GLI EUROSOGNI DELLA SINISTRA

di Massimo Galanti

Per secoli una parte di Italiani ha preferito affidarsi piu' alle speranze che potevano venire da istituzioni o da interventi stranieri che non dallo sviluppo, molto piu' faticoso e dignitoso, di proprie iniziative. E' giusto dire una parte d'Italiani, e non fare di tutta l'erba un fascio, poiche' il paese ha dato in alcuni momenti della propria storia grandi esempi di essere capace di badare a se stesso. In genere si affidavano alle potenze straniere i detentori di poteri fragili e corrotti.

Negli ultimi tempi le potenze straniere piu' in voga fra i vari esterofili sono state l'Unione Sovietica e, come ormai da parecchi secoli, il Vaticano. E, come ai tempi di Guelfi e Ghibellini, i nostri si son divisi fra Filovaticani e Filosovietici. Non tutti pero'. Nel dopoguerra molti si sono impegnati per fare dell'Italia una potenza democratica ed occidentale capace di camminare sulle proprie gambe.

E' a questi uomini che si deve il grande sviluppo economico e democratico italiano che e' durato fino ai primi anni sessanta. Ed e' anche a questi uomini che si deve l'idea e la costruzione dell'Europa.

Quest'ultima idea e' sempre stata contrastata dalla Sinistra che vedeva nella costruzione europea un'impedimento alla sua speranza di sovietizzazione. Basti pensare che il primo governo (Andreotti) cosiddetto d'unita' nazionale cadde quando Berlinguer tolse l'appoggio dei comunisti per contrastare l'entrata della lira Italiana nel Serpente Monetario Europeo, il progenitore dell'Euro attuale. Oggi la Sinistra sembra essere preda, e da almeno 5 o 6 anni, di un'altra crisi acuta di quell'esterofilia di cui parlavamo all'inizio.

Dopo il periodo filosovietico, che potremo chiamare il Periodo del Paradiso dei Lavoratori, oggi per la Sinistra e' arrivato il Periodo dell'Euro, e di quelle Istituzioni Europee che pur per tanti anni aveva combattuto. Nello stesso tempo pero' la nostra Sinistra va a rendere omaggio ai sepolcri di uomini come La Pira e Dossetti che queste istituzioni occidentali hanno sempre contrastato in nome della solidarieta' terzomondista.

Sembrerebbe quindi a prima vista una Sinistra schizofrenica e contradittoria che, resa orfana della Patria Sovietica, e' in cerca di nuovi lidi dove approdare. Noi pensiamo piu' semplicemente che l'Eurofilia di cui hanno dato cosi' gran prova gli ultimi governi di centrosinistra, da Ciampi a Dini a Prodi fino a D'Alema non sia nient'altro che la continuazione storica di quella ricerca di protezione sotto le Ali Straniere tipica di quei governi deboli, incapaci e disperati di cui parlavamo prima. Inacapaci di sviluppare una politica propria, terrorizzati dall'idea di perdere un potere che ormai va avanti da qualche decennio, ai nostri Sinistri non rimane altro che sperare nell'intervento Europeo per risolvere quei problemi che loro non sono nemmeno capaci di affrontare.

Primo fra tutti il problema del lavoro. Ed ecco il sogno di un'Europa che cosi' come e' stata capace di arrivare alla moneta unica, ecco che con un incontro, una conferenza, un protocollo, affronta e risolve il problema della disoccupazione. Ed e' talmente pressante il bisogno dell'aiuto europeo, che un incontro fallimentare come quello di Vienna, cosi' e' stato giudicato dalla stragrande maggioranza dei media stranieri, diventa per il nostro disperato D'Alema addirittura un successo.

Un successo perche', pur rimandandolo a giugno dell'anno prossimo, si e' accennato ad un generico "Patto" per il lavoro, su cui comunque nessun governo si e' concretamente impegnato. Passato il sogno, la realta' e' completamente diversa. Stranamente con l'avvento dei socialisti al potere in Europa, socialisti che comunque poco hanno a che fare (per una diversa tradizione storica) con gli ex comunisti di D'Alema, si sono rafforzati prepotentemente i vari egoismi nazionali, come il caso Ocalan insegna, e come il tema dei contributi ha puntualmente confermato.

L'Euro, come era prevedibile non ha risolto nessun problema, nel senso che i propri problemi ogni Stato se li deve risolvere da solo. L' Euro per la nostra Sinistra e' stato invece la scusa per imporre nuove tasse senza risolvere nessuno dei problemi strutturali del Paese. Il "Patto del Lavoro" sara' adesso la scusa per non affrontare tutti quegli impedimenti frutto di posizioni di potere improprie che frenano un sano sviluppo economico, sviluppo che rimane l'unica soluzione al problema della disoccupazione.

Ma ai nostri l'unica cosa che interessa e' il potere, ed allora si sogna un'Europa che risolva i problemi permettedo alla Sinistra di mantenere il potere. In questo come dicevamo all'inizio, la Sinistra non fa altro che perpetuare una tradizione millenaria.

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