IL PAESE DEI CIAMPIFRIZZI

di Monello

A molti deve essere capitato di accendere la televisione e dover assistere a dei cartoni animati dove dei pupazzetti, che non si sa cosa rappresentino, si agitano, danzano e dicono stupidaggini sulla nuova moneta del miracolo, l'Euro per intenderci.

A prima vista, oltre alla spiacevole sensazione di venir considerati dai nostri reggitori come un popolo di deficienti, si rimane interdetti a guardare questo cartone rimanendone misterioso il fine. Forse e' indirizzato ai bambini, ai quali si vuol far conoscere le meraviglie dell'Euro. Potrebbe essere l'unica spiegazione logica se non fosse che non e' chiaro cosa c'entrino i bambini con l'Euro, sarebbero piu' educativi dei cartoni animati sull'Europa in generale.

Rimane un'altra spiegazione che e' in linea con quanto dicevamo prima, ovvero con il grado di considerazione che hanno di noi i reggitori di questo paese: si tratta solo di un maldestro tentativo di autopropaganda di un governo che piu' rimane in carica piu' diventa pericoloso, per noi e per l'Europa.

Sono due anni ormai che questo governo con la scusa dell'Europa e' riuscito a governare nella piu' assoluta immobilita', con un paese che, lasciato a se stesso, sta scivolando lentamente ed inesorabilmente verso un declino morale e materiale spaventoso. Ne' si puo' dire che abbia fatto molto di sostanziale per agganciare il trenino dell'Euro, a parte il blocco delle spese, compresa la manutenzione dei servizi essenziali, e questo spiega l'insistente autopropaganda con cui, considerandoci un popolo di ciampifrizzi, spera di nascondere la propria nullita'.

Giova ripetere che questa drammaticita', o comicita', intorno al problema dell'Euro, esiste solo in Italia, e come abbiamo gia' detto, non manca di suscitare un sorriso di malcelata superiore condiscendenza nei nostri partners comunitari. In effetti ne' un cartone animato del tipo suddetto ne' altri scketch di simile triviale propaganda sono mai apparsi sulle altre televisioni europee, ne' tanto meno un ministro del tesoro straniero ha mai approfittato di una trasmissione di varieta' per presentare, con tanta ridicolaggine, la nuova moneta europea.

Obbiettivamente in Europa manca tutto quel pathos intorno ad un'aspettativa di una nuova era di benessere, di pace e di superamento dell'idea di stato nazionale che caratterizza i politici ed i commentatori nostrani. O i nostri sono degli inguaribili sognatori, o rimangono degli ipocriti incalliti.

L'unica cosa che si puo' dire a giustifica di questo governo, e' che trovandosi inaspettatamente a far dipendere la propria sopravvivenza dai voti dei Rifondatori comunisti, per non far scoppiare ovvie contraddizioni, e' stato costretto a scegliere la via piu' comoda e piu' facilmente propagandabile. E questo, come tutti sanno, anche in seguito agli schiaffi spagnoli.

Certo un altro ceto politico di fronte all'impossibilita' di portare a termine il proprio programma, con molta dignita' avrebbe rassegnato le dimissioni; cosa che non si puo' certo pretendere da ex-comunisti ed ex-grandi burocrati che devono la loro fortuna alla cosiddetta prima Repubblica: forse non si puo' salvare il paese ma se non altro si puo' approfittare del potere per accaparrare quante piu' poltrone possibili. Quando anche i posti meno importanti della societa' civile saranno occupati dagli ulivisti, piu' difficile sara' cacciarli con i metodi della democrazia. A qualcuno potra' venire il sospetto che queste dure parole siano frutto di odio politico, un odio che non dovrebbe aver posto in una moderna societa' democratica occidentale.

Ed infatti queste parole derivano solo dalla semplice constatazione di come e' ridotto il paese. Ed ognuno di noi puo' arrivare alle stesse conclusioni meditando non piu' di cinque minuti sullo stato della Giustizia, della Scuola, della Sanita', dei Trasporti, delle Poste, della Ricerca, delle infrastrutture in genere, delle Citta' , dei Paesi , delle Campagne, sulla Criminalita' dilagante, piccola e grande, sulla condizione del Lavoro.

Di mio posso solo aggiungere che nessuno, dico nessuno Stato Europeo presenta un quadro di desolante squallore quanto il nostro disgraziato paese. Pensate che negli altri paesi europei tutte quelle cose di cui sopra funzionano o sono sotto controllo, compresa quella parte dell'immigrazione che porta solo nuova delinquenza. Il discorso dovrebbe spostarsi quindi sul perche' di questa situazione e quanta colpa sia da attribuire a noi, al "popolo italiano", quanta alle classi dirigenti, quanta ai governi passati, ed infine quanta all'attuale governo.

Diciamo subito, per giustizia, che la colpa dell'attuale governo e' solo quella di non aver fatto nulla in due anni per tentare di invertire la tendenza, od almeno per frenarla. Attribuire poi al governo in se' le colpe del passato mi sembrerebbe invero una forzatura. Piu' giusto dire che l' attuale governo e' espressione di quella parte del paese, di quella cultura che dello sfascio attuale e' la maggiore responsabile.

In effetti visto che si parla d'Europa, e' sintomatico che solo in Italia per cosi' tanti anni, fino a qualche mese dopo la caduta del Muro, e' persistito un partito ostinatamente filo sovietico e nemico dell'occidente, un partito che fino all'ultimo ha propagandato l'Unione Sovietica come la terra promessa dei lavoratori, un partito che pure nel regime albanese ha trovato qualcosa di positivo. Bisogna ricordare con forza che solo in Italia si e' dovuto aspettare il crollo disastroso e miserevole dell'Unione Sovietica per far aprire gli occhi, forse, ai nostri comunisti.

Nel resto d'Europa, questo processo di revisione e di scelta occidentale ed antisovietica, che aveva portato alla nascita dei moderni partiti socialdemocratici, si era gia' concluso negli anni cinquanta. La rivoluzione d'Ungheria, soffocata nel sangue dai carri sovietici, aveva dato il colpo mortale alle speranze dei comunisti europei, non pero' a quelli italiani che, con qualche singola eccezione, si schierarono tutti dalla parte dei massacratori, compreso qualche autorevole membro dell' attuale governo Prodi. I pochi che avevano voltato le spalle ai Sovietici venivano tacciati, su "l'Unita'", di essere dei cani al servizio degli imperialisti americani.

Questa situazione ha determinato una differenza enorme tra noi e gli altri paesi occidentali, dando all'Italia il primato poco democratico di essere governata per cinquant'anni sempre dagli stessi partiti, lasciando crescere la presenza dei comunisti, in cambio di una benevola opposizione, nella scuola, nell'universita', nel mondo della cultura in genere, in ampi settori della Magistratura, nei sindacati, nell'amministrazione di una parte consistente del paese.

Di fatto a partire dagli anni sessanta, un tacito accordo di potere lega ampi settori della DC e dei comunisti: non ci puo' essere il minimo dubbio che l'attuale crisi, strutturale, morale, e culturale del paese e' la conseguenza di quest'accordo, voluto, non dimentichiamolo, o almeno tollerato, dalla grande finanza e dalla grande industria, quella stessa finanza e industria che oggi attraverso i propri giornali sono il piu' grande sponsor dell'Ulivo.

Come e' evidente, non stiamo rivangando il passato, ma stiamo semplicemente dando una spiegazione del presente. Oggi ex-comunisti e comunisti trovano comodo fare i kapo' dei lavoratori per conto del grande capitale, ma alla fine la danza la condurranno loro, per ora si accontentano di continuare nella politica di estensione della presenza e dell'influenza nella societa' civile.

E per ora noi ci accontenteremmo di non essere presi in giro con l'Euro ed i pupazzetti della televisione. C'e' ancora qualche italiano in questo paese.

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