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Siete carissimi a tutti noi (ndr: voi soci di AMI.CA.), figli dell'oblio opportunistico, emarginati e recintati nello zoo tipico del sonno della Ragione di una società impaurita di scrutare il lato buio e mostruoso di se stessa…Ho seguito anch'io il caso tragico di Gary Graham (ndr: ucciso nel Giugno 2000 con iniezione letale nello Stato del Texas, U.S.A., dall'allora governatore G.W. Bush, con fortissima probabilità di innocenza, quasi al 100%) e non vi nascondo che ho pianto.


Sono rimasto davvero male per l'iniquità di giudizio che come una carogna moderna, come un inquisitore a caccia delle streghe, strappa la vita altrui sotto il velo di una discriminazione a lungo covata e che trascende di gran lunga la reale retribuzione castigativa d'una colpevolezza accertata.

Non riesco a concepire una tale arroganza totalitaria degna di un razzismo sociale che violenta senza ripensamento la sacralità della Vita.

Credo che l'omicidio di Stato di Graham non può essere dimenticato ma resterà vivo in ognuno di noi che, nella scintillante luce dei suoi occhi degna dell'innocenza, siamo riusciti a vedere il Probabile Io.


Il dono sacrifico di Graham è un richiamo alla valutazione oggettiva, alla umile revisione d'una legge di parte.

Graham non è morto, Graham non è stato sconfitto ma ha sconfitto la presunzione di certezza riportando l'umanità intera alla sua imperfetta Costituzione Creaturale.


SEI VIVO GRAHAM!!!


E' davvero encomiabile l'attività di AMI.CA. che ha una profonda teologia del sociale e così riesce sempre a mettere al centro l'Uomo confermando la sua identità di esistente irripetibile! Spero tanto che Preston Hughes III° (ndr: è un condannato a morte afro-americano, rinchiuso nel carcere di Livingston, in Texas, che stiamo seguendo da circa 3 anni) possa trarre dal sacrificio di Graham una possibilità di salvezza!


Per quanto mi riguarda e in tale proposito, continuo a parlarne (ndr: di Preston Hughes III°) anche se il contesto di coercizione circoscrive tanto il raggio di azione nel sensibilizzare persone sfiduciate e debilitate dalla mera ricerca d'una collocazione del proprio Io nella nuova umanità di massa. Qualora tutto dovesse essere come continua ad essere, intendo mandare dal vuoto finanziario del mio patrimonio ciò che avrò in possesso al momento.


Traore


 


Ho vissuto diversi Natali dietro le sbarre, dove l'atmosfera magica potevo scovarla nelle preghiere, nell'ora della Santa Messa.

Ma non appena la concentrazione tornava alla realtà, un brivido percorreva il mio corpo e lo sguardo andava alla ricerca dei miei compagni di cella: chi guarda foto di famiglia col rossore agli occhi; chi, invece, cerca di fare il duro, ma trapela da lui un umano risentimento perché forse, sta pensando ai suoi cari, a sua madre, a suo padre, a sua moglie ed ai figli che passano il Natale senza di lui.


Durante le feste natalizie prego molto di più rispetto ai giorni normali, vado alla ricerca del vero senso del Natale, che il troppo consumismo ha messo un po’ in penombra.

Non posso fare a meno di pensare alla mia cara mamma, al mio caro papà, alla mia dolce sorella, ai miei nipoti, e allora sento che qualcosa mi stringe la gola e devo girarmi di lato per non far vedere ai miei compagni le lacrime di disperazione che solcano il mio viso…


Arriva il momento del panettone, cuciniamo un po’ di pasta.

Giochiamo un po’ a carte ma tutto si fa in maniera diversa dai giorni normali: le risate non sono spontanee e le battute scherzose fanno ridere poco. Ognuno è racchiuso nel suo mondo.


Io non sono l'eccezione.


Il Natale risveglia in me la solitudine, la malinconia, la tristezza, i sensi di colpa per gli errori commessi che mi separano, anche se momentaneamente, dai miei cari.


Vivo il Natale nel senso religioso, tra una lacrima e l'altra e la difficoltà a dormire perché il cuscino alimenta gli angosciosi pensieri.


Ecco cos'è per me il Natale in galera.

Non ho nemici, ma anche se ne avessi non augurerei loro di finire in carcere.


Andrea




Preston Hughes III

Polunsky Unit #000939

3872 FM 350 South

LIVINGSTON, TEXAS 77351

(U.S.A.)

Sentitevi liberi di scrivergli quando volete (assolutamente in inglese) per dargli una "buona parola" e magari per cercare di dargli anche una mano fattiva (se siamo in tanti a farlo qualcosa si può ottenere....): grazie!


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