroganza e la mancanza di pudore.

La povert� e la fame nell'Africa Nera sono una triste realt�, cos� come i debiti che i governanti dei suoi Paesi (possiamo tranquillamente generalizzare) hanno via via contratto. L'idea che se ne potrebbe avere � che questi governanti si siano indebitati per comprare, magari a prezzi di strozzinaggio da perfide multinazionali, derrate alimentari onde sfamare i propri popoli, costretti da una natura ingrata su territori improduttivi. Oppure, come sosteneva la vulgata marxista, che questi Paesi vengano depauperati delle loro risorse naturali dallo sfruttamento egoista dei Paesi capitalisti, cosa gi� avvenuta nel periodo coloniale.

Se le cose stessero davvero cos�, basterebbe in effetti un bel colpo di spugna per azzerare la situazione e dare il via ad un'epoca di benessere e prosperit� in questi Paesi. Un bel Giubileo planetario insomma, all'inizio del nuovo millennio: la Roma papalina dispensa la remissione dei peccati e l'inizio di una vita salvifica per l'anima dei cristiani peccatori, la Roma diessina assicura la remissione dei debiti agli africani insolventi e l'inizio di una stagione luculliana per i loro stomaci.

Ahim�, se � probabile che molti dei cristiani cos� purificati torneranno comunque a peccare, � certo che tutti gli africani cos� azzerati continuerebbero a trovarsi esattamente nelle medesime situazioni e comunque fintantoch� non venissero rimosse le principali cause che le hanno determinate, per individuare le quali non � necessario andare troppo lontano.

A partire dagli anni 60, a seguito di un'affrettata decolonizzazione, i Paesi dell'Africa Nera, nati spesso artificialmente con linee tracciate sulla carta geografica alla fine del secondo conflitto mondiale senza badare molto alle differenti etnie ad alla storia locale, si sono ritrovati ben presto alle prese con le smanie di potere e l'avidit� di avventurieri e capi-clan di ogni tipo. Saliti al potere con putsch militari, rivolte di Palazzo e guerriglie, i vari dittatorelli, magari autonominatisi "imperatore", si sono impegnati nell'unico job che davvero li interessava o di cui erano capaci: armare un esercito di miliziani che li proteggesse contro eventuali avversari e depositare in Svizzera quante pi� possibili ricchezze per s� ed i propri cari, nel caso (frequente) la fortuna volgesse le spalle.

Ecco quindi che i loro territori vennero spogliati di ogni bene, dall'avorio degli elefanti ai prodotti agricoli ai minerali, a favore di trafficanti, multinazionali e anche Paesi sovrani, in cambio di armi e denaro. Quest'ultimo, come detto, invece di finanziare investimenti produttivi, scolarizzazione, infrastrutture sul posto, andava a finanziare le banche dei paradisi fiscali.

Ci sono state delle lodevoli eccezioni, come L.S. Senghor in Senegal e H. Boigny in Costa d'Avorio, ma l'eccezionalit� della loro figura si verifica (purtroppo) ora che sono scomparsi.

E' superfluo aggiungere che le scorrerie di bande armate si traducevano, come � sempre stato nel corso della Storia, nella distruzione del territorio e delle gi� scarse infrastrutture, e quindi in carestie locali ed impoverimento generalizzato.

Se questo � quello che accadeva ed accade su scala locale, a livello macroscopico la tragedia dell'Africa risale agli anni 70, ed ha responsabilit� ben precise, anche se certi neo-membri dell' Internazionale Socialista, in visita pastorale in Africa con RAI al seguito, fanno finta di ignorarle.

Verso la fine della "guerra fredda", nel momento del massimo splendore dell'espansionismo imperialista sovietico, i dirigenti del Cremlino decisero di "occupare" l'Africa, fornendo l'appoggio militare a giovani rivoluzionari formati alla loro scuola ideologica. L'appoggio militare veniva fornito tramite le truppe "regolari" cubane (esemplare il caso dell'Angola), cosa che consentiva tra l'altro a Fidel Castro di ripagare l'assistenza sovietica a Cuba e di tenere lontana dall'isola della giovent� che un giorno avrebbe potuto diventare irrequieta.

Sugli effetti delle guerre "di liberazione", come le chiamava la propaganda marxista, � inutile dilungarsi: la desertificazione, l'impoverimento ed i massacri erano sotto gli occhi di chi voleva vedere. Ma l'effetto ancor pi� devastante fu il sostegno dato dal Cremlino a dittatori sanguinari che avevano conquistato il potere, come nel caso esemplare di Mengitsu in Etiopia.

Questi, in omaggio evidentemente alle teorie economie apprese a Mosca ed all'esempio storico del Grande Padre Stalin, si diede a massicce deportazioni di intere popolazioni (oltre naturalmente a guerre con somali ed eritrei) all'interno del Corno d'Africa. Il risultato fu la distruzione totale dell'economia rurale di intere regioni, la desertificazione ed il genocidio di interi gruppi.

La realt� dell'Africa � tristemente, drammaticamente, semplicemente questa. Certe lacrime in diretta RAI sulla triste condizione del Terzo Mondo, e l'invocazione ai paesi occidentali per un azzeramento incondizionato dei debiti si rivela dunque per quello che �: una spudorata ipocrisia.

La remissione dei debiti, comunque inesigibili, sar� certamente un passo doveroso da parte dell'Occidente, ma solo il giorno in cui verr� riconosciuto il principio di poter controllare l'utilizzo delle risorse interne ed esterne da parte delle Istituzioni locali, e pi� in generale la gestione del Potere in questi Paesi. Tacciatela pure di essere una forma di neo-colonialismo se volete, ma tant'�.

Per inciso, chi si presenta oggi come l'apostolo del Terzo Mondo indebitato, finge anche di ignorare che gli ultimi governi italiani (di cui pur faceva parte) hanno "venduto" gran parte dei crediti a Banche internazionali, che certo non si lasceranno impietosire dalle implorazioni dei nuovi missionari, onde racimolare liquidit� e aggiustare i conti dello Stato per entrare nella moneta unica! Altro che piet� per il Terzo Mondo e generosa remissione dei debiti!

Crediamo proprio che, invece di dare consigli al Papa per una distribuzione massiccia di preservativi anti-AIDS urbi et orbi, certi neo-missionari farebbero bene a mettere un preservativo sul microfono che mamma RAI mette generosamente a loro disposizione ogni volta che aprono bocca.

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