EURODELUSIONI

di Massimo Galanti

Dopo anni di propaganda falsa e ipocrita tesa ad esaltare i benefici che sarebbero derivati dall'aderire alla moneta unica, gli italiani hanno salutato, alla fine dello scorso anno, con grande gioia e senso di liberazione il grande evento che li avrebbe compensati di anni di sacrifici. Il piu' euforico di tutti, come abbiamo gia' scritto (L'ltalia, n� 42, 8-2-1999: "Euroforia"), era, manco a dirlo, il nostro Grande Europeo nato in terra d'Italia. Solo che la propaganda e le bugie funzionano fino al giorno dello scontro con la realta', a quel punto in genere i grandi bluff vengono sempre scoperti.

Son passati tre mesi dall'annuncio ufficiale della nascita della Moneta Unica, ma come era prevedibile, nulla e' successo, come d'altro canto i pochi economisti seri, ed anche noi che economisti non siamo, hanno sempre scritto e detto. L'evento e' passato e con esso anche i miracoli e la speranza.

Anzi c'e' da sperare che l'evento non si riveli un preludio a qualcosa di negativo. In effetti dopo l'euforia delle prime ore quando sembrava che il nuovo Euro dovesse fare polpette del dollaro, e' accaduto esattamente il contrario, ed oggi fra i silenzi imbarazzati delle belle anime arroganti ed ottimiste di ieri, l'euro ha gia' perso piu' del 10% nei confronti della moneta americana.

Certo non ci si puo' aspettare dei miracoli in soli tre mesi, ma considerando che di fatto l'Euro esisteva gia' da qualche anno, dato che la parita' fissa fra le monete era gia' in vigore, cosi' come erano funzionanti gli acccordi di natura finanziaria fra i vari stati, ci si sarebbe aspettato di vedere almeno delle previsioni piu' che positive per l'economia e per la disoccupazione in particolare.

La triste realta', quella con cui ha ormai litigato da tempo il nostro Europeissimo Superministro dell'Economia, conferma invece quelle scoraggianti previsioni che solo noi, e pochissimi altri, andiamo enunciando ormai da qualche anno. E per ricordare i dati piu' significativi vogliamo accennare solo a quelli che si riferiscono ad una crescita economica che dal 92 ad oggi, con l'eccezione del periodo in cui ha governato il Polo, non riesce a superare la soglia dell'1,5%.

Come avevamo facilmente previsto gia' da un anno, per il 1998 abbiamo avuto una crescita dell'ordine dell' 1,3%; e le previsioni per il 1999 sono ormai dello stesso ordine. Mentre poi la disoccupazione continua a crescere, essendo ormai di gran lunga la piu' alta in Europa, un fenomeno relativamente nuovo e' la fuga di capitali di piccoli risparmiatori, anche se all'interno del mercato dell'Euro, si parla ormai di cifre superiori ai 100.000 miliardi.

Ultima nota dolente la mole degli investimenti italiani all'estero solo in minima parte compensati da investimenti esteri in Italia. Di fronte a tutto questo il nostro Cosmico Superministro dell'Economia continua a ripetere, come sempre, che tutto va bene secondo le previsioni e che l'economia quest'anno salira' del 2,5%, stessa previsione, falsa, di quella che fece per il 1998.

Speriamo che tra le tante false previsioni ci sia pure quella che vede questo Genio Incommensurabile dell'Economia nelle vesti del futuro Presidente della Repubblica. Nel frattempo il popolo Italiano e' ormai passato dalla fase di aspettativa e di euforia a quella della delusione.

Ci si stacca sempre piu' dalla politica affidandosi invece alle uniche secolari istituzioni che hanno sempre funzionato, ovvero la Chiesa, gli amici, i conoscenti Potenti. Ma c'e' ancora una speranza prima che l'Italia diventi il paese piu' straccione d'Europa, che, come altre volte la Storia ha insegnato, dopo la fase di delusione e apatia venga quella dell'incazzatura.

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