Lettera dall'Europa: IDIOZIE UNIVERSALI

di Massimo Galanti

Clinton-Blair e l'Ulivo

La settimana politica si e' aperta con una delle solite dichiarazioni trionfalistiche dell'uligiornalismo nostrano: "Tony Blair propone l'Ulivo Universale". Una rapida carrellata sulle emittenti straniere forniva la spiegazione del patetico annuncio. In effetti il Primo Ministro Britannico ha proposto a Clinton una piu' stretta collaborazione fra i Laburisti ed il partito Democratico Americano. Questo avveniva durante la visita di Blair a Clinton per concordare una politica comune verso l'Irak, ovvero l'eventuale intervento militare.

Perche', e qui c'e' tutta l'pocrisia ulivista, Blair sara' pure laburista, ma la sua politica e' quasi piu' a destra del centro del Polo. D'altro canto la sua ispiratrice, la signora Tatcher, se fosse stata una politica italiana perlomeno sarebbe stata accusata di fascismo. Questo per dire come i termini destra e sinistra fuori d'Italia assumano un ben diverso significato.

Lo stesso "democratico" Clinton, si sta preparando ad un bell'intervento militare, di quelli che avrebbero fatto la gioia del republicano Bush o Reagan, ma non crediamo quella dei tanti "veltroniani" di casa nostra.

Il discorso poi, dall'ambito dei rapporti speciali anglo-americani, si era allargato anche alle coalizioni europee di "centre-left" , forse per far digerire all'Europa, di cui Blair e' l'attuale Presidente, la solita politica inglese filoamericana. Da notare che Blair per mandare una squadra navale verso il Golfo non si e' certo consultato con gli altri Europei.

Questa e' la supposta Europa sovranazionale dei tanti sognatori di casa nostra. Ma per i nostri ulivisti quest'episodio, da interpretarsi semplicemente alla luce degli speciali rapporti fra Stati Uniti e Regno Unito, diventava un'occasione propagandistica ad uso interno. In pratica stravolgendo il senso dei ragionamenti di Blair, si attribuiva a questi un riconoscimento alle concezioni politiche dell'Ulivo al punto tale di voler creare un'Internazionale Ulivista. Il nostro sempre piu' incredibile Prodi arrivava al punto di mettere in evidenza con grande entusiasmo che il leader britannico aveva usato un termine "italiano" ovvero "centro-sinistra", mentre chi e' appena addentro alla politica inglese sa benissimo che "centre-left" fa parte da sempre del linguaggio politico di quel paese.

In altre parole, secondo la propaganda del nostro governo, tutto il mondo non aspira altro che a seguire la politica del nostro paese.

Ciampi-Frizzi, l'Italia della RAI, la RAI dell'Ulivo.

Altra bella trovata dei nostri incredibili governanti e' stata la scoperta della nuova coppia televisiva Frizzi-Ciampi, o Ciampi-Frizzi, con gli Italiani di "Domenica In" a votare per l'immagine che deve apparire sulla moneta dei miracoli, naturalmente l'Euro. Il clou di "Domenica in" e' stato quando Frizzi ha annunciato appunto il momento piu' "emozionante" della trasmissione, ovvero l'intervista con Ciampi in veste di Euro- imbonitore.

Che Frizzi si emozioni per cosi' poco non sorprende, ma dovrebbe avere l'umilta' di capire che le sue non sono necessariamente emozioni universali. Cosi' gli Italiani di Frizzi hanno avuto il privilegio di votare per la nuova moneta, mentre quelli che stavano a seguire il calcio, o quelli in gita domenicale, o quelli a spasso con le/i loro spasimanti, oppure al cinema, o sintonizzati sugli altri canali, o a leggere, o quelli che stando fuori Roma avranno avuto piu' difficolta' a telefonare, d'ora in poi sapranno chi sono gli Italiani che contano.

Comunque non e' scontato che dobbiamo per forza aderire all'Euro, anzi molti italiani pensano che l'aderire all'Euro, nelle condizioni in cui ci troviamo potrebbe portare danni irreparabili al Paese ed alla stessa Europa. La trasmissione in questione e' stata quindi null'altro che un tentativo sfacciato, ed in parte riuscito, di propaganda illecita in favore della coalizione che sostiene il governo. Bisogna aggiungere che, in effetti, in quanto a opera di leccamento, la RAI ha superato se stessa. Anche a voler fare una simile trasmissione, si sarebbe dovuto trovare il modo di dare la parola anche a chi dissente o a chi almeno non vede l'Euro nei termini trionfalistici e taumaturgici in cui lo propaganda il Gran Sacerdote Ciampi. Il conformismo e l'appiattimento dell'informazione sulle posizione governative sta invero assumendo forme quasi disgustose.

Ricordiamo per finire, gli alti lai di disapprovazione degli "operatori dell'informazione" quando Berlusconi chiese alla RAI maggior obiettivita' nel riportare le azioni del suo governo. Si fece apparire quello di Berlusconi come un attacco alle liberta' democratiche fondamentali. Non si capisce la logica con cui gli operatori della RAI ritengono democratici alla stessa maniera i leccamenti in favore dell'Ulivo e le dissapprovazioni nei confronti del governo di Berlusconi.

Deve essere la "par condicio" con targa progressista. Quella per intenderci, che, ad esempio, ha sempre considerato portatrici di pace e benessere per l'umanita' le testate atomiche sovietiche ed armi distruttrici del demonio le stesse testate con firma USA.

Prossimo appuntamento con la RAI a SanRemo dove nell'intervallo si potra' votare sulla settimana corta di 35 ore, interverra' dal suo studio il Presidente Prodi, che leggera' un poema a sfondo socio-religioso scritto di suo pugno: " La settimana corta porta in paradiso"

Pellegrinaggi e politica estera

In campo internazionale vi e' da registrare la visita di D'Alema in Olanda, dove continuano a nutrire forti dubbi sulla convenienza di far entrare dal primo momento l'Italia nella nuova moneta europea.

Non sappiamo di sicuro cosa sia andato a fare D'Alema in Olanda ma purtroppo possiamo ben immaginarlo. Alla fine ci faranno entrare per pieta' o per non avere tutti questi supplicanti fra i piedi. Fra i nuovi dubbiosi sulla convenienza di far partecipare l'Italia all'Euro dobbiamo annoverare anche Clinton, che forse non sta prendendo bene, anche se non ne e' colpito piu' di tanto, la posizione assunta dall'Italia nel conflitto con l'Irak.

Si sa che non e' colpa nostra, la politica estera la fa il Vaticano. Ma adesso all'internazionalismo pacifista e terzomondista del Vaticano, su cui non abbiamo assolutamente nulla da ridire, e dei cattosinistri, su cui avremmo molto da ridire, si e' unito un certo antiamericanismo tipico della sinistra un tempo filosovietica.

Sia ben chiaro che una simile politica e' piu' che legittima, ma deve essere chiaro anche che con questa politica si e' completamente isolati nell'ambito Europeo ed Atlantico, perche' Gran Bretagna, Germania, Olanda e Canada hanno dato il loro pieno appoggio agli Stati Uniti.

Noi ci troviamo dalla parte di Russia, Cina e Cuba. In pratica con l'Ulivo si sta' concretizzando il sogno di tanti socialcomunisti e intellettuali "democratici" nostalgici di un periodo chiusosi miseramente con il crollo del Muro.

Ancora una volta il nostro Europeismo si dimostra essere solo di facciata e per uso interno. Addirittura alcuni stati ex-socialisti dell'Europa dell'Est hanno ritenuto opportuno di dare, pur auspicando naturalmente che si riesca ad evitare l'uso della forza, il loro appoggio agli Stati Uniti.

Cosa dichiarano invece autorevoli membri del nostro Governo? Sentite! "In questo momento non si ritiene opportuno dichiarare a priori l'indisponibilita' all'uso delle basi italiane!!". Cosa vuol dire? Tralasciando di commentare i soliti salti mortali per non dichiarare apertamente la propria posizione prima che si sappia come andra' a finire, sembra quasi si voglia far intendere che le basi non le daremo ma non c'e' bisogno di dirlo adesso, appunto perche' non si sa mai. Anche ai Tedeschi, durante l'ultima guerra, ritenemmo opportuno non dichiarare a priori la nostra "indisponibilit�" a proseguire la guerra con loro. Infatti in quel caso non si capisce bene cosa sia successo: la guerra continua, anzi e' finita, anzi va avanti ma dall'altra parte, ma e' meglio non farlo sapere a nessuno e a priori. Infatti nessuno ci capi' alcunche' ed il tutto si trasformo' nella solita tragedia italiana. Deve essere una furbizia tutta italiana quella di non far sapere a priori.

Ricordo un episodio. Alla mia meraviglia perche' l'autista italiano non aveva messo la freccia prima di cambiare corsia, ed alle mie lamentele per il traffico caotico di Roma, questi mi rispose, con aria di gran furbo, che era meglio non far sapere in anticipo dove si aveva intenzione di andare, poteva sempre liberarsi un buco all'improvviso in tutt'altra direzione. Fortunatamente gli Americani non sono i tedeschi, e si preoccupano talmente tanto delle nostre non-decisioni, che, unici fra gli alleati ( si fa per dire), non siamo stati nemmeno consultati.

E per dire quanto ci considerino basti dire che il viaggio di Eltsin in Italia e' stato solo menzionato in occasione della visita al Papa. L'unico accenno all'Italia, senza menzionarla, e' stata la dichiarazione americana che il comportamento di certi stati obiettivamente finiva per rafforzare la determinazione di Saddam a resistere alle ingiunzioni delle Nazioni Unite.

Sono lontani i tempi di Craxi e Spadolini quando l'Italia veniva apprezzata e lodata per la sua ferma posizione a favore dell'Occidente.

Un nuovo clima

Oggi non si puo' non sentire un rafforzamento del clima terzomondista e antiamericano di un certo cattolicesimo integralista e della sinistra comunista ed ex-comunista. In questa luce va anche considerato il tentativo, che vien fuori con sempre maggiore evidenza, di voler interpretare la storia dei nostri ultimi 50 anni come quella del grande complotto antidemocratico e antitaliano degli Stati Uniti e della Cia in particolare, in combutta con le forze reazionare italiane per impedire il legittimo avvento al potere dei comunisti.

A parte il fatto che aver impedito all'Italia di far la fine dell'Albania, o di Cuba, se fosse vero, non sarebbe merito da poco, la tesi del complotto Nato-Cia e' comunque assolutamente risibile. Infatti questa tesi non e' altro che la materializzazione delle fantasie liberatorie di una sinistra frustrata che, avendo l'arroganza di credere di possedere la chiave di lettura degli avvenimenti del mondo, chiave basata sulla ragione e sul metodo scientifico, in realta' non ne ha azzeccata una e, invece che al crollo del capitalismo, ha dovuto assistere, impotente, al crollo tragico e patetico del paradiso dei lavoratori. Invece di riconoscere i propri errori e' meglio attribuirne la colpa al diavolo e trovare la propria redenzione nella sconfitta del medesimo.

E quale miglior diavolo della Cia, il cervello maligno dell' Impero del Male? Ed ecco attribuire a questa tutti i mali e le tragedie del paese, dalle bombe, alle Brigate rosse, fino all'assassinio di Moro. Un diavolo fa sempre comodo. Per un po' il demonio e' stata la P2, che pur essendo stata assolta in tutti i processi che le sono stati intentati, continua ad essere nominata ogni qualvolta ci sia bisogno da dimostrare uno dei soliti teoremi politico-giudiziari.

Adesso e' la volta della CIA, in combutta, non poteva mancare, con i neri nostrani e con i servizi segreti israeliani. Aspettiamo solo di sapere che anche Ali Agca era in realta' un agente della CIA, organizzazione che aveva gia' predetto diabolicamente e con grande anticipo quale sarebbe stato l'atteggiamento del Papa nell' attuale crisi irachena e per questo doveva essere eliminato.

Speriamo vivamente che le prossime settimane ci portino qualcosa di piu' serio di cui parlare.

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