OSSERVATORIO POLITICO

di Massimo Galanti


Continua la luna di miele tra establishment e governo Prodi come si deduce dalla lettura della grande stampa nazionale. L'enfasi dei commenti e' ancora incentrata sulla durata del Governo, sulla sua capacita' di rinnovamento, e soprattutto sulla sua capacita' di far uscire il Paese dalla situazione di crisi. Si cerca in ultima analisi di creare un clima di ritorno alla " normalita' ". Vediamo cosa scrive ad esempio il Televideo della Rai:
" Con la nascita di un governo politico destinato a durare a lungo il Capo dello Stato spera che il suo ruolo possa tornare sempre piu' ad una assoluta normalita' ". Cosi' ha risposto Scalfaro a chi, a Laucut, in Polonia , gli domandava se si sarebbe ridotta la sua attivita' di supplenza." E' chiaro il messaggio rassicurante: fine dell' emergenza e stabilita' di governo. Questa nota fa seguito ad una nota precedente, in cui sembra che Scalfaro abbia parlato di uscita dal pericolo, anche se i rischi di affondare non sono ancora del tutto scongiurati.
Per non divagare, non vogliamo nemmeno tentare di capire quali pericoli abbiamo corso nel recente passato, ovvero prima della vittoria dell' Ulivo, e quali siano i rischi di affondamento, notiamo solo che ci viene comunicato che il Paese ha corso gravi pericoli e che il ruolo del Presidente non � stato normale.
Ed e' questo che noi non troviamo molto normale.
Purtroppo al di la' del grande parlare con fini puramente di propaganda, ancora non si sa nulla dei programmi concreti del governo. Leggiamo ancora su Televideo, che sembra sia diventato la voce propagandistica del governo, il messaggio di Visco e di Prodi ai giovani industriali:
" Rapida disinflazione e per questa via una discesa dei tassi d'interesse che comporta il rilancio della politica di concertazione in grado di tenere sotto controllo i costi delle imprese"

In pratica, a parte la difficolta' di comprendere il significato di tale messaggio, zero assoluto sul piano delle misure concrete da adottare.

Ed ancora a proposito di Prodi: " Dalle riforme istituzionali, al risanamento della finanza pubblica, all'abbattimento dell' inflazione, alla ricerca di nuove frontiere di solidarieta' ed equita' in un ambiente caratterizzato da nuove forme di concorrenza e di produzione"

Al di la' quindi di questo gran bla' bla', il fatto rimane che nulla sappiamo di cio' che ad esempio ci sta preparando Ciampi.

E' interessante ricordare come venisse rappresentata invece la situazione del Paese all' indomani della vittoria del Polo delle Liberta'. Riprendiamo per dare un' idea dell' atmosfera, la chiusura di un articolo apparso il 20 maggio 1994, pochissimi giorni dopo l' insediamento del governo Berlusconi, su " The European" a firma di Ruth Sullivan corrispondente da Milano:

" This month Cuccia hosted a discreet meeting at Mediobanca's headquarters with the former socialist prime minister Giulio Amato, the former republican speaker of the Senate, Giovanni Spadolini and the republican cabinet undersecretary Antonio Maccanico. The details remain secret, but there is speculation that the meeting revolved around the creation of a centrist liberal democratic party to oppose and ultimately take over from Berlusconi' s fragile right-wing alliance."
Ora noi non sappiamo se questa riunione ebbe veramente luogo, quello che vogliamo stigmatizzare e' che a pochissimi giorni dall' insediamento del nuovo governo, l' atmosfera, come anche rilevabile dai commenti dei quotidiani nazionali, era di grande ostilita' verso il nuovo governo, e di grande speranza per una sua rapida rimozione, in enorme contrasto con l'attegiamento che la grande stampa " indipendente " tiene oggi nei confronti del governo Prodi.
Al di la' comunque della grande euforia, la realta' e' ben diversa.
Il governo Prodi e' chiaramente senza una maggioranza programmatica. In questa situazione prima di enunciare le misure che concretamente intende adottare per far fronte al mezzo disastro nei conti pubblici lasciatogli in eredita' dal governo Dini, il governo attuale ha un' assoluta necessita' di trovare una maggioranza disposta a votargli la " manovrina ".

E a proposito dei conti pubblici, il deficit sta correndo ad un livello di circa 45.000 miliardi a trimestre, il 18% in piu' rispetto al primo trimestre dell' anno scorso, ma queste sono notizie che il lettore difficilmente trovera' sui grandi giornali nazionali.
Tutto cio' serve anche a capire il problema Lega, con le dichiarazioni veramente risibili del governo del tipo "Federalismo duro entro poche settimane". Dopo aver fatto crescere Bossi ed averlo coccolato per piu' di un anno, in quanto utile in funzione anti Polo delle Liberta' (non dimentichiamo che il ministro Mancuso perse il posto per aver tentato di mettere in guardia dal pericolo eversivo rappresentato dalla Lega), ora improvvisamente questo pericolo viene gonfiato in maniera esagerata.

Sembra evidente l' uso strumentale che si intende fare ancora della Lega: o tentare di nuovo la strada dell' alleanza, imbonendo Bossi con promesse di federalismo incredibili e assolutamente non mantenibili, oppure, se tale approccio non dovesse funzionare, tentare la via della grande intesa con il Polo delle Liberta' in nome dei pericoli di seccessione, cui nessuno crede, che correrebbe la Repubblica.
Nell' attesa che la situazione si chiarisca, speriamo che la nave non affondi.



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