OSSERVATORIO POLITICO

di Massimo Galanti


E’ consuetudine aspettare i primi 100 giorni di ogni governo per fare un primo bilancio critico della sua attivita’. Unica eccezione a questa regola fu il governo Berlusconi, cui venne rimproverato di non aver creato il famoso milione di posti di lavoro prima ancora di aver prestato giuramento. Venne invece previsto come matematico un aumento vertiginoso dell’ inflazione e del debito pubblico. Ma questa e’ ormai storia passata.

Per quel che riguarda il governo Prodi, siamo a meta’ della cosiddetta luna di miele di cui sopra, ed anche a voler tracciare un primissimo bilancio della sua attivita’, pur anche in termini positivi, fino a pochi giorni fa ci saremmo trovati in grave difficolta’ mancando assolutamente la materia di cui parlare. Prima della manovra economica di cui parleremo tra breve, gli unici fatti degni di cronaca, sono stati la fine del contenzioso nei confronti della Slovenia, ovvero il totale cedimento su tutte le posizioni ( ma da noi le capitolazioni si chiamano aperture di credito ); la commedia ( tragica ) del Giubileo, ed i viaggi esteri di Prodi (evidentemente ad uso interno), totalmente ignorati dall’ informazione straniera ed esaltati come grandi successi dalla nostra.
Sulla Slovenia c’e’ poco da dire: voglio solo ricordare che oltre al contenzioso specifico italiano, non risolto naturalmente, sembra che la Slovenia possa ritardare di ancora altri quattro anni l’ apertura del suo mercato immobiliare ai cittadini dell’ UE. Slovenia e Croazia sembrano dare l’ impressione di essere sotto l’ alta tutela tedesca, per cui a questi paesi anche in termini di democrazia, viene concesso piu’ di quanto ragionevolmente ci sia da aspettarsi.

Veniamo quindi al Giubileo, che sembra sia da considerare, ad ascoltare i nostri politici, piu’ un 'occasione per far soldi che non un evento religioso, proprio come nei bei tempi passati. Come al solito alcuni dei nostri bravi cattolici, specialmente quelli che contano, sembrano ignorare quei brani del Vangelo che vanno contro i propri interessi, nel caso specifico la cacciata dei mercanti dal Tempio. Comunque, come anche un bambino avrebbe facilmente previsto, tutti i grandi progetti riguardanti la viabilita’ sono stati cancellati. Per chiarire meglio diremo che dato il tempo medio di realizzazione delle grandi opere, un primato assoluto tutto italiano, queste sarebbero state pronte solo per il futuro giubileo del 2025, vedi Italia ‘90. Sono rimaste solo, oltre alle beghe Di Pietro- Rutelli- Prodi, le opere di piu’ facile realizzazione ...con le parole, ovvero: sociale, accoglienza pellegrini, cultura, ambiente, formazione, sistemi informatici etc. , sempre comunque per un totale di oltre 2000 miliardi ( oggi ).

Rimangono i trionfi esteri di Prodi almeno a leggere la stampa olivastra; se invece vogliamo trovare un riscontro di tali successi sulla stampa estera allora potremmo andare incontro a gravi delusioni. Ad esempio, allo storico incontro fra Prodi e Chirac , che a dire dei nostri telegiornali avrebbe segnato l’ inizio di una guida tripartita dell’ UE (sic!), il quotidiano francese "Le Monde" , ha dedicato appena un trafiletto di 30 righe in terza pagina, all’interno di un articolo dedicato ad Umberto Bossi.

L’ unica cosa interessante di cui parlare e’ quindi la manovra economica varata in questi giorni. Rimarrebbe veramente anche l’ incontro di Firenze , ma su questo, almeno a seguire l’informazione estera, c’e’ poco da dire se non che passera’ alla storia come il vertice della mucca pazza. Su un piano un po’ piu’ serio diremo che in generale i governi Europei, guidati dalla Germania, hanno voluto ancora una volta privilegiare la parte puramente finanziaria a scapito dei problemi della disoccupazione. Manovra economica quindi e non piu’ “ manovrina “ come era chiamata fino a ieri dai vari piaggiatori di regime. Questa manovra, come abbiamo avuto modo di spiegare la volta scorsa, era attesa da almeno 3 mesi e doveva servire per rimanere ad un fabbisogno ‘96 di 109.000 miliardi, come previsto dal governo Dini. La manovra non si fece, e la vera entita’ del fabbisogno venne tenuta nascosta essenzialmente per motivi elettorali.
E’ bene dire subito che anche con questa manovra si prevede che il fabbisogno sfondera’ comunque i 130000 miliardi. Ma le cose stanno ancora peggio. Come gia’ scrivemmo il fabbisogno del primo trimestre '96 e’ stato del 18% superiore a quello del corrispondente periodo dell’anno precedente, mentre nel quadrimestre ha sfondato ogni previsione portandosi a circa 70.000 miliardi, e mancano ancora otto mesi! In queste condizioni e’ difficile che anche quota 130.000 possa essere mantenuta. Ci si chiede a questo punto a cosa sia servito tenere in vita per tanto tempo il governo Dini , dato che il problema delle pensioni non e’ stato minimamente risolto, la par condicio e’ una cosa tragica, ed i conti pubblici sono un disastro. Domanda comunque retorica: a cosa sia servito mantenere in vita tale governo lo sappiamo benissimo.

Per quel che riguarda comunque lo specifico della manovra, diremo soltanto che gli unici ad essere contenti sono i sindacalisti della Triplice e Rifondazione. Forti perplessita’ sono venute dalla Confindustria che forse sta gia’ cominciando a domandarsi se veramente ha fatto bene ad appoggiare l’ Ulivo. Il motivo di questa scelta l’ ha comunque spiegato, freudianamente, il senatore Agnelli quando ha affermato, a sentire i giornali, che "le riforme le fa meglio la sinistra".

Affermazione forse un po’ cinica, ma che si sta rivelando oggi forse anche un po’ azzardata.





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