L'OPPOSIZIONE IN ITALIA

di Ruggero Nazareno

In quest ultimi giorni abbiamo assistito ad attacchi violentissimi da parte dei grandi mezzi d'informazione contro il Polo delle Liberta'. Quello che piu' sorprende e' che e' stato attaccato anche il blocco sociale che tale Polo e' supposto rappresentare.

E' sembrato di tornare al 1994 quando gli Italiani furono invitati a ragionare. Si disse che i sostenitori del Polo rappresentavano la parte culturalmente piu' arretrata del paese e la vittoria del Polo venne attribuita dal fior fiore dei nostri intellettuali all'istupidimento televisivo degli Italiani.

Bisogna pero' stare bene attenti perche' il vero attacco non e' contro il Polo ma contro il pericolo che in Italia si possa sviluppare una vera democrazia dell'alternanza. Quello che soprattutto temono i guardiani del regime e' la possibilita' che in Italia si sviluppi una societa' ed una democrazia compiuta di tipo occidentale, ovvero una societa' basata sulla dignita' dell'individuo.

Per capire il perche' della campagna di stampa contro il Polo delle Liberta', soprattutto in occasione dell'attuale tornata elettorale, e' necessaria un'analisi del sistema di potere in Italia. Con i moti del 1960, che purtroppo costarono anche alcune giovani vite, quelle forze che, a causa della chiara scelta atlantica del paese, temevano un venir meno della loro influenza, cominciarono quella lunga marcia verso la riappropriazione del potere che puo' dirsi conclusa con la vittoria dell'Ulivo.

Queste sono le forze storiche della grande borghesia ed aristrocazia elitaria che con il supporto delle gerarchie ecclesiastiche hanno per lungo tempo esercitato il potere sul popolo Italiano.

Forse solo il Fascismo tento' di ridare un po' di dignita ad un popolo per troppo tempo sfruttato ed umiliato. Ancora oggi e' facile vedere nello stato di arretratezza culturale ed economica di una parte notevole del paese le conseguenze dell'avidita' arrogante delle �lites borghesi, aristocratiche ed ecclesiali. Tanto feroce e pervasivo e' stato il potere elitario che i segni si possono vedere ancora oggi nei rapporti di quasi sudditanza dei cittadini nei confronti dello Stato, fenomeno unico in Europa, dove invece lo Stato e' dei cittadini ed al servizio dei cittadini.

La prima DC aveva tentato di creare una societa' moderna interclassista dando il dovuto risalto alle classi produttive medio-borghesi, ed il paese con la scelta atlantica fortemente contrastata dalle forze storiche di cui sopra, si stava modernizzando velocemente, tenendo il passo ed anche superando paesi come la Francia, la Germania ed il Giappone.

Le Olimpiadi di Roma del 1960 forse un domani saranno prese a simbolo di questo periodo, avendone segnato anche la fine. Dopo di allora inizia un declino sociale che ci portera' all'Italia di oggi. In questo processo un ruolo essenziale viene affidato al PCI in quanto rappresentante e controllore di quelle masse che sono essenziali in una democrazia basata solo sui numeri.

La grande Borghesia avra' certo il potere economico ma non il potere dei numeri. Per convincersi di questa analisi bisogna riflettere sull'importanza che ha avuto il grande disegno che va sotto il nome di Compromesso Storico. Quest'auspicato incontro fra masse cattoliche e marxiste, sulla carta in grado di coagulare il 70-80% dei voti, avrebbe strozzato sul nascere quella fragile democrazia di tipo occidentale che ancora pochi si sforzavano di creare.

Oggi con la vittoria dell'Ulivo non solo vediamo che quel disegno si sta realizzando ma vediamo anche gli sforzi che i sostenitori di tale progetto mettono in atto per sostenerlo, vedi campagne di stampa. Questi sforzi, talvolta rabbiosi, sono dovuti alla constatazione che oggi l'attuale blocco di potere non arriva nemmeno al 45% dell'elettorato, in effetti non rappresentando piu' del 30% degli aventi diritto al voto. Il tentativo d'imporre la cultura dell'Ulivo come cultura naturale di tutto il popolo e' il segno della paura di dover un giorno rendere conto di come e' stato gestito il potere. Il progetto ulivista e' un progetto integralista in linea con la natura antipopolare dei circoli economico-finanziari-burocratici che detengono in Italia il vero potere.

Tale sistema di potere non contempla la possibilita' di vedere diminuita la propria influenza. Da qui gli sforzi per distruggere il Polo delle Liberta' rappresentante di quelle forze sociali produttive medio-borghesi che sono le sole a poter contrastare il progetto egemonico della forze elitarie. La soluzione ideale per queste forze potrebbe essere un'opposizione che nasca dallo stesso Ulivo, ovvero un'opposizione fasulla, come quella della cosiddetta prima repubblica, che accetti che il destino del paese sia determinato dalla stessa cultura che sta alla base dell' attuale regime.

Fortunatamente per il paese l'opposizione rappresentata essenzialmente dal Polo della Liberta', ma senza dimenticare l' importanza della componente Leghista piu' responsabile, e' viva e vegeta e ben determinata a lottare perche' anche in Italia si affermi la cultura della dignita' e della liberta'.

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