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Campionati Italiani2002

Roma,  aprile 2002

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Assetto Variabile Campione d'Italia 2002

In alto: Michele Battaglioli, Andrea Cipriani, Moreno Sanguin (coach), Giacomone Cesari (MVP torneo) Samuel Noirault;
in basso: Leone Tarozzi, Gianluca Rodolfi Piccari, Marco Alessandrini, Jack Pallotti, Matteo Guermandi


 

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Classifica finale 

  Maschile Femminile
1 Assetto Variabile Bologna Sub Bologna
2 Sub Bologna A Assetto Variabile Bologna
3 Rottams Bologna Irpinia Nuoto Solofra
4 Sub Bologna B Pink Shark Parma
5 H.S. Ducale Parma  
6 H.S. Cirie' (TO)  
7 H.S. Racing Roma  
8 U.H.R.C. Roma 1  
9 U.H.R.C. Roma 2  

Commenti

  1. organizzazione

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Gianni Rivera tra gli spettatori della manifestazione: ottimo il lavoro di immagine dell'organizzazione

Dino e’ stato grande. La migliore di sempre, c’e’ poco da dire. Articoli sui giornali prima e dopo, contatti con la Rai, Rivera in tribuna. Alla fin fine e’ stato anche malleabile per cambiare le durate degli incontri e alcune regole al fine di accontentare tutti. Certo io non capisco perche’ un giornale mandi un giornalista per alcune ore per poi scrivere inesattezze, ma l’impatto sul Messaggero e’ notevole: 5 colonne e due foto, solo Valentino ha una colonna in piu’, col basket schiacciato di fianco: non e’ un caso che poi la rai abbia telefonato incuriosita. Tra l’altro Catersport e’ una delle trasmissioni che preferisco. Vediamo anche gli aspetti positivi che sono certo di piu’.

  1. Femminile

E’ stata la soddisfazione maggiore. Mentre la crescita del maschile langue un po’, avere avuto 4 squadre femminili, con una quinta ad un pelo dall’essere formata e’ un grande successo. E’ la prima volta che abbiamo un quadrangolare, nello sport considerato il numero minimo per un torneo vero. E poi entusiasmo, costumi uguali, tifo. E’ stato bellissimo.

Ho guardato diverse partite in tv, cosa che non ho fatto con la maschile e mi sono fatto qualche idea:

2a Sub Bologna

Fortissime come sempre e piu’ di sempre. Mi sono piaciute grinta e tecnica individuale (sicuramente migliorata e la migliore espressa nel torneo); qualche dubbio sulla tattica di squadra, ma si sa, chi vince ha sempre ragione. Per la prima volta hanno subito un gol da una formazione italiana: credo che la crescita di AV nobiliti ulteriormente la grande prestazione del Sub Bologna. Due su tutte: Ilenia e Ivana, la doppia I e’ parsa “fuori quota”. E poi sono tutte di una simpatia straordinaria. Strameritato il titolo.

2b A.V.

e’ venuta con un obiettivo principale: capire se volevano essere una squadra ovvero se gli piace giocare o no. In quest’ottica e’ stato affrontato  l’impegno degli ultimi 15 gg: maggiore presenza e concentrazione agli allenamenti, attenzione alle compagne, voglia di fare. Dal mio punto di vista possono diventare una squadra che fa del gioco corale la sua forza. Dal punto di vista atletico non raggiungeranno mai il Sub Bo e presto sara’ dura anche con Irpinia e Parma, ma sono intelligenti e sono profondamente convinto che questo sia un buon punto di partenza. In alcuni momenti delle partite hanno espresso il gioco che avevamo cercato di impostare: 3 linee, supporto continuo, attenzione al movimento in avanti del disco, ecc. In altri si specchiano nella loro immagine tornando a commettere vecchi errori di vanita’e individualita’. Come squadra operaia vedo un futuro che puo’ riservare soddisfazioni impreviste, ma bisogna rimboccarsi le maniche e vestirsi di modestia.

Non parlo delle singole. Non e’ giusto e non fa parte di questo modello: la squadra funziona se ognuno porta il suo mattoncino di cristallo; se una sola lo lascia cadere il cristallo si rompe per tutti.

Sicuramente bisogna lavorare di piu’ sul fiato, ma ancor piu’  sulla comprensione del gioco di squadra: le volate da 20 metri sono dell’Ilenia, non dell’AV.

2c Parma e Avellino

Cresciute entrambe. E tanto. Anche Irpinia nonostante un posto in classifica piu’ basso dello scorso anno. Ma le ragazze sono forti e determinate, non hanno per nulla demeritato. Forse la giovane eta’   le espone agli entusiasmi e ai crolli improvvisi, ma il futuro e’ tutto loro. A Parma c’e’ una buona scuola che trarra’ grande giovamento dall’esperienza mondiale di Marika e, se vorranno, dagli scontri con le vicine compagne bolognesi.

  1. maschile

Si fa molta fatica ad avere nuovi club. Per lo meno quelli esistenti si allargano costantemente. La competizione e’ vissuta sul doppio scontro tra le bolognesi, ma da non dimenticare e’ il derby romano ne lo scontro Parma Torino. Per crescere nell’hockey bisogna giocare con chi e’ piu’ forte; per questo ogni anno da bologna si va 4-5 volte in slovenia. parma e’ venuta piu’ spesso a Bologna e penso che abbia tratto giovamento dall’esperienza. Mi piacerebbe vedere piu’ spesso anche le altre squadre.

3a AV

Assemblata per vincere in Europa, l’AV non era ancora riuscita ad esprimere il suo potenziale, con la forte delusione del Mesarca e qualche risultato altalenante in slovenia. Per gli italiani non ha sbagliato nulla: allenamenti tutti i giorni negli ultimi 10 gg, riposo per 48 ore, formazione 6:4, i giocatori in campo. Ma soprattutto l’approccio al torneo ed a ogni singola partita, inclusa la finale che coach Sanguin ha voluto far precedere da un incontro “interno” al fine di ovviare la ridotta competitivita’ trovata fino a quel momento. Un gol dopo 1 minuto. 3-0 a meta’ 5-0 alla fine, risultato netto. La chiave nel controllo del disco, per gran parte dell’incontro in mano ad AV: se hai il disco, ancorche’ non ne fai un uso ottimale, non prendi gol. E prima o poi lo fai tu. In poche occasioni AV si e’ trovato in affanno e persino su punizioni subite in inferiorita’ numerica, la difesa ha retto senza eccessivi patemi. I 4 difensori hanno chiuso ogni varco pompando continuamente il disco in avanti per rapidi ribaltamenti di fronte.

Ma MVP dell’incontro non e’ un difensore. No questa volta e’ proprio lui, l’ex Lazy Jack nazionale, l’altro Giacomo, il bimbo dinamite come venne definito all’esordio: Giacomone. 4 gol in una finale contro signori difensori come Coco, Alcatraz e Francesco, esplosive folate in avanti e tiri da 4 metri hanno coronato una prestazione straordinaria oggi, ma che dovrebbe diventare normalita’ domani in nazionale. So che mi pentiro’ di questi elogi, ma, per una volta, Giacomone non si e’ accontentato di una bella azione, di salvare la faccia, ma ha spinto a tavoletta dal primo all’ultimo minuto ripagando le scommesse di chi lo ha coccolato, carezzato, allevato (ma anche strigliato e preso a calci in culo qualche volta) per 3 anni. Ora la nazionale ha un grande attaccante. Solo una piccola notazione: Giacomone ha cambiato di continuo, formando un’ottima coppia con Scary Movie (anch’egli ha interpretato appieno il suo ruolo) per 2 minuti in acqua 1 fuori: questo ha fatto si che in acqua fosse sempre cosi’ esplosivo fino al termine della partita; su questo vale la pena meditare perche’ sappiamo che Giacomone ha uno dei recuperi piu’ rapidi in assoluto, ma  preferiva stare un minutino a bordo vasca per rendere di piu’ in acqua. Meditate, gente, mediate.

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La premiata coppia J & J. Con due fenomeni cosi' dove potr� arrivare l'Assetto Variabile?... meglio non chiederselo.
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Non sto a fare la pagella dei singoli come in altre occasioni. Credo che piu’ che le individualita’, la squadra abbia funzionato d’insieme, un organismo in cui ognuno era al suo posto e faceva la piccola cosa che serviva agli altri senza cosi’ costringere il compagno a giocare anche per lui o a stare sotto 5 secondi in piu’ in attesa del supporto: la compattezza di squadra e’ stata la chiave della partita, con Giacomone perfetto finalizzatore. Nessun salvatore della patria, ma 10 giocatori 10.

Merita due parole il neo coach. Moreno. L'operazione Nutria Sanguinaria e' stata coronata da successo pieno. Poche parole ma chiare per tutti. Grinta e ruoli definiti. In piu' la trovata della partita pre finale: dopo 1' eravamo 1-0. Bravo Moreno l'hai azzeccata.

3b Sub Bologna

La grande crescita di AV (tecnico-tattica e di formazione) non deve nascondere l’altrettanto valida crescita degli ex campioni. A mio avviso hanno giocato molto meglio di un anno fa. Piu’ solidi, piu’ compatti, anche loro con un gioco piu’ distribuito su ciascuno dei giocatori che lasciato ad individualita’ isolate. Al momento pagano la difficolta’ ad interpretare la transizione: benissimo quando difendono allorche’ sono in grado di ergere solidissime barricate di fornte alla porta; insidioso quando l’attacco e’ lanciato e ogni giocatore e’ supportato da almeno 2 compagni. E’ ancora una frazione di secondo piu’ lenta degli avversari (e al Mesarca il problema fu il medesimo) la capacita’ di cambiare la mentalita’ da difensiva a offensiva e viceversa. Ovvero ridisporre la squadra per attaccare dopo aver difeso a lungo o a coprire dopo aver attaccato. Su questa transizione e’ nato il successo di AV che e’ stato piu’ pericoloso su rapidi cambi di fronte che su azioni ripetute davanti alla porta avversaria. Positivo anche l’apporto di alcuni nuovi giocatori (Alessandro) e di altri che finalmente sembra abbiano trovato un loro ruolo in squadra (Arbi, Cobra, Simone). Pero’ uno con la grinta e la capacita’ di sfondare sull’uomo come Coco mi piacerebbe vederlo davanti…..

3c Rottams

due parole su questa strana squadra di matti che fino a 10 minuti prima dell’incontro non si sapeva neppure se avrebbero potuto giocare e che hanno dato vita all’incontro piu’ incerto del torneo. Una serie incredibile di sfighe aveva ridotto il gruppo ai minimi termini, cito: morte di un parente, caduta in moto, abbandono della squadra, influenza, stage a Milano, labirintite…. Ma era importante dare un segnale che nel mondo dell’hockey c’e’ spazio anche per chi vuole solo divertirsi una volta ogni tanto con gli amici. Alla fine il risultato e’ stato molto buono, e onestamente sopra le attese, ma e’ l’atteggiamento che era quello giusto di chi vuole partecipare ad una festa tra vecchi amici ma non per questo e’ pronto a risistemare la propria vita in funzione di cio’. Si puo’ fare anche cosi’ e se la prossima volta si arriva quinti ben venga il quinto posto purche’ non manchi il piacere di esserci. Catania (3 squadre), Ancona, Firenze, Brescia, Prato sono alcune delle realta’ che hanno provato a partecipare ai tornei ma che non hanno avuto la forza o la possibilita’ di proseguire: nell’hockey puoi provare ad essere un campione, ma anche divertirti quanto basta. Forse per entrambi un pizzico di autoironia potrebbe aiutare a vivere meglio: e chi sceglie di chiamarsi Rottams, almeno di questa e’ dotato. Bravo a Max per la sua idea e la coerenza nel portarla fino in fondo.

 

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