ORA BASTA!

di Tito Livio

Ancora costretti a parlare di Magistrati. Tre episodi degli ultimi giorni, ognuno emblematico nel proprio settore.

Il primo. Il processo per l'omicidio di Marta Russo. Si è chiuso con una sentenza che, se non fosse per i fronzoli formali, reciterebbe così: "Non ci abbiamo capito niente, quindi emettiamo una sentenza che non penalizzi troppo nessuno (tranne la vittima), e passiamo la palla a chi istruirà il processo di secondo grado".

Che si sarebbe arrivati ad una sentenza di questo tipo era chiaro da tempo, bastava ascoltare qualcuna delle sedute del processo (tutte trasmesse alla radio) da semplici ascoltatori e senza competenze giuridiche, per accorgersi del clima da "soap opera" e di dilettantismo che ne emanava (v. anche Sconcerti nel N° 41).

Se i Magistrati che si occupano dei processsi di primo grado possono operare a cuor leggero e dirigere le indagini con superficialità, sapendo di essere coperti dal processo di secondo grado, bene, che si eliminino i processi di primo grado. Oppure, più saggiamente, che si "chiariscano le idee" a quelli che non li sanno condurre!

Il secondo. Il GIP di Pavia ha respinto la richiesta del Magistrato che voleva processare il vecchio contadino, reo di aver visto cadere, 37 anni fa, l'aereo di Enrico Mattei, Presidente dell'ENI. In realtà, reo di non voler modificare la sua testimonianza, per convalidare il teorema del Magistrato sull'ipotesi di attentato all'aereo di Mattei.

Il GIP ha contestato al Magistrato l'assenza di tutti gli elementi di base (prove, accusati, moventi,...) che consentono l'istruzione di un qualsiasi processo. Poiché riteniamo che questi elementi costituiscano i primi rudimenti che vengono insegnati agli studenti di Giurisprudenza, nel mentre plaudiamo alla serietà del GIP, non possiamo non porci qualche interrogativo sui reali obiettivi del Magistrato.

Non sappiamo se la cosa finirà lì, come se niente fosse successo (tempo perduto, costi, altre cause in attesa,...): la nostra richiesta è che no, la cosa non deve finire lì!

Il terzo. L'ennesimo. Du déjà vu.Alla vigilia delle elezioni, un Magistrato emette ordini di cattura (custodia cautelare) per una serie di funzionari e imprenditori, ipotizzando appalti truccati e favoritismi a favore di imprese legate alla camorra. Si tratta di funzionari di sottogoverno legati a partiti del centrosinistra nei governi Prodi e D'Alema, eppure i titoli dei giornali sono tutti per Antonio Rastrelli, noto galantuomo, ex Presidente della Regione Campania per Alleanza Nazionale, e candidato alle elezioni. Il suo coinvolgimento deve essere ben oscuro, se lo stesso Magistrato non ne ordina l'arresto, e lo autorizza a muoversi per continuare liberamente la sua campagna elettorale.

Con una solerzia di cui gli va dato atto, il GIP di turno interroga il Rastrelli e, in capo ad un'ora e mezza di interrogatorio, si rende conto della sua estraneità ai fatti. Il teletext della RAI relega la notizia alla pagina 122.

Lasciamo pure stare l'ovvia domanda (ovvia per il cittadino comune, s'intende) del perché imprese riconosciute camorristiche non vengono perseguite e chiuse da questi solerti Magistrati, che invece se la prendono a posteriori con chi se le ritrova poi tra i piedi (come se a Napoli fosse possibile avviare attività senza fare i conti con i camorristi, con buona pace di Bassolino). Anche qui, nel plaudere alla serietà e professionalità del GIP, non possiamo non interrogarci sulle motivazioni e sui metodi di istruzione del Magistrato, visto che un'ora e mezza di interrogatorio potevano bastare ad evitare di infangare una persona. E ad evitare il sospetto di un attacco politico in campagna elettorale (come vari precedenti inducono, purtroppo, a temere).

Insomma, incompetenza, superficialità, desiderio di protagonismo, ideologizzazione, politicizzazione, formazione sessantottina: non sappiamo cosa sia, ma certamente qualcosa non va. E soprattutto noi ne abbiamo le scatole piene e diciamo: "Basta! Basta! Basta!"

Se i parrucconi e parrucchini del CSM, che reclamano l'autodisciplina all'interno della loro Corporazione, non sono poi in grado di applicarla, traiamone le dovute conseguenze.

Pagina successiva

Sommario Pagina di copertina Commenti alla Redazione

Hosted by www.Geocities.ws

1