IL BUFFOMETRO


di Ruggero Nazareno

Mi rendo conto che e' banale fare dell'ironia sulle patetiche trovate dell'italico potere politico-burocratico o di certa stampa che di questo e' il supporto in servizio permanente effettivo. Nello stesso tempo la tentazione e' troppo forte anche se indubbiamente si tratta di un facile maramaldeggiare su di una banda di arroganti incapaci.
Lo spunto e' naturalmente l'ultima trovata nazional-popolare-socialclericomarxista: il Riccometro.

Con la solita ipocrisia tipica dei fanatici fiancheggiatori di regime si parla di Riccometro quando in realta' si dovrebbe parlare di Disgraziometro o Miserometro poiche' colpira' inesorabilmente tutti coloro che pur pagando regolarmente le tasse saranno costretti a dimostrare anche di essere dei poveracci per poter aver accesso a quei servizi sociali a cui hanno diritto.

I ricchi ed i furbi riusciranno tranquillamnte ad evitare un simile esame: nell'Italia della farsa e della demagogia cosi' e' sempre stato. In realta' il sogno dei demagoghi clericalmarxisti e' quello di creare un paese con pochi ricchi padroni, al cui servizio aspirano cupidamente di mettersi, e con una enorme massa di diseredati a cui concedere qualche briciola in cambio di un voto sicuro. Ma il sogno purtroppo e' gia' realta'.

Di altre cose avrebbe bisogno il nostro sventurato Paese, ad esempio un bel Buffometro per quantizzare le farse grottesche cui giornalmente siamo costretti ad assistere.

Un gruppo di immigrati (?) prende d'assalto le nostre spiagge sparando contro la Polizia che li vuole identificare. Purtroppo non e' la trama di un nuovo film comico, si tratta di un episodio accaduto sulle coste pugliesi verso la fine di agosto. Fortunatamente, come si dice, non si segnalano vittime, ma sarebbe potuto andar peggio. Per il nostro ministro degli interni, (il "buon frutto del ramo liberal (sic!) comunista", nella definizione dell' ex-direttore del Corriere), la situazione in Italia e' normalissima, tutto e' sotto controllo, c'e' solo qualche agitato di AN che fa' dell' allarmismo. Quando i compagnucci sovietici e tedeschi del nostro affabile ministro, membro fin dal lontano 1956 (anno dell'Ungheria) del comitato centrale del PCI, costruivano il Muro per impedire passaggi illeciti di frontiera, per chi batteva il suo cuore? Ci piacerebbe leggere, ce ne saranno?, qualche suo articolo di censura contro le guardie di frontiera comuniste che sparavano, uccidendo, a chi quella frontiera superava illecitamente.

Superare le frontiere della patria dei lavoratori era atto gravissimo, prendere d'assalto a mano armata le nostre spiagge e' normale amministrazione? Ironia del destino: chi ha difeso per decine di anni le frontiere dell'impero sovietico, ora e' preposto a difendere le nostre, e le ha gia' ridotte ad un colabrodo. Schengen incalza, si stanno prendendo i soliti provvedimenti di facciata.

Ciampi, che e' dotato di un buon senso dello humour, afferma che ora all'estero si ha molto piu' rispetto per il nostro Paese. Forse i banditi che hanno preso d'assalto le nostre spiagge non erano stati ben informati su questo maggiore rispetto: c'e' da scommettere che per nulla al mondo avrebbero tentato di superare armati la frontiera di un qualsiasi altro paese europeo.
Nel resto d'Europa chi supera le frontiere illegalmente va in galera, anche se non armati. Da noi basta dichiararsi pentiti.

Si dice che a Napoli la gente si inventa i mestieri piu' strani per sbarcare il lunario. Ebbene l'Italia tutta non ha voluto essere da meno. Uno dei nuovi mestieri piu' di successo e' quello del "Delinquente Pentito". Pare che uno dei libretti di maggior successo sia il "Vademecum del Pentito", in versione pocketline: non c'e' delinquente che non ne porti sempre uno con s�.

Fra i capitoli piu' interessanti vi e' quello sul cosidetto "Pentimento ad indirizzo Politico". Sei un assassino? stragista? stupratore? T'hanno beccato? Non importa: puoi sempre trasformare il colpo di sfiga (in Italia non prendono mai nessuno) nella tua fortuna, potrai diventare uno dei pochissimi italiani che ancora potra' godere della pensione dallo stato.

Si tratta solo di pentirsi ed accusare il politico giusto. Quale? Non ne conosci nessuno? Poco male: qualche giorno in cella d'isolamento e tornera' la memoria.

Certo non bisogna fare come Brusca che, non essendo troppo addentro nelle faccende politica, appena preso si e' messo nientemeno che ad accusare Violante.
Errore imperdonabile. I guardiani del regime, ovvero i giornali del pool editoriale nazionale, all'unisono hanno gridato allo scandalo ed all'attacco alle istituzioni.

Fortunatamente per lui, il nostro non ha impiegato molto a ricordarsi di Craxi, Andreotti, dei Servizi, sempre doverosamente deviati come da compito istituzionale, ed ora finalmente anche di Berlusconi. Naturalmente di fronte a questi nomi la stampa non solo non insorge ma in genere ci mette il suo carico da novanta.

Diceva il turista americano a Mosca: da noi, in America, tutti possono parlare male di Carter; gli rispondeva l'ospite sovietico: anche da noi tutti possono parlare male di Carter. Anche in Italia c'e' la liberta': tutti possono parlare male di Berlusconi.

Delinquenti stranieri che passano per immigrati in cerca di lavoro; pluriassasini pentiti che vengono descritti come personaggi della Bibbia; pubblici ministeri che invece di preoccuparsi di scoprire l'innocenza o la colpevolezza degli imputati pensano solo a "sfasciarli". "Io a quello lo sfascio", soleva dire un noto PM, lo stesso che giurava che mai sarebbe entrato in politica. Lo stesso che approfittando della patetica ingenuita' del Tramaglia gli giurava che mai sarebbe andato con i comunisti. Pubblici ministeri che un giorno dichiarano di aver vinto la guerra contro la mafia, ed un altro, di fronte alla quotidiana mattanza, dichiarano che la guerra sara' ancora lunga, se mai sara' completamente vinta.

Una giustizia che quando si tratta di mandare un avviso di comparizione per il Presidente del Consiglio Berlusconi invocando, che so, la legge, l'urgenza. l'efficienza, la macchina burocratica, non aspetta nemmeno poche ore che finisca l'importante convegno internazionale che il Presidente sta presiedendo, cosicch� tutto il mondo ne verra' a conoscenza.
Quando si tratta poi di decidere sul rinvio a giudizio per il Presidente Prodi, dopo un anno ancora non si e' deciso nulla; non solo, ma il PM che si interessa della faccenda sta per essere trasferito.

Ed i nostri giornali non spendono una parola sull'argomento.

Strani giornali. Accusavano il Polo, quando era al governo, di essere la causa di tutti i mali recenti e passati del Paese.

Il Polo va all'opposizione e si spera quindi che ora i giornali facciano le pulci al nuovo governo. Invece si scopre che la colpa di tutti i mali recenti e passati del paese e' ancora del Polo, perche' f� un'opposizione preconcetta. Allora il Polo non f� opposizione e cerca di aiutare il governo e f� male, perche' i giornali gridano all'inciucio. Il nostro e' un Paese dove l'unica istituzione autorizzata a fare opposizione e' il governo.

Succedeva cosi' anche in Unione Sovietica.

C'e' rischio di regime perche' l'Ulivo occupa tutte le posizioni e qualche giornalista comincia a preoccuparsi. Finalmente, diciamo, ci si sta accorgendo della situazione. Ma poi si scopre che la colpa e' sempre del Polo perche' non sa far politica. Un giorno verremo messi al muro e fucilati, ma sara' sempre colpa nostra perche' non ci saremo scansati in tempo.

Siamo un Paese ex-industriale, dove l'unica industria seria e' quella della rottamazione. La Montedison vende agli stranieri tutto il settore chimico ed i giornali esultano perche' cosi' si riduce l'indebitamento della societa'. L'Olivetti viene comprata dagli stranieri ed i giornali esultano, cosi' De Benedetti non f� bancarotta. Ci e' rimasta l'industria dell'auto ma solo perche' appartiene ad una delle famiglie piu' potenti del Paese, forse la piu' potente. Con l'aiuto di Dio, del governo, e con i soldi dei soliti idioti che hanno cambiato la macchina troppo presto, continuera' a vivere ancora a lungo.

Abbiamo anche qualche laboratorio di ciabattino e negozi di vestiti. Cosi' ci vede il mondo, e non a torto. Ricerca zero, ci hanno pensato il '68 ed il sindacato. Siamo l'unico dei paesi ricchi a non avere industrie chimiche, farmaceutiche, od elettroniche. Forse abbiamo un'industria della cultura.

Dice Siciliano che la Rai, di cui e' Presidente, e' il piu' grande produttore di cultura del Paese. Siciliano e' fortunato, puo' dire agli Italiani quello che vuole. Se io dovessi dire ad un collega straniero che la Rai e' il piu' grande produttore di cultura del mio Paese, son sicuro che non si tratterrebbe dalle risate, o direbbe che la cultura del mio Paese e' caduta proprio in basso, visto che Raiuno � conosciuta all'estero solo per i sederini delle ballerine.

Sembra che Siciliano, mentre diceva la sua battuta, sia rimasto terribilmente serio.

Il Paese invecchia, non come popolazione, ma come strutture. Non si costruisce ne' si ripara piu' nulla, non s'investe. Quando si supera il confine venendo dall'Europa del Nord, a parte il Sole ed il bel paesaggio, si ha immediatamente una sensazione di sciatto, di sporco, di vecchio. Colpa dei verdi, ma soprattutto del governo che per fregare gli stranieri ed entrare in Europa ha deciso di non spendere piu' una lira. Prima o poi dovra' ricominciare a spendere, ma a quel punto si spera che a pagare saranno gli stranieri.

Il 45% del prodotto nazionale se ne va in tasse tanto quanto in paesi come l'Olanda. Ma se paragoniamo lo Stato olandese con quello Italiano, i servizi sociali di quel paese con i nostri, l'efficienza burocratica degli olandesi con la nostra, si arriverebbe all'unica possibile conclusione che o siamo un popolo d'imbecilli incapaci, oppure siamo governati da una manica di mentecatti. Ai lettori la scelta.

Nel resto d'Europa la percentuale d'immigrati e' piu' alta che da noi, ma a tutti viene dato un tetto, un lavoro, o nella peggiore delle ipotesi un posto in dignitosissimi campi di raccolta in attesa di un regolamento della posizione. Da noi solo a parlare di campi raccolta si alzano immediati i lai sdegnati dei soliti imbecilli. Il risultato sono centinaia di migliaia di clandestini che vivono in condizioni per lo piu' disumane, e che nella migliore delle ipotesi trovano un posto ai semafori a pulir vetri.

Dicono agli italiani che in tutta Europa e' cosi': e' il prezzo della solidarieta'. Balle! In Italia si conosce solo la solidarieta' parolaia. E' il prezzo invece che dobbiamo pagare all'imbecillagine mascalzonesca di chi usa il dramma di milioni di uomini per fini antidemocratici di potere. All'estero non e' affatto cosi', basta viverci all'estero per rendersene conto. Perche' qualche nostro giornalista impegnato, prima di scrivere frescacce non viene a documentarsi un po'all'estero?

Ci sarebbe da piangere di fronte alla tragedia quotidiana del nostro Paese, ma poi appaiono in televisione Prodi, Ciampi, Veltroni, e Dini con il loro carico di ottimismo ed allegria, sempre a ridere o a sorridere. Tragedia o farsa.

Per saperlo non c'e' che da istituzionalizzare subito il Buffometro.

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