In pratica, a parte la difficolta' di comprendere il significato di tale messaggio, zero assoluto
sul piano delle misure concrete da adottare.
Ed ancora a proposito di Prodi: " Dalle riforme istituzionali, al risanamento della finanza pubblica, all'abbattimento dell' inflazione, alla ricerca di nuove frontiere di solidarieta' ed equita' in un ambiente caratterizzato da nuove forme di concorrenza e di produzione"
Al di la' quindi di questo gran bla' bla', il fatto rimane che nulla sappiamo di cio' che ad esempio ci sta preparando Ciampi.
E' interessante ricordare come venisse rappresentata invece la situazione del Paese all' indomani della vittoria del Polo delle Liberta'. Riprendiamo per dare un' idea dell' atmosfera, la chiusura di un articolo apparso il 20 maggio 1994, pochissimi giorni dopo l' insediamento del governo Berlusconi, su " The European" a firma di Ruth Sullivan corrispondente da Milano:
" This month Cuccia hosted a discreet meeting at Mediobanca's headquarters with the former
socialist prime minister Giulio Amato, the former republican speaker of the Senate, Giovanni Spadolini
and the republican cabinet undersecretary Antonio Maccanico. The details remain secret, but there is
speculation that the meeting revolved around the creation of a centrist liberal democratic party to oppose
and ultimately take over from Berlusconi' s fragile right-wing alliance."
Ora noi non sappiamo se questa riunione ebbe veramente luogo, quello che vogliamo stigmatizzare e'
che a pochissimi giorni dall' insediamento del nuovo governo, l' atmosfera, come anche rilevabile dai
commenti dei quotidiani nazionali, era di grande
ostilita' verso il nuovo governo, e di grande speranza per una sua rapida rimozione, in enorme contrasto
con l'attegiamento che la grande stampa " indipendente " tiene oggi nei confronti del governo Prodi.
Al di la' comunque della grande euforia, la realta' e' ben diversa.
Il governo Prodi e' chiaramente senza una maggioranza programmatica. In questa situazione prima di
enunciare le misure che concretamente intende adottare per far fronte al mezzo disastro nei conti
pubblici lasciatogli in eredita' dal governo Dini, il governo attuale ha un' assoluta necessita' di trovare
una maggioranza disposta a votargli la " manovrina ".
E a proposito dei conti pubblici, il deficit sta correndo ad un livello di circa 45.000 miliardi a trimestre,
il 18% in piu' rispetto al primo trimestre dell' anno scorso, ma queste sono notizie che il lettore difficilmente
trovera' sui grandi giornali nazionali.
Tutto cio' serve anche a capire il problema Lega, con le dichiarazioni veramente risibili del governo del tipo
"Federalismo duro entro poche settimane". Dopo aver fatto crescere Bossi ed averlo coccolato per piu' di
un anno, in quanto utile in funzione
anti Polo delle Liberta' (non dimentichiamo che il ministro Mancuso perse il posto per aver tentato di
mettere in guardia dal pericolo eversivo rappresentato dalla Lega), ora improvvisamente questo pericolo
viene gonfiato in maniera esagerata.
Sembra evidente l' uso strumentale che si intende fare ancora della Lega: o tentare di nuovo
la strada dell' alleanza, imbonendo Bossi con promesse di federalismo incredibili e assolutamente non
mantenibili, oppure, se tale approccio non dovesse funzionare, tentare la
via della grande intesa con il Polo delle Liberta' in nome dei pericoli di seccessione, cui nessuno crede,
che correrebbe la Repubblica.
Nell' attesa che la situazione si chiarisca, speriamo che la nave non affondi.
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