Franco Battiato
Le stagioni del nostro amore

Note a cura di Franco Zanetti
Testo contenuto nel libretto del doppio CD Le stagioni del nostro amore (2003 Universal Music Italia S.r.l.)

Franco Battiato aveva diciotto anni e frequentava il primo anno di università quando decise di abbandonare la scuola e la natia Sicilia per cercare di fare la professione del musicista: e partì per Milano.

Copertina CD Le stagioni del nostro amore

Così prese l'avvio la carriera di Battiato; una lunga, intensa e multiforme vicenda artistica, della quale alcuni dei primi, ancora acerbi frutti sono raccolti nel secondo CD di questo album. Si tratta di canzoni registrate fra il 1967 e il 1969, che raccontano di un Battiato apparentemente molto diverso – ma forse non così diverso, si direbbe ascoltando i brani di Fleur(s) – da quello che abbiamo poi conosciuto negli anni Settanta della sperimentazione, negli anni Ottanta del grande successo, negli anni Novanta della totale libertà espressiva e stilistica.

Ci sarebbe piaciuto includere in questo CD due canzoni incise a nome Francesco Battiato (accompagnato dal complesso Gli enigmisti), su certi 45 giri allegati ai fascicoli settimanali della Nuova Enigmistica Tascabile. Usciti nel 1965, quei due brani (L'amore è partito, cover di un brano col quale Beppe Cardile aveva partecipato al Festival di San Remo di quell'anno, e E più ti amo, un successo di Alain Barrière con testo italiano di Gino Paoli) sono la testimonianza dei primissimi tentativi di Battiato come cantante. Ma non ci è stato possibile finora rintracciare i titolari dei diritti di quelle incisioni.

Tra il 1965 e il 1966 il ventenne Battiato trova altri sbocchi espressivi: si esibisce al Cab 64, in teatro con Gino Negri, conosce Enzo Jannacci, Paolo Poli, Herbert Pagani, e Giorgio Gaber, con il quale inizia una collaborazione (che riprenderà nel 1978 curando insieme a Giusto Pio la direzione musicale dello spettacolo Polli di allevamento). «Alcuni dischi incisi da Gaber negli anni Sessanta, come Gulp gulp e E allora dai, vedono Battiato come coautore, ma il suo nome non figura perché non aveva ancora sostenuto l'esame alla S.I.A.E.»: così scrive Claudio Bianchetti, curatore del sito www.battiatovirtual.it, dal quale ho tratto alcune delle informazioni qui riportate, mentre per la cronologia ho fatto riferimento al sito ufficiale www.battiato.it.

Proprio Giorgio Gaber è il produttore del primo singolo inciso da Franco Battiato per l'etichetta Jolly (J 20410): La torre / Le reazioni, che esce nel 1967, seguito a breve distanza da un secondo 45 giri (Jolly J 20425), contenente Il mondo va così (il testo italiano di quest'ultima, intitolata Et moi, et moi, et moi nella versione di Jacques Dutronc, è firmato da Herbert Pagani, e rispetta il contenuto ”sociale” della versione originaria) e Triste come me.

I due 45 giri della Jolly sono assai ricercati dai collezionisti, ed hanno raggiunto quotazioni molto alte: qui per la prima volta le quattro canzoni vengono rese disponibili su formato CD.

Franco Battiato, che nel frattempo ha cambiato casa discografica passando alla Phonogram, comincia poi a comporre le prime canzoni, rinunciando alle tematiche "di protesta" e alle sonorità beat che avevano caratterizzato i brani citati e scrivendo testi che parlano d'amore.

Retro CD Le stagioni del nostro amore

Di questi uno dei primi esempi è quello di Vento caldo, scritto da Battiato per l'elaborazione di un celebre tema di Ciaikovski tratto dal Concerto N. 1 per pianoforte e orchestra in Si bemolle maggiore Op. 23. Vento caldo, realizzata nel 1968, sarà poi la facciata A di un singolo (Philips 6025 031) stampato nel 1971, ma secondo alcuni mai effettivamente distribuito. Del lato B di questo singolo, Marciapiede, non è stato finora possibile reperire il master originale, e per questo il brano non è qui incluso.

Nel 1968 esce È l'amore, ed è la canzone che dà a Franco la prima notorietà; pubblicata su singolo Philips (363 728 PF) il brano ha come lato B Fumo di una sigaretta. L'anno seguente esce – su etichetta RT Club (RT 1563) – un altro singolo, Bella ragazza (canzone con la quale Franco Battiato partecipa al Disco per l'estate), che ha sul lato B Occhi d'or (quest'ultimo brano non è qui incluso perché non ne è stato ancora reperito il master originale). E sempre nel 1969 Battiato partecipa alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia con Sembrava una serata come tante, anch'essa uscita quell'anno su singolo Philips (363 752 PF) abbinata con Gente.

Fra il 1968 e il 1970 Franco Battiato scrisse e registrò parecchie altre canzoni, mai però ufficialmente pubblicate. Alcune di esse furono incluse nel 1982 dalla Armando Curcio Editore in un 33 giri della collana per le edicole SuperStar, oggi praticamente introvabile; uno di questi brani, Iloponitnatsoc (che era stato precedentemente e incongruamente incluso nella raccolta Hit Parede Vol. 2, Philips 1969) non è altro che un frammento di Gente ascoltato al rovescio (come del resto il titolo non è altro che “Costantinopoli” letto al contrario).

All'inizio degli anni Settanta Franco Battiato abbandona la canzone, e con l'album Fetus inizia un percorso musicale radicalmente diverso e innovatore. Del quale le canzoni di questo CD – che riproponiamo con rispetto e spirito storico-filologico e documentale – sono comunque e senz'altro i prodromi significativi.

Sono di circa trent'anni dopo (1997), invece, le registrazioni audio-video che completano il secondo CD di questo album: tre canzoni – che pure hanno per tema l'amore, non sempre e non necessariamente inteso in senso umano e carnale – che Battiato eseguiva nei concerti dal vivo seguiti alla pubblicazione dell'album L'imboscata, e che qui riproponiamo come “bonus video tracks”.


Franco Battiato - Gli anni Sessanta