FARAONA CON OLIVE
Quando potete procurarvi la gioia di apprestare un pranzetto;
e permettervi
il lusso di acquistare, per quel pranzetto,
una bella faraona, ditemi: come la cucinate?
A lesso, come fanno alcuni, assicurando che, cotta così, val
più di un cappone grasso?
Arrosto, come fanno i più, e come faccio sempre io, dopo averla
ben salata, ben salviata, ben rosmarizzata, e tutta
avvolta in rete di maiale perché si faccia così, più
intimamente grassa?
Ebbene; la prima volta che, per un pranzetto, potete disporre di
una faraona, cucinatela nè a lesso, nè arrosto, ma così, come
testé mi ha insegnato la Rosalia, gran maestra
nellammannire piattini speciali e sopraffini.
La spesa? Oltre quella della faraona e dei soliti
condimenti, quella di 1 bicchiere di vino rosso e di 1 etto di
olive verdi, che avrete, da voi stesse, messe in salamoia.
Il tempo? Un po lunghetto, lo confesso, ma in
compenso!
Il modo? Eccolo; è questo:
* * *
Si metta a fuoco in casseruola, possibilmente di rame, un
cucchiaio di burro, 2 di olio, ed 1/4 di cipolla trita; appena la
cipolla indorerà, si unisca la faraona che, dopo averla
spennata, ripulita delle interiora, bruciacchiata, lavata e
rilavata, si avrà tagliata a pezzi.
Si mescoli; si sali in abbondanza; si copra con coperchio; e di
tanto in tanto si rivolti.
Quando la faraona sarà un pochetto colorita, si aggiunga il vino
e si lasci ribollire.
Si spezzettino 2 pomidoro liberati dai semi, oppure (se non si
avessero pomidoro freschi, comè probabile nella stagione
delle faraone grassottelle) si sciolga in 1/2 scodella
dacqua un cucchiaio di rossa salsa; e anche il pomodoro lo
si versi nella casseruola per metà incoperchiata.
Mentre la faraona si cucinerà, e il sugo grasso e vinoso si
addenserà, con un colpo di martello si spacchi ogni oliva per
toglierne il nocciolo; ad ogni nocciolo si stacchi, con il
coltello, quel po di polpa che vi sarà rimasta aderente;
la si triti fine fine con la mezzaluna; e la si unisca
allintingolo perché più ne condisca il sugo squisito.
Con la mezzaluna, si tritino in grossi pezzetti le olive
snocciolate; e poscia, ben fine, una manciatina di prezzemolo,
ripulito e ben lavato.
Quando la forchetta dirà che la faraona è quasi cotta,
si uniscano le olive spezzettate; e quando mancheranno 5 minuti
ad
andar in tavola, prima si assaggi il sugo (per
constatare se il piatto venne al giusto salato), e poscia si
aggiunga il prezzemolo tritato.
* * *
Alla prossima occasione del pranzetto con faraona, se vorrete ben figurare, non scordate, o amichette mie, questo piatto della Rosalia che, oltre essere prelibato, è anche di assolutissima novità.