PROCESSO ANDREOTTI ED IPOCRISIA DI REGIME

di Massimo Galanti

Ci vuole un bel coraggio ed una notevole dose d'ipocrisia per sostenere che il processo di Perugia con la sua (scontata) conclusione rientra in tutti i casi nell' ambito del funzionamento di un normale sistema giudiziario. In fondo, si dice, si e' fatto un regolare processo e gli accusati alla fine hanno avuto piena soddisfazione con il ristabilimento della verit�. Tutti contenti quindi: la Giustizia ha fatto il suo corso.

Eppure basterebbe sottolineare due o tre punti per cadere ancora una volta nella piu' nera disperazione di fronte ad una situazione che non trova riscontro, dispiace dirlo ancora una volta, in nessuno dei paesi a noi vicini per storia, cultura e tradizione.

Punto Primo - Ancora una volta un tragico delitto rimane impunito e avvolto nel mistero. Come mai?

Secondo - Come conseguenza del primo punto ancora una volta si manifesta l'incapacita' totale degli organi inquirenti di arrivare ad una qualche verita' in questo tipo di delitti, cosi' come nei suicidi eccellenti o nelle stragi che purtroppo hanno funestato il Paese. Ancora una volta si dimostra che la strada intrapresa dagli inquirenti non porta da nessuna parte.

Terzo - E' collegato al secondo. Come mai le inchieste di questo genere prendono le strade piu' fantasiose se non letterarie o cinematografiche? Per poi approdare dopo anche decine di anni al buio piu' totale? Ultimi esempi: il processo di Palermo, sempre contro Andreotti, con baci e punture di dita, come nella peggiore letteratura mafiosa, o gli scenari di Ustica, che nemmeno l'autore dei romanzi di James Bond avrebbe potuto immaginare, come mi fecero notare ridendo alcuni miei colleghi europei.

Nel caso specifico dei processi ad Andreotti c'e' da chiedersi come si sia potuto permettere di mettere su' un castello di accuse che in definitiva, se provate avrebbero solo significato per logica conseguenza che l'Italia � stata governata per decine di anni da una vera e propria organizzazione a delinquere. Gli Italiani per 50 anni o giu' di li' sono stati a disposizione di un regime mafioso senza saperlo. N� lo potevano immaginare i piu' stretti collaboratori di questa supposta Cupola. Beoti totali? o eventuali complici? Scelgano loro, perche' alcuni di questi supposti complici o beoti, ancora occupano posti importanti nelle istituzioni o nel governo.

Non e' d'altro canto possibile immaginare che alcuni famosi magistrati si siano messi al servizio di una certa parte politica. Una parte politica sconfitta dalla storia e responsabile in parte dello stato in cui era stato ridotto il paese avendo seguito per troppi anni quel tipo di cultura. Eppure quella parte politica era stata salvata da sicuro annegamento dai vari poteri forti che hanno pensato di poter cosi' meglio difendere i propri interessi. Purtroppo gli interessi dei poteri forti non sempre coincidono con quelli del popolo italiano.

E' doveroso pensare che i magistrati abbiano agito in buona fede ed in modo congruo rispetto alle loro capacit� professionali e nel rispetto delle leggi e della Costituzione. Ed allora non rimane altro da pensare che Leggi e Costituzione non sono piu' in grado di garantire gli interessi del Paese, e quindi sarebbe ora di cambiare.Troppe volte, illustri personaggi hanno detto che simili processi mai sarebbero stati istituiti in paesi di diritto anglosassone: � chiaro che c'e' del marcio nel nostro sistema.

C'e' da chiedersi, e la domanda � inquietante, come � possibile che si sia tentato e si stia tentando di cambiare la storia in perfetto stile da "1984" (quello di Orwell, per intenderci), accreditando la tesi, nel silenzio generale o peggio con la complicit� dei soliti utili idioti, che solo grazie ad un regime delinquenziale di tipo mafioso, od al lavoro di organizzazioni segrete al servizio degli sporchi imperialisti americani, si sia impedito al glorioso Partito Comunista Italiano di accedere democraticamente al potere. E solo oggi finalmente grazie agli eredi di quel glorioso partito l'Italia puo' guardare con piu' serenita e speranza al suo avvenire.

A questa favoletta tragica avrebbero dovuto porre il suggello questo tipo di processi da caccia alle streghe. Il copione � fin troppo facile e la Storia ha dimostrato troppe volte che non � nemmeno originale.

Anche la strumentalizzazione dei pentiti non � nuova. Ai tempi dell'Inquisizione e dei processi alle streghe, si trovava sempre qualcuno pronto a giurare di aver visto l'imputato o imputata giacere con il Diavolo, e purtroppo c'era anche chi ci credeva.

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