MI(NI)STERI DOLOROSI

di Tito Livio

La recita del Santo Rosario prevede a giorni alterni l'enunciazione dei misteri della Fede cristiana cosiddetti "gloriosi, gaudiosi e dolorosi". Non sappiamo se Scalfaro e Prodi recitino quotidianamente il Rosario, quello che sappiamo per certo è che, avendo sinora annunciato solo presunti quanto misteriosi gaudi e glorie dell'Ulivo, si trovano adesso alle prese con i dolori veri. Ce n'è per tutti i Mi(ni)st(e)ri.

Cominciamo con quello delle Poste. Il Ministro e i dirigenti degli Enti che ne dipendono, hanno incontrato nei giorni scorsi Bill Gates, con il quale hanno tracciato scenari di avvenieristica superautomazione e di iperefficienti servizi "on-line" per le Poste Italiane e per la Telecom. Eccitato da tanto incontro, chissà se il Ministro si è ricordato di suggerire all'illustre ospite di non imbucare in Italia le sue cartoline con i saluti da Roma, ma piuttosto in Canton Ticino o tramite corrieri privati, per essere sicuro del loro inoltro...

Poi quello della Sanità. Il Ministro diede il via alla crociata contro i falsi invalidi: a distanza di un anno, le pensioni di invalidità si sono quadruplicate! Poi, dopo aver proposto il ticket sanitario anche per i redditi di 8 milioni l'anno, si è lanciata in un'altra stizzosa crociata contro un professore universitario che da 40 anni cerca di aiutare chi è disperato. Nel frattempo l'epatite C sta facendo stragi nell'indifferenza del Ministro (forse perchè il problema le fu fatto notare da Striscia la Notizia?).

Poi quello delle Finanze. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo, almeno per l'avanspettacolo. Sommerso dai fax dei sostenitori, e preso da sacro furore efficientista, ha distribuito mazzate di tasse a destra (soprattutto) e a manca, portandole a un livello parossistico. Il bello è che più queste aumentano, più, secondo i suoi calcoli, il livello impositivo diminuisce! Ha eliminato anche le bolle di accompagnamento e "semplificato" i moduli 740, sostituendo entrambi con formulari più complicati.
Ogni tanto sbaglia pure battuta e i suggeritori del Ministero devono intervenire imbarazzati.

E quello dei Trasporti. E' come un gatto nero di venerdì 17. Visto lo stato delle Ferrovie, sostituisce i vecchi managers con boiardi di sua fiducia, i cui successi in precedenti settori restano memorabili. Dovendo migliorare l'efficienza del sistema, risparmia sulle manutenzioni e taglia il personale, salvo poi incolpare (e licenziare) quest'ultimo dei disastri a ripetizione. Non riuscendo a far funzionare i treni, ci prova con gli aerei ed emana decreti sulla Malpensa, ignaro delle procedure formali da sottoporre all'Unione Europea. Con la conseguenza che le compagnie straniere si fanno beffe dei suoi decreti ed il commissario europeo lo strapazza.

E quello dell'Industria. Pubblica sulla Gazzetta Ufficiale le graduatorie dei progetti finanziati dal suo Ministero, secondo una data legge per la promozione dell'imprenditoria giovanile, con grande gaudio dei giovani imprenditori approvati e grande scorno di quelli bocciati. Tre mesi dopo, dopo che i vincitori hanno magari già avviato i loro progetti, il Ministro comunica di aver sbagliato i conti e la graduatoria dei vincitori viene cambiata...

E quello dell'Ambiente. Forse per avere un pretesto per giustificare ennesimi aumenti delle imposte sulla benzina, il Ministro annuncia che i suoi tecnici stanno studiando una "nuova" benzina verde, a 98 ottani, più potente di quella attuale che ne ha solo 95. Evidentemente nessuno gli ha fatto notare che, invece di farli studiare, avrebbe fatto prima a mandare i suoi tecnici in giro per l'Europa con una tanica in mano, visto che tale benzina "nuova" viene erogata dalle stazioni di servizio europee da circa dieci anni!

Quello del Lavoro. Che ha fatto sicuramente un buon lavoro, facendo arrivare la disoccupazione a livelli spaventosi, forse per poter giustificare il proliferare di agenzie per il lavoro e uffici di collocamento. E dando nuovo slancio all'assistenzialismo statale con le ottocentomilalire socialmente utili.

Quello della Pubblica Istruzione. Appena arrivato ha ordinato in tutte le scuole la commemorazione di Antonio Gramsci. Poi ha pensato bene di lasciare un'impronta più duratura, con l'introduzione di pezzetti di riforme presi in prestito dagli ordinamenti scolastici di altri paesi. Non sfiorato dal dubbio che nei Paesi d'origine, quegli aspetti facciano parte di un "continuum" congruente, li sbatte a caso in un ordinamento italiano già di per sé poco congruente, creando un gaudioso patchwork.

Quello della Giustizia. In questo caso, se non ci fosse non sarebbe necessario inventarlo, tanto nessuno si accorgerebbe della mancanza. A rimorchio delle Procure eccellenti e incurante dei metodi da queste utilizzati, si limita a chiedere sempre "altra documentazione" sui dossiers scottanti, salvo alzare indignato la voce appena si presenta l'occasione di attaccare una Procura poco "allineata", quando questa usa gli stessi metodi di cui sopra.

Quello dell'Interno. Parla poco, in compenso agisce, anzi fa agire i poliziotti, che infieriscono sugli allevatori e sui disoccupati, salvo poi assistere passivi alle prodezze degli squatters torinesi, e addirittura proteggendoli. Quanto all'inflessibilità verso gli immigrati clandestini, andiamo in Puglia a farci due (tragiche) risate! Per la Protezione Civile, non chiedetegli dove sono i containers per i terremotati, meglio rivolgersi al Cabibbo...

Quello dei Beni Culturali. Ha tanto a cuore la cultura italiana, e si dà tanto da fare per creare un nuovo Rinascimento. In particolare per il cinema, per il quale impone il prezzo politico del biglietto e finanzia films di illustri Carneadi di regime che poi non arrivano nemmeno nel circuito distributivo. In questo clima da nuovo Rinascimento, Enzo Siciliano, costretto a lasciare la RAI sull'onda di evidenti fallimenti, trova nuovo lustro nella letteratura vedendosi attribuire il Premio Strega, e ad un film italiano "doc" viene finalmente attribuito il Leone d'Oro a Venezia.
Poi dicono che la Roma vinse lo scudetto nel '36...

Quello degli Esteri. Nato dal Ribaltone, l'illustre Ministro non riesce a difendere i pescherecci italiani nel Mediterraneo, ma in compenso riesce a mandare l'esercito in Albania, con l'obiettivo di rovesciare il governo eletto e rimettere al potere un vecchio comunista. Il quale, come tale e secondo tradizione, si lancia all'eliminazione fisica degli oppositori con lo sperimentato mezzo della criminalizzazione. Per inciso, tutta l'operazione fu mascherata come "missione umanitaria".

Quello del Tesoro. Grande Ministro anzi, SuperMinistro. Cinque anni fa bruciò in una sola notte ben 80.000 miliardi di pubbliche lire. Poi, con manovre di cassa, non pagando i creditori, rinviando le spese ed con altre astuzie creative, fa apparire miracolosamente centrati i parametri di Maastricht, salvo dover ammettere oggi che il PIL avanza come il gambero, il debito pubblico cresce invece di diminuire e che i poveri in Italia aumentano con regolarità (siamo già a circa 8 milioni).

In questo quadro desolante di Mi(ni)steri dolorosi, c'è per fortuna un'eccezione che ci rincuora.

Pare infatti che al Ministero dei Buffoni le cose vadano a gonfie vele, e tutti i progetti presentati vengano immediatamente ed efficacemente realizzati, con grande gloria e gaudio del Primo Ministro, che può così ribadire che "tutto va bene!"

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