ORA LE COSE VANNO MEGLIO

di Eros Capostagno

"...Alla Borsa di Chicago il fiùcciar sul tibond americano è stato quotato...". Con questa notizia ed altre della stessa natura (indice Mibtel, indice Nikkei, OPA, quotazioni dello yen, asseblee degli azionisti) si consuma buona parte del veloce TG5 mattutino e degli altri telegiornali in genere.

Viene da pensare che gli Italiani, non avendo particolari problemi da affrontare, o avendoli ormai risolti, e con un 'abbondanza di soldi da non sapere come impiegare, passino il tempo a giocare in Borsa, acquistando e vendendo fiùcciar (futures) sul T-Bond americano. Il che sarebbe in linea con quanto ci è capitato di sentir dire da qualcuno durante le recenti vacanze in Italia: "Ora le cose vanno meglio!".

Per la verità, di futures sul T-Bond non ne abbiamo visti molti, e la gente che abbiamo incontrato non mostrava particolare familiarità con questa "roba". Viceversa abbiamo incontrato essenzialmente persone che vedono il proprio "future" e quello dei propri figli come un incubo, difronte ai problemi economici ed occupazionali.

La pressione fiscale diretta e indiretta è elevatissima. I piccoli imprenditori e commercianti subiscono uno strangolamento paranoico da parte del Fisco (senza contare quelli che devono fare i conti con Vigili Urbani, Finanza e racket), che spesso impedisce loro la prosecuzione dell'attività.

Un giovane geometra in attesa di occupazione, costretto dalla morte improvvisa del padre macellaio, a riprenderne l'attività in un piccolo paesino, ci raccontava come praticamente tutto il ricavo venga assorbito dalle varie Amministrazioni statali, regionali, previdenziali ecc, rendendo di fatto impossibile il sostentamento della famiglia paterna, e problematico il suo prossimo matrimonio.
Se questo giovane, fallita (come è probabile) la ricerca di una diversa occupazione, dovesse smaliziarsi e, per sopravvivere, trovasse la via per eludere queste amministrazioni rapaci, sarebbe un criminale o un poveraccio in stato di legittima difesa?

Lui ed altri in situazioni analoghe, ci hanno prospettato una situazione drammatica, che li spinge ad una avversione verso tutto ciò che rappresenta l'Autorità, l'Amministrazione, lo Stato.

Abbiamo incontrato anche molti disoccupati e cassintegrati che, come noto, costituiscono in molte zone anche il 50% della popolazione. Di questi, qualcuno più fortunato riesce ancora ad emigrare all'estero, in particolare se nel paese di destinazione si trova già qualche parente: se una volta l'emigrazione rappresentava un sacrificio enorme, ora, viste le condizioni dell'Italia, essa rappresenta una fortuna per sé e soprattutto per i propri figli.

La maggior parte però è costretta a restare in paese a vivere il proprio dramma, anche perché la retribuzione di un eventuale lavoro al Nord non consente di vivere ad una famiglia che vi si trasferisca dal Sud: abbiamo conosciuto cassintegrati che non ricevevano nemmeno il sussidio della cassa integrazione dallo scorso dicembre 96 per "mancanza di fondi"! Nei piccoli paesini la sopravvivenza è assicurata dai genitori che percepiscono una pensione, dall'orto che produce frutta e verdura e da un ridotto consumo di carne. Le vacanze poi...

Per tutti costoro, le cose non vanno affatto meglio in Italia, ed il futuro appare ancora peggiore, qualunque sia la quotazione dello yen o dei futures.

Come meravigliarsi se in certe zone, già ad alta densità di malaffare, giovani e giovanissimi, nonché immigrati clandestini, si rivolgono alla criminalità, che offre la sopravvivenza (finché va bene) con la pressoché totale garanzia di impunità?

Nelle stesse zone esistono però anche situazioni ben differenti. Ci sono quelli che, in un modo o nell'altro, riescono a "sistemarsi" nelle istituzioni locali (Comune, USL,...), spesso indipendentemente dalle reali necessità di queste. Non sorprenda che in certi piccoli paesini di duemila abitanti vi si trovi un capitano dei Vigili Urbani con due Vigili alle sue dipendenze, le cui funzioni sono puramente simboliche, e che comunque si beccano più di due milioni al mese.

Forti della tranquillità acquisita, la maggior parte riesce poi a trovare il modo per "sistemare" anche la moglie. E, come se non bastasse, avendo un accesso privilegiato all'informazione e alle istituzioni, molti accedono a delle incredibili sovvenzioni (dalla Regione Sicilia per esempio) previste per costruire o ristrutturare fabbricati rurali, con l'80% della somma concessa a fondo perduto. E' così che, sotto l'etichetta di fabbricato rurale, nelle campagne del paesino vengono edificate ville, diconsi ville, per il weekend o per l'estate, su appezzamenti di terra ove prima arrivavano solo le capre, e ove ora si arriva tranquillamente in macchina, essendo i Comuni obbligati a realizzare le strade di accesso!

Per molti di questi, le cose non vanno affatto male in Italia. Sì certo, ci sono tanti problemi, però ora le cose vanno meglio: non c'è più quel sistema di potere della DC, l'inflazione è trascurabile e la lira è forte sul marco. Contenti loro...

E' noto che a Napoli e dintorni c'è un morto ammazzato al giorno, e andare a far la spesa significa rischiare la pelle nei quotidiani conflitti a fuoco tra malviventi. Tant'è vero che, come a Palermo, si è deciso di schierare (inutilmente) l'esercito, si è ricorsi alle autoblindo per sloggiare (ma per quanto tempo?) un intero quartiere occupato da famiglie di camorristi, e si pensa di vietare l'uso dei motorini per evitare gli scippi! Naturalmente senza parlare degli ospedali ove si trafficano le suppellettili e si muore bruciati vivi senza che nessuno se ne accorga, dello scippo sistematico, del furto a mano armata dei motorini, dell'evasione dall'obbbligo scolastico che arriva anche al 30%.

Una situazione del genere, che pone Napoli al livello della Chicago anni 30, o della attuale periferia di Algeri, o ancora di Bogotà, Miami o Georgetown, non ci sembra per la verità essere un miglioramento rispetto al passato, ma piuttosto un imbarbarimento tutto recente.

Nonostante tutto, abbiamo ascoltato allibiti un idiota che, dal palco del Festivalbar, allestito in piazza del Plebiscito, ha declamato alla piazza e al pubblico TV: "Ringraziamo il sindaco Bassolino per aver trasformato Napoli in una metropoli davvero europea", e abbiamo letto sconsolati il commento di un altro illustre idiota, noto apologeta del Sindaco, dopo essere stato scippato in pieno centro: "non è il danno personale che mi angoscia, quanto l'affronto che questo gesto rappresenta per l'opera di Bassolino".

Metropoli europea? Ma dove esistono in Europa realtà simili? Passi per gli idioti, la cui madre è notoriamente sempre incinta, ma in che mondo vivono quegli altri conoscenti che ci assicuravano che ora le cose in Italia vanno meglio, da quando sono stati eliminati Craxi e la Dc ed è stato messo fuori gioco Berlusconi?

In realtà lo sappiamo dove vivono. Messisi in pensione largamente anticipata, si sono ritirati a vivere in una casetta nelle campagne dell'Etruria, con tanto di orto e frutteto, non comprano giornali, essendo sufficientemente informati dal TG1 e acculturati da Raitre.
Giustamente, cosa può fregargliene, a loro, di quello che succede a Napoli o a Bari o ...?

Le cronache della Giustizia (si fà per dire) sono allucinanti. Omicidi compiuti da pregiudicati per tentato omicidio e che si trovano a piede libero, mafiosi russi rimessi in libertà per un vizio di forma su un documento, spiagge notturne dominate da extracomunitari e stupratori e, dulcis in fundo, i migliori killers mafiosi messi in libertà e pagati dallo Stato, in cambio di utili "pentitismi".
In compenso, un tale Cusani, pur non avendo ucciso né rapinato, ma per il solo fatto (pur riprovevole) di aver manipolato operazioni finanziarie, si ritrova per sei anni in galera, dopo un processo di una rapidità che ha dell'incredibile in italia, e per giunta condotto parzialmente da certi Campioni della trasparenza e della moralità!

Se ora le cose vanno meglio, sarà forse perché la gente si sente più sicura con gli yuppies della finanza in galera e gli assassini a piede libero?

Di sicuro noi ci sentiamo più a nostro agio fuori d'Italia, in "metropoli davvero europee". E non soggetti a governanti che conducono un Paese a tali condizioni di lacerazione e disgregazione del tessuto sociale, con contrapposizioni di interessi sempre più marcate tra gruppi di cittadini e generazioni, non ostante la solidarietà con cui si sciacquano regolarmente la bocca.

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