PRODI - ANNO II

(27o dell'Era Ulivista)*

di Monello

I colleghi mi hanno chiesto di scrivere qualcosa sul primo anno di Prodi. Credo l'abbiano chiesto rendendosi conto che non c'era da dire molto di serio sull'argomento. Di serio forse no, ma di tragico parecchio. O di comico? Durante le grandi catastrofi della storia c'e' sempre qualcuno che riesce a far ridere.

Narra la leggenda. Mentre le soldataglie barbariche invece di difenderla mettevano l'Italia a ferro e fuoco (eterno monito, mai ascoltato, per chi suole affidarsi allo straniero), uno degli ultimi imperatori romani d'occidente, barricato in Ravenna, si dedicava tranquillamente alla pollicultura. Alla notizia che Roma era perduta, si narra che avesse risposto: "Non e' possibile, le ho dato da mangiare proprio io in questo momento" , riferendosi evidentemente ad una gallina cui aveva dato il nome di Roma.

Qualche analogia con il presente? Chi potrebbe essere l'ultimo imperatore Romano d'Italia? Non lo so, non voglio essere irriverente. E le soldataglie barbariche che vogliono sfasciare l'Italia? Fra chi vuole sfasciare il paese dall' interno o dal di fuori c'e' solo l'imbarazzo della scelta.

Un segno che potrebbe dar forza alle analogie con il passato e' lo scollamento fra l'agire ed il pensare quotidiano e la realta' del Paese. Mandiamo, ad esempio, i soldati in Albania per portare aiuti umanitari in un paese dove l'unica cosa che necessita sono aiuti militari per arginare la criminalita' organizzata. L'aspetto buffo, o tragico, e' che a leggere certe cronache nazionali, dove si parla di continui e truculenti ammazzamenti, non si capisce piu' se si stia parlando dell'Albania e non invece di qualche regione d'Italia.

Forse anche noi dovremmo chiedere l'intervento di una forza multinazionale. Ma sembra ormai accettato come normale che l'Italia sia diventato il paese Europeo con il piu' alto tasso di criminalita'.

Alcuni magistrati, sempre gli stessi, vanno in televisione, seriosissimi, perche' i bravi magistrati, portano sempre sul volto il peso del loro mestiere, o la toga cucita addosso, a vantare i grandi successi della lotta contro la criminalita' organizzata o la corruzione. Tutto questo mentre fuori si ammmazza, si ruba, si corrompe, come prima e meglio di prima.

Veneti e Lombardi per decenni hanno mandato a Roma deputati che hanno appoggiato e anche partecipato ai governi della Repubblica. I trenta milioni di abitanti della Padania hanno mandato a Roma il 60% dei parlamentari che ci hanno governato dalla fine della guerra ad oggi. In altre parole tutti sanno che gli abitanti della Padania con il loro voto, ed anche con il loro agire quotidiano hanno grandemente contribuito, come tutti, allo sfascio del Paese. Da Roma ladrona per anni hanno comandato anche loro.

Ed i cittadini del Norditalia, quelli seri, che sono la stragrande maggioranza, tutto questo lo sanno bene. Ma sulla stampa ed alla televisione con l' aiuto di acuti analisti, si continua a propagandare l'immagine di cittadini del nord, quelli di pura razza celtica, bravi, onesti, lavoratori, insomma di gran lunga migliori rispetto al resto del paese.

Quindi leggiamo o ascoltiamo analisi serissime che raccomandano di far presto a fare le riforme altrimenti quelli del Nord s'arrabbiano. Insomma la colpa dello sfascio non e' il malgoverno della classe dirigente che e' tanto del Nord quanto del Sud, bensi' degli Italiani, intendendo per questi tutti quelli a sud di Bologna. Milanesi,Torinesi e Veneti, tutte vittime innocenti della politica coloniale romana.

Obbiettivamente per portare avanti tesi del genere bisogna essere totalmente deficienti. Fatto si e' che a forza di ascoltare le scemate di Pagliarini, Bossi e compagnia, propagandate ad arte dalla stampa e televisione di regime, qualcuno comincia pure a credere alla superiorita' dei nordici. La storia insegna che queste cretinate in genere finiscono in tragedia.

Ma chi ci crede? Roma cade? Ma no! E' solo una gallina che si e' momentaneamente smarrita. Criminalita'dilagante, gravissima crisi economica, disoccupazione da far paura, un Paese dove si agitano componenti separatiste. Questa l'Italia che vede l'alba del secondo anno di Governo Prodi.

Un quadro troppo tragico? Sentite allora quello che dice Prodi nel primo (e speriamo ultimo) anniversario del suo governo. L'abbiamo sentito ieri in Televisione. Piu' o meno il senso delle sue parole era questo : Ricordiamoci! fuori dall'Europa non siamo niente, non abbiamo nemmeno la possibilita' di far sentire la nostra voce.

Ebbene non sono tragiche queste parole? Se non entriamo in Maastricht, e sara' difficile perche' i barbari stavolta non ci vogliono nemmeno come sudditi, tanto vale rinunciare a chiamarci ancora nazione o popolo, visto che, lo dice il Presidente, non contiamo nulla. O forse e' piu' tragico avere un Premier che dice simili cose?

Il ministro Dini si lamentava perche' il nuovo Governo di Sua Maesta' Britannica vuol creare una Troika, con Francia e Germania, per guidare l'Europa. Si lamentava, il nostro Dini, perche' il ministro degli esteri Britannico non aveva preso in considerazione il ruolo dell'Italia. Ma Dini ancora una volta sbagliava: il Ministro di Sua Maesta' aveva ben considerato l'Italia e proprio per questo l'aveva esclusa dalla Troika. Ma Ministro Dini, non l'ha sentito il suo Presidente del Consiglio? L'Italia non conta nulla, non puo' nemmeno far sentire la sua voce, l'ha detto Prodi. E come potrebbe un paese che fuori dell' Europa non conta nulla porsi alla testa della politica europea?

Ma, Ministro Dini, se l'immagina Lei un Kohl od uno Chirac, usare le parole di Prodi, affermare che il proprio paese da solo non conta nulla? Ministro Dini, si svegli, oppure si dedichi anche Lei alla pollicultura.

Insomma alla fine non ho trovato nulla da ridere sul governo Prodi, che in fondo e' solo un po' peggio di tutti quelli che lo hanno preceduto, e di cui e' il degno erede.

* Alcuni storici fanno risalire l' era dell' Ulivo all'autunno caldo del '69, ed alla cosiddetta rivoluzione studentesca. Personalmente credo sia iniziata qualche anno prima, con i primi tentativi di centro-sinistra. Ma non essendo un esperto mi sono adeguato all'opinione di chi ne sa piu' di me.

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