LA GUERRA DELL'ULIVO PLANETARIO

di Monello

La situazione economica e sociale italiana, come andiamo scrivendo da anni, precipita sempre di piu', ne' si intravede la benche' minima possibilita' di frenare questa corsa verso il disastro. Sara' cosi' almeno fin quando il Paese sara' guidato da questa classe dirigente incapace, ipocrita, arrogante e schizofrenica.

Sono ormai sette anni che la componente piu' integralista dell'�lite nazionale, dopo il riuscito colpo di palazzo nei confronti del cosiddetto CAF, governa ininterrottamente il nostro Paese, salvo la piccola parentesi, prontamente eliminata , del Governo Berlusconi. In questi sette anni sono riusciti ad affossare l'economia e le speranze del Paese. Se questa non e' incapacita', vuol dire che si ha qualche difficolta' nella definizione di questo concetto.

Campioni della simulazione, si atteggiano a grandi competenti di economia e portatori di grandi valori morali, essendo per eccellenza "buonisti" e "solidali". Grandi estimatori, a parole, della liberta' del mercato, ne stanno dando testimonianza in questi giorni, intervenendo pesantemente negli attuali tentativi di fusione fra grandi gruppi informatici e grandi banche, cercando di favorire uomini ed aziende piu' vicini ai loro interessi di potere. Ora in loro soccorso e' arrivata la guerra e, arroganti come sono, convinti che la maggior parte degli italiani siano trinariciuti come i loro piu' stretti aficionados, vogliono farci credere che l'economia va male per colpa dei bombardamenti della NATO.

Il fatto e' che non sono catastrofici i dati economici di Aprile (che ancora devono uscire), mese in cui e' scoppiata la guerra, ma quelli di Gennaio, mese in cui la guerra era ancora di la' da venire. Attribuire quindi alla guerra la recessione in cui il Paese versa ormai da anni, e' a dir poco azzardato.

A dire il vero, accortisi che dare la colpa alla guerra era forse un po' troppo esagerato, hanno corretto il tiro, o almeno l'han fatto correggere ai molti leccongiornalisti nostrani, ed adesso la parola d'ordine e' piu' semplicemente questa : i risultati economici del 1999 saranno disastrosi a meno di un'inversione di tendenza nei prossimi mesi, inversione che comunque si presenta dubbia a causa della guerra. In altre parole i risultati del 1999 saranno peggiori di quelli del 1998, gia' penosi di per se', ma la colpa sara' da attribuire alla guerra che, come ben si sa, al massimo costera', in termini monetari, qualche migliaio di miliardi da suddividere fra una ventina di paesi.

E veniamo alla guerra, prova evidente del delirio schizofrenico dei nostri governanti e dei loro manutengoli e cortigiani. A leggere i nostri giornali, a sentire i giornalisti televisivi, a dar retta alle dichiarazioni dei politici e degli uomini delle Istituzioni, questa e' una guerra iniziata e condotta male, dagli Stati Uniti d'America, notoriamente pasticcioni e guerrafondai, guerra di cui nessuno vede ne' la convenienza ne' la necessita'.

E fin qui, con un po' di maliziosita', si potrebbe anche essere d'accordo, se non fosse che questa e' una guerra della NATO, e quindi anche dell'Italia che, fino a prova contraria, della NATO f� parte, ma soprattutto e' una guerra voluta, preparata ed iniziata dal Governo Italiano, prima con Prodi e dopo con D'Alema, in pieno accordo con gli altri Governi Alleati. Questa e' una guerra voluta consciamente dall'Ulivo nostrano insieme agli altri governi "progressisti" americano, inglese, tedesco e francese: e' giustamente a pieno titolo e merito la PRIMA GUERRA DELL'ULIVO PLANETARIO!

Ed allora non possiamo contemporaneamente brandire la spada ed il ramoscello d'ulivo, intonare canti alla pace mentre i nostri aerei sganciano bombe e missili in ottemperanza ai nostri ordini. Questa e' pura schizofrenia, condita con un po' d'arroganza, d'ipocrisia e d'incapacit�, com'� nella migliore tradizione ulivista e come abbiamo teste' dimostrato. E' stato Prodi, non dimentichiamolo, che ha messo basi uomini e mezzi italiani a disposizione della NATO.

Era obbligato a farlo? Ma nemmeno per sogno: la NATO e' un'organizzazione difensiva, e questa e' una guerra d'aggressione, anche se giustificata da considerazioni strategiche e umanitarie. Risultato: per non far fare una pessima figura al Paese, che sta veramente giocandosi il ruolo di protagonista, se pur minore, sulla scena internazionale, siamo costretti noi dell'opposizione a rimediare ai pasticci ed alle contraddizioni di questa banda di beoti. Lo stesso ruolo che in America molto probabilmente tocchera' ai Repubblicani, quello di rimediare alle azioni di un Presidente piu' destro nel sesso che nel ruolo di guerriero. In altre parole, che Dio ce la mandi buona!

E che la mandi buona anche all'Europa, costretta in mancanza di meglio, a sorbirsi il padre dell'Ulivo, nientepopodimeno che Prodi in persona.

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