PAPA FORMOSO

di Ruggero Nazareno

Nell'anno 897 d.c. venne celebrato a Roma il processo contro Papa Formoso. Un processo con tutti i crismi. Erano presenti il pubblico ministero, l'avvocato difensore, i piu' alti magistrati, addirittura il Papa e l'Augusto Imperatore, e naturalmente il popolo romano.

L'unica stranezza, se cosi' si puo' dire, era dovuta al fatto che l'imputato, benche' presente e addobbato con gli abiti papali, era gia' morto da un pezzo, cosicche' si stava processando la sua mummia, tolta dalla cripta in cui riposava ormai da molti mesi.

L'imputato non rispose ad alcuna domanda, e questo fu considerato piu' che sufficiente per condannarlo. La condanna venne eseguita all'istante. Al morto furono strappati gli abiti papali e trascinato fuori dal tribunale venne gettato nel Tevere dalla folla festante. Questo a Roma, in quella citta', ormai imbarbarita, che era stata la culla del Diritto.

Anche adesso il non rispondere, sembra, viene considerato perlomeno sospetto, come il non essere in grado di dimostrare di non aver commesso il reato di cui si viene accusati. E guai a criticare la Giustizia! Gia' durante l'Inquisizione chi poteva dubitare della rettitudine e dell'obiettivita' di un Torquemada? Eppure dei poveri disgraziati venivano bruciati, dopo essere stati sottoposti a tortura, perche' non erano riusciti a dimostrare di non avere intrattenuto rapporti carnali con il Diavolo.

Provate voi a dimostrare, nel caso vi venisse chiesto, di non essere mai stati con il diavolo, soprattutto se vi sono 50 testimoni pronti a giurare di avervi visto giacere insieme. Ma queste son cose del passato.

Oggi non e' possibile essere accusati di aver fatto l'amore con il Diavolo. Ma solo perche' la Corte Europea di Giustizia non lo permetterebbe. Al massimo puo' venirvi chiesto di dimostrare di non aver baciato il tal dei tali, o di dire esattamente cosa avete fatto con i vostri soldi negli ultimi vent'anni, o di dimostrare che non siete stati mai amici di Berlusconi.

Ma mi rendo conto che queste possono essere le solite lamentazioni polemiche di un fazioso. In fondo da noi la Giustizia non e' poi cosi' dura, infatti fra l'80 ed il 90% dei delitti, compresi omicidi, rapine e sequestri (90, quest'anno) restano tranquillamente impuniti. Non solo, ma rei confessi di decine di assassinii e di stragi, vengono scarcerati, per poter vivere liberi e sotto protezione, per servizi resi al Paese, anche se fra le loro vittime vi sono dei bravi e fedeli servitori dello Stato.

In compenso vengono messi in galera altri servitori dello Stato, non ancora giudicati, non colpevoli, ma solo accusati. E per come funziona la Giustizia, potrebbero anche risultare innocenti. E se cosi' fosse chi ridara' a questi uomini l'onore, gli anni di carcere, la carriera, e la vita distrutta? I colpevoli siamo noi comunque, che non siamo vigili, lasciamo fare, o, addirittura, assetati di giustizia(?), facciamo scempio di uomini se non di cadaveri.

Un deputato ha promesso di stilare l'elenco di quei colleghi che dovessero votare contro la richiesta di carcerazione per Previti, per poterli esporre al pubblico ludibrio. Quel deputato non ha bisogno dei codici e dei processi, lui sa! e chi ha dubbi o non sa e' complice! E' il popolo che vuole la condanna!

Anche quelli che condannarono Papa Formoso, o almeno la sua mummia, non avevano dubbi, altrimenti non sarebbero arrivati a tanto.

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