Prefazione

 


Gentile Lettore,


questo libro segna il mio esordio come editore.

Potevo iniziare con qualcosa di più leggero, le premesse c’erano tutte: ho un sacco di amici poeti, narratori, cantastorie, affabulatori... E invece no: mi è arrivato tra le mani per primo questo ‘Voci da Galera’, tosto da mozzare il fiato, e non ho resistito alla tentazione.

Tra poco C.M. ti prenderà per mano e ti condurrà in un Pianeta sconosciuto (e tale destinato a rimanere per la gran parte di noi). Un mondo irreale in cui – tranne chi ci vive, in un limbo in cui il dolore viene distillato in forme variegate e uno spiraglio di luce è consentito solo a chi spera – è severamente vietato entrare, se non a pochi addetti ai lavori.

Quelle che leggerai sono testimonianze dirette e sconvolgenti, che l’Autore ha raccolto tra lettere dirette all'associazione e a volte anche tra qualche articolo di giornale. Sono un campionario di lettere tra le più significative (ma molte altre sono nel suo archivio), e nell’archivio dei numerosi volontari - tra questi ci sono anch’io - che soccorrono per iscritto (ma non solo) un fratello che ha infranto la legge e vive ‘ristretto’ in carcere.

Si tratta di ‘voci da galera’; parole accorate, che nascono e fioriscono in una realtà separata e allucinante, lanciate verso un interlocutore amico, che dall’esterno gli fa arrivare qualche frase di conforto, un libro, una scatola di pennarelli per ingannare il tempo... Uomini-non uomini, che in molti casi hanno perso tutto, o quasi, a incominciare dagli affetti.

Dai loro scritti è possibile conoscere la loro pena, e viene voglia di pensare che non c’è delitto che valga la privazione della libertà... Ma le nostre convinzioni qualche volta oscillano tra la fiducia nella capacità di redenzione e la consapevolezza della cattiva inclinazione, tra il desiderio di dare una mano e una vaga sensazione di inutilità... Saremo abbastanza forti da operare il salvataggio? Credo che valga la pena almeno provarci.

Di certo, un muro impenetrabile divide la loro esperienza dalla nostra; un muro dietro il quale, nel sovraffollamento che toglie ogni residua dignità, sono celati sofferenze e abusi.

Giuliana M.



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