THE BIOGRAPHY OF ISABELLA TEOTOCHI ALBRIZZI



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ABOUT ISABELLA TEOTOCHI ALBRIZZI



Adriano Favaro
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Adriano Favaro, ISABELLA TEOTOCHI ALBRIZZI, Gaspari Editore,Udine 2003.  Preface by Alvise Zorzi, with a critical essay by Elena Brambilla.  In appendix: Guide to Villa Albrizzi-Franchetti.  Euro 28,50

The "divine" Isabella Teotochi (1760-1836) kept open both in Venice and at the splendid villa Albrizzi-Franchetti in San Trovaso (Treviso) one of the most famous salons of Europe, attended by travelers, adventurers, scholars, scientists, gigolos, soldiers and princes.  This free spirited and fashionable academia was enlivened by Isabella's presence and conversations. Quite simply, the beautiful, desidered and beloved Isabella is the muse of the literary nomenclatur of her time, from Foscolo and Pindemonte, to Vivant Denon, Byron, Chateaubriand, Walter Scott, Canova, baron D'Hancarville and so many other illustrious guests, in the vibrant years between illuminism and romanticism.  "Lover for five days, friend for a lifetime" was her motto, according to Foscolo.
Favaro's presentation follows and reconstructs Isabella's whole life and the story of Villa Albrizzi-Franchetti and its splendid century-old park, a true "pearl of Terraglio", the perfect strolling background of Foscolo, Pindemonte, Cesarotti, Canova, Denon and so many others. 
This work, available in the best bookstores, is the most complete biography of Isabella Teotochi Albrizzi since 1882, the year of publication of Malamani's "Isabella Teotochi Albrizzi. I suoi amici. Il suo tempo", which extolled the annals of this extraordinary Greek-Venetian beauty, Byron's "Stael of Venice."  Her "blackest and shining eyes and eyebrows, raven hair, gracefully dimpled cheeks, and pale and suave face" fueled a myth which took Europe by storm between the end of the Eighteenth and the beginning of the Nineteenth centuries.  She seduced Venice and inspired Europe's poets, with the charm of her superb portrait � reproduced for the first time in Italy on the book cover � painted by the great Elisabeth Vig�e Le Brun, the portraitist of European royalty.
Isabella had love or literary affairs with the best names of Italian art and literature astride the 1700 and the 1800 (Foscolo, Pindemonte, Cesarotti, Canova e many others), was loved by the French artist Vivant Denon, known as the Louvre's "father." For decades she was the reigning queen of Venetian salons.
Favaro's work describes in great detail Isabella's events, loves, voyages, work and letters. Her path is well defined: the lagoon and its city, Venice own "casini" and opulent Albrizzi Palace in San Canciano, and the land beyond: at villa Marin in Gardigiano, at villa Albrizzi in San Trovaso di Preganziol, at C� Zenobio in Santa Bona near Treviso, and at Albrizzi,Palace in Padua, as well as Florence, Rome, Paris. Thus fully emerges IsabellaTeotochi's literary legacy and stature, which Giacomo Leopardi judged worthy of his 1829 Pantheon of Italian authors.

Adriano Favaro, ISABELLA Teotochi Albrizzi, Gaspari Editore,Udine 2003. Prefazione di Alvise Zorzi,con un saggio critico di Elena Brambilla. In appendice la Guida alla Villa Albrizzi-Franchetti E. 28,50


La �divina� Isabella Teotochi (1760-1836) a Venezia e nella splendida cornice della villa Albrizzi-Franchetti di San Trovaso (Treviso), tenne aperto uno dei salotti pi� famosi d�Europa, luogo d�incontro di viaggiatori, avventurieri, eruditi, artisti, scienziati, seduttori di professione, militari di carriera, principi d�Europa. E� in questa libera accademia mondana, che domina  l�eloquio di una Isabella bellissima, amata, desiderata, apprezzata da molti dei bei nomi della letteratura dell�epoca, dal Foscolo, dal Pindemonte, da Vivant Denon, il �padre� del Louvre, dal Byron, Chateaubriand, Walter Scott, Canova e dal barone D�Hancarville e tanti altri illustri che in quell�epoca tra illuminismo e romanticismo ebbero la ventura di frequentarla �Amante per cinque giorni, amica per tutta la vita�: questo il suo motto, come ci riferisce il Foscolo. In quest�opera viene ripercorsa e ricostruita l�intera vita di Isabella. Segue una attenta ricostruzione della storia di Villa Albrizzi-Franchetti, dallo splendido parco secolare, vera �perla del Terraglio�, nei cui viali passeggiarono il Foscolo, il Pindemonte, il Cesarotti, il
Canova, il Denon e tanti altri. La presente opera, in distribuzione nelle librerie, � la pi� completa biografia di ISABELLA Teotochi Albrizzi dalla fine dell�800, ovvero da quell�opera del Malamani, Isabella Teotochi Albrizzi. I suoi amici. Il suo tempo  del 1882, che esaltava i fasti
di questa straordinaria bellezza greco-veneziana, dalle �ciglia e occhi nerissimi e scintillanti, chiome corvine, guancie che ad ora ad ora mostravano due graziose fossette, e faccia sparsa di pallore soavissimo�, "la Stael veneziana� del Byron. , un mito che percorse l�Europa tra la fine del Settecento e il primo Ottocento, che sedusse Venezia e ispir� i poeti d�Europa e della quale ci rimane uno straordinario ritratto della grande pittrice Elisabeth Vig�e Le Brun, la ritrattista dei principi delle corti europee. Isabella trinse relazioni amorose o letterarie, con i principali nomi della letteratura e l�arte italiana tra �700 e �800 (Foscolo, Pindemonte, Cesarotti, Canova e tanti altri), fu amata dall� artista francese Vivant Denon, "padre" del Louvre, e per decenni fu la regina dei salotti veneziani.
L�opera di Favaro descrive minuziosamente le vicende di Isabella, i suoi amori, i suoi viaggi, le sue opere , le sue corrispondenze, in un percorso che si svolge principalmente nella citt� lagunare, nei �casini� , in palazzo Albrizzi di San Canciano, ma anche in localit� trevigiane come in villa Marin a Gardigiano, in villa Albrizzi a San Trovaso di Preganziol, a C� Zenobio di  Santa Bona, in Palazzo Albrizi a Padova, e poi a Firenze, Roma, Parigi.
Di Isabella ci rimane uno straordinario ritratto della grande pittrice Elisabeth Vig�e Le Brun, la ritrattista dei principi delle corti europee, per la prima volta in Italia riprodotto nella copertina dell�opera. La Teotochi ebbe anche un indubbio riconoscimento del proprio valore letterario
da Giacomo Leopardi, che nel 1829 la comprese all�interno della schiera delle autrici italiane degne di menzione.

L�AUTORE:
Adriano Favaro, laureato in lettere moderne, inizia la sua attivit� di pubblicista fin dal 1980 collaborando per anni con il quotidiano La Tribuna di Treviso  e con diverse altre testate giornalistiche (La Nuova Venezia; Venezia 7; Treviso 7 ecc..), con numerose riviste periodiche
(Veneto today; La Provincia di Venezia; Sette Province Venete; Restauri di Marca; L'Eco del Terraglio, di cui � stato per anni vice-direttore, ecc.).Giornalista pubblicista dal 1985, ha diretto in questa veste per molti anni il periodico Villa Urbis, del Comune di Villorba, nonch� la
rivista La Provincia di Treviso. Fondatore e direttore per oltre 13 anni del FAST-Foto Archivio Storico Trevigiano, attualmente � direttore responsabile della rivista Fotostorica- Gli archivi della fotografia.
Studioso appassionato della poesia vernacola veneta ha pubblicato il volume di sonetti inediti del �maledetto� poeta veneziano Giorgio Baffo (Giorgio Baffo inedito, CGS, Venezia, 1984). Ha curato diverse opere relative ad aspetti storici della Serenissima Repubblica (Regata
Storica, Arcari Editore, Mogliano Veneto, 1985; Il Carnevale in maschera, Manfrini Ed.,  Vallagarina-Trento, 1985;) ed altre di  storia e cultura veneta ( Il Libro come Cura Morale all�interno di un Ospedale Pscichiatrico, Quaderni Editoriali CRS, Venezia, 1982; Le Fontane
Bianche (coautore) , WWF-Comune di Villorba, 1990) . Con la ponderosa opera Terra di Villorba (Terra di Villorba, Muzio Ed., Padova, 1989), l�autore ha scavato in profondita negli archivi storici  recuperando le tradizioni  e la storia del territorio del Comune di Villorba, dall�antichit� alla met� �800. Con l�opera �Ostarie de Marca�, Edizioni Pietrobon, 2001, l�autore ha riportato all�attenzione dei cultori il mondo dell�osteria tradizionale, al fine di salvaguardarne tradizioni e folclore.
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I LUOGHI DI ISABELLA TEOTOCHI ALBRIZZI NEI DISEGNI DI ALESSANDRA POLETTO
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