ISCRITTE ALL'ALBO

di Eros Capostagno

"Modella 25enne dell'Est-Europa disponibile tutti i giorni anche a domicilio. Tel......".

"Piacenza: bellissima ragazza cubana troverai tutti i giorni dalle 10 alle 20 a....."

Sono due annunci presi a caso tra le centinaia che ogni giorno compaiono sui quotidiani italiani per reclamizzare un prodotto di... largo consumo. Un prodotto, una volta tanto, non imputabile al capitalismo, visto che era stato inventato gi� all'epoca della Bibbia. Gli inserzionisti, o meglio le inserzioniste, sono probabilmente due delle tante immigrate destinatarie delle amorevoli attenzioni dell'on. Livia Turco, Ministro degli Affari Sociali, di strettissima dalemiana osservanza.

Secondo una bozza di legge elaborata dal Ministro infatti, alla suddetta modella esteuropea ed alla bellissima cubana, il Governo italiano potrebbe offrire un ambitissimo permesso di soggiorno, in cambio della rinuncia alla professione ed alla disponibilit� a sottomettersi ad un "corso di recupero".

Se non parlassimo dell'Italia e non conoscessimo la formazione culturale dei suoi attuali governanti (da sempre assuefatti ai campi di rieducazione), potremmo pensare ad una boutade. Invece no, ingenui che siamo. Il Governo ha una sua politica dell'occupazione ben definita, e la persegue con coerenza in tutti i settori, questo incluso. Che � quella di smettere di lavorare.

Cos� abbiamo appreso che i commercianti vengono ora incentivati a chiudere bottega, con 15 milioni di lire come "incentivo" a quelli che decidono di cessare la propria attivit�. Nella grande industria poi non c'� nemmeno bisogno di incentivi: la convergenza degli interessi dei sindacati (usiamo il plurale solo per abitudine) e dei salotti buoni, con l'inettitudine del Governo, riesce a produrre un'emorragia costante di posti di lavoro, che pare la fontana di Trevi.

Cos�, nell'ottica di sfoltire le schiere, l'onorevole Ministro ha pensato di incentivare il prepensionamento delle prostitute straniere con il miraggio del permesso di soggiorno. Cosa se ne facciano del permesso di soggiorno le nigeriane che vengono volontariamente in Italia per esercitare deliberatamente la professione, o le albanesi costrette a farlo da loro connazionali aguzzini con la quotidiana violenza e sotto la minaccia tutt'altro che remota di morte, non sappiamo.

Tanto pi� che l'espulsione effettiva del clandestino non rientra nella prassi del Governo: non se ne parla proprio per quelli che non hanno commesso reati, come ha precisato il Ministro dell'Interno, Rosa Russo Jervolino, se ne parla solo, ma non si attua, per quelli che di reati ci campano.

Chi ci potrebbe guadagnare da un eventuale massiccio prepensionamento delle straniere, sarebbe la lobby (per cos� dire) delle professioniste italiane, cos� orgogliose della diversit� assicurata dalla cittadinanza italiana, come attestato da quella "Morettina piccantissima italianissima abilissima linguista, Via .... , 11.00-19.30, tel....."il cui annuncio abbiamo trovato a fianco di quelli della modella dell'Est e della bellissima cubana.

Meno concorrenza, maggior giro d'affari. Numero chiuso, come i farmacisti e i notai. "Lavorare meno, lavorare tutti" invoca(va) Bertinotti, "lavorare in meno, lavorare di pi�" potrebbe essere lo slogan della prostituzione italiana doc, con l'appogggio legislativo del Ministro Turco. Salvo lavorare troppo, come quella poveretta trovata morta ammazzata la settimana scorsa, mentre ancora esercitava alla bella et� di 67 anni, ben oltre i limiti canonici della pensione. Occorrer� chiedere ai professionisti della solidariet�, quelli che si stracciano le vesti per i lavoratori bambini del Far East, come tutelare le lavoratrici vecchiette della Cispadania.

Secondo dati diffusi dalla Caritas, nel 1996 esercitavano in Italia circa 26000 prostitute extracomunitarie (il 60% del totale), con un fatturato medio giornaliero pro-capite di un milione di lire. Tenuto conto della liberalizzazione degli ingressi in Italia di clandestini, sancita di fatto dai Ministri degli Interni di questi ultimi anni, e della scarsa tendenza al pensionamento volontario, tale numero pecca oggi certamente per difetto. Comunque sia, marchetta pi� marchetta meno, ogni giorno i maschi italiani consegnano una trentina di miliardi (15 milioni di Euri) ai criminali, essenzialmente clandestini albanesi, che gestiscono col terrore e la violenza la quasi totalit� di questa prostituzione exracomunitaria.

Criminali di cui le Autorit� non si preoccupano affatto. Fateci caso, nelle bozze di legge, nelle proposte, nelle discussioni in TV, avete mai sentito parlarne? Avete mai sentito qualcuno che si proponga di eliminarli dalla faccia della terra? No, troppo arduo, occorrerebbe davvero mettersi al lavoro, cosa alquanto plebea per la nostra intellighenzia e le nostre Autorit�. Pi� semplice e pi� chic dibattere su come eliminare la prostituzione dal mondo e come redimere le pecorelle nell'errore.

Ecco quindi i sindaci che, o miracolo, eliminano la prostituzione incriminando per divieto di sosta i clienti occasionali, ed ecco, ahim�, le varie on. Turco e i vari don Benzi, che risolvono tutto promettendo il permesso di soggiorno a quella "...donna che vuole uscire dalla prostituzione (e) si rivolga ai servizi sociali o ad una delle comunit� iscritte all'Albo". E mi raccomando l'iscrizione all'Albo, quale garanzia per il consumatore.

Tenuto conto del giro d'affari, della garanzia dell'impunit� di fatto in vigore per tutti i criminali e del crollo dello stato di diritto in Italia, si potrebbe pensare ad una incredibile ingenuit�. oppure, pi� malignamente, ad una epidemia di cretinismo. Il rischio invece � quello di scoprire magari che ingenuo e cretino � (o come tale viene trattato) il popolo italiano, alla cui spalle sta forse per essere perpetrata l'ennesima beffa legalizzata, quella dei fiumi di denaro pubblico elargito ad associazioni di cosiddetto volontariato. Purch� iscritte all'Albo, naturalmente.

Con tutto il rispetto per quei non pochi che il volontariato lo praticano davvero, oltre al proprio lavoro, nel semianonimato, senza stipendi e spesso rimettendoci di tasca propria, siamo molto diffidenti verso queste associazioni e comunit�. Tradotto dal "politicamente corretto", per noi "iscritte all'Albo" suona tanto come "quelle che fanno parte di un certo circuito legato al Potere", con il rischio, per usare un eufemismo, che la generosit� del Potere in termini di fondi e di facilitazioni fiscali, non sia del tutto disinteressata. Tanto pi� che della trasparenza dei bilanci, gran parte di queste associazioni fanno la loro bandiera. Ammainata.

Svuotatesi ormai le tradizionali sezioni dei partiti, ecco l'interesse del Potere statalista verso tutte queste associazioni che, accanto a quelle tradizionali dell'Arci-qua, Arci-l�, Arci-sotto e Arci-sopra, possono permettere un buon controllo (elettorale) del tessuto sociale, ed una rendita ai propri galoppini. Da non confondere naturalmente (non sarebbe politicamente corretto) col potere clientelare ed il voto di scambio, che costituivano il marchio d'infamia della vecchia DC!

"L'immigrato � un dono di Dio..." ci ripetono spesso, e forse � proprio il caso di dirlo, almeno per quelle organizzazioni che grazie agli immigrati, prostitute pentite o semplici clandestini, tirano a campare.

Speriamo di sbagliarci...

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