IL "grillismo" endemico degli "anti-grillini"

NON ho ancora visto un anti-grillino che si esponga senza dire grillinate allo stato puro, al 100%, oppure rossobrunate (che poi è la stessa cosa).
Il "problema" NON è "un altro". Il Punto È proprio questo. E la sede dovrebbe essere OVUNQUE.


di
Massimo Greco

Edizione "a Caldo" 2017

 

Fino a che Grillo, magari dalla platea di Sanremo, dava del "ladro" a socialisti e democristiani... facendo andare su tutte le furie i Craxi e i penta... partito.... tutto andava bene. Si spellavano le mani, certo poi arrivavano i terremoti, le reazioni... le tirate d'orecchi a chi gli aveva dato il microfono... e via delirando. Fino all'esilio... di "Prima Repubblica". Poi arrivò l'era internet, nel pieno della fase dell'anti-berlusconismo che corrispose allo straripamento dei palasport...

Lì la cosa iniziò a preoccupare qualcuno. Va ricordato un editoriale di Vittorio Feltri dal titolo "Beppe Grillo non fa più ridere". Una vera e propria reazione che esprimeva disappunto per i contenuti, diciamo da un punto di vista di "destra". Benché le bordate e sprangate (eufemisticamente parlando), durante gli spettacoli, fossero dirette a destra e a manca e le battutacce al vetriolo fossero rivolte ad un intero sistema, già da altri definito "consociativo". Un disappunto che riguardava certamente i sempre più frequenti 'attacchi' al sistema economico, ai simulacri più sacri che per tutti gli anni '80 e '90 erano stati elevati a modello per le categorie 'imprenditoriali" medie (e andrebbe anche detto per il lettore medio dei giornali diretti da Feltri).

Quindi attacchi non solo alle grandi imprese telefoniche, ai palazzinari, agli arruffoni della finanza e perfino alle organizzazioni ufficiali di "chi fa impresa".... Definiti non solo 'ladri' o conglomerati criminali di gentaccia senza scrupoli... ma anche come la crema di "associazioni a delinquere". Tutto ciò un Feltri (ma non solo lui) non poteva certo accettarlo. Ma il bubbone politico ancora non era neppure all'orizzonte.

Poi arrivò il "blog", e poi, ancora dopo qualche anno, la concretizzazione del fenomeno politico. E qui bisogna esaminare le cose in cronaca per gradi, almeno per aiutare i poveri di memoria, essendo la povertà di memoria, in Italia, un fenomeno 'sovrano'.

E quindi: fino a che l' "Adunanza" (più che sediziosa... poiché si trattava già di cifre con più di 3 zeri...) restava confinata e concentrata nel campo dei palasport o dei teatri... il tutto risultava "sotto controllo", poiché la Société du Spectacle era in grado di controllarne e gestirne la portata mediatica tramite l'avarizia tattica di recensioni. Le recensioni cominciano a farsi 'obbligate' sia sulla carta stampata, sia a livello di citazionismo televisivo, quando è la tv svizzera a trasmettere cosa avveniva in questi palasport ed erano anche maturati i tempi e la tecnologia per una migliore fruizione su internet di determinati contenuti mediatici. In questo quadro va ricordato che la 'sinistra', per tramite gestionale degli apparati 'culturali', è sempre stata in grado di costruire cappe culturali o vere e proprie barriere di silenzio attorno a ciò che non era in grado di gestire. Oscillando, come sempre, tra l'assoluto silenzio o l'allargamento di maglie a seconda delle situazioni, questi apparati dovevano in qualche modo far fronte alla crescente mediaticità di ciò che non riuscivano a controllare. Siamo in una fase dove NON si può ancora propriamente parlare di "grillismo" o di "grillini".

L'interazione col pubblico negli show si fermava al consenso dell'applauso. Non si può parlare neppure di "interattività". La cosa era destinata ad assopirsi con la chiusura del sipario sebbene poteva lasciare dei segni, anche in termini "formativi".

L'interazione vera e propria esplode attivamente, e con successo, quando nasce il blog. Il vero e proprio sito ufficiale di Grillo. Un'operazione che non si limita solo a fare da cassa di risonanza degli eventi da palasport o da veicolo di diffusione dei DVD. È qui che trovano quotidianità e sviluppo tutti gli elementi che già preoccupavano Feltri... e i silenzi tattici degli apparati culturali della sinistra di sistema. In pochissimi anni tutto esplode. L'interazione si rivela vincente anche in termini di coinvolgimento del pubblico. NON ha importanza come ciò avviene, in base a quali "regole" o "ordine". Quello che conta sono i numeri, anche in termini di consenso. Una cosa fatta nel tempo giusto, al momento giusto nell'era dei cosiddetti nuovi media". NON esistono ancora i cosiddetti "social media" nella dimensione di come li conosciamo oggi, ma è proprio tra il 2001 e il 2005 che gli apparati mediatici e culturali perdono la sfida e tutto gli sfugge al controllo.
Sono gli anni della spaccatura del "consenso" dove ancora si trascinano spettacolarmente gli strascichi lasciati da Genova. Sono gli anni dove attraverso la nuova mediaticità si riesce ad imporre la percezione di fatti avvenuti 10 anni prima (strage di Capaci o fatti del 1992-1993) come cronaca odierna. E, successivamente, abbiamo gli anni in cui esplode youtube e dove Grillo, Di Pietro e Travaglio riescono a non perderne il treno in termini di opportunità.

Il fenomeno diventa facilmente di scontro. Molto ma molto più che ai tempi di "Samarcanda". Sempre di più. L'interazione determina lacerazioni e rincorse affannose da parte dei funzionali al sistema e non è certo attraverso "format" santoriani come "il raggio verde" che il sistema riesce a gestire il tutto, anzi, col bislacco tentativo, caro alle "prassi"... della tradizione "di sinistra", di inglobare, si finisce col fornire platea di successo ai Di Pietro e non solo. La sinistra è così in caduta libera. L'ex radicale Rutelli perde miseramente le elezioni. Il veltronismo fa cilecca e Berlusconi torna al governo pensando di risolvere tutto con editti bulgari... ma ciò non farà altro che alimentare il bubbone aprendo la strada a una grillinizzazione della sinistra quanto anche fra le MAL nutrite fila del suo "popolo" di destra.

Per un certo periodo Grillo aveva subito il fascino di alcuni interlocutori, anche di destra, per poi prenderne, va detto, le distanze e seguire altre strade. Tra questi 'gente' come l'abruzzese Auriti, teorico della sovranità nazionalista del denaro, un poco noto fascista, che aveva cercato sponde anche candidandosi con la Fiamma Tricolore, senza successo, ma che aveva trovato sbocco per divenire riferimento sia in certe frange dell'estrema destra che tra ubriachi di sinistra sempre affetti o facilmente influenzabili dal culto della personalità in ogni epoca, perfino anche in ambienti dell'anarcume. Diverrà più noto da morto che da vivo. Grillo fece bene a prendere la sua strada, cosa che, stando anche ai frequentissimi attacchi trollastici sul suo blog, gli auritiani signoraggisti d.o.c. & d.o.p. non gli perdonarono... tanto che per un lungo periodo sono stati lasciati liberi di fare proselitismo tra le migliaia di "commentatori certificati".

Il resto, fatta questa doverosa premessa, appartiene più ai giorni nostri, ovvero al contesto attuale. All'affermazione elezionista di successo. Al cosiddetto "si sa già" ... frase noiosamente tipica che troppo spesso sentiamo pronunciare a chi non ha un cazzo da dire.

Il vero "reset"... lo fece il movimento viola* con tutta la sua violaceità di contenuti [*="Se il popolo viola non fosse corrotto"]. Un mercato che da subito attirò la gola bavosa di numerosi cani che vi hanno trovato il modo di mangiarci sopra. Un mercatone che metteva insieme il popolo "cazzuto e sovrano della rete" dai grillini alla componente dipietrista... fino allo sguatterume più legato e fedele alla tradizione di Botteghe Più che Oscure che andava da Rifognazione stalinista ai figli della borghesia coi sensi di colpa di "S&L" al PD.
A onor del vero Grillo stesso aveva intuito questo ed aveva lanciato un monito al suo "popolo" tentando di NON incoraggiarlo all'aderire a certi agglomerati "ingannevoli" invitando, piuttosto a ripulire quella piazza prendendo a calci in culo quelli che la strumentalizzavano (evidente che si riferiva in primo luogo al NON stare insieme a "quelli" del PD. Ma tale messaggio era troppo sottile per essere compreso, interiorizzato ed accettato... quando si sono materializzate tutte condizioni oggettive e lombrosiane per scendere in piazza con striscioni che dicono "il nemico del mio nemico è mio amico" [Roma, "NoBerlusconi Day 2"........]. Uno striscione che fu ben inquadrato dalla diretta della TV di Stato RAI-sbirr 24.... Chi lo avrà realizzato? I grillini? Le Agende Rosse a cuore Nero? I dipietristi? Gli svendoliani o quelli del PD o addirittura le componenti "anarchiche" che, alla fin fine, NON sanno manco chi sono? Non ha importanza... in quel contesto erano TUTTI insieme come "popolo viola"... :p

Tra il 2009 e il 2011 si è concretizzato quel fenomeno di assimilazione di sistema che ha visto scattare le sue barriere immunitarie. Tanto che, allora come oggi e soprattutto oggi come allora, a sentir parlare un qualunque sinistronzo "fedele alla linea" non si riesce a distinguere differenza alcuna col grillino medio. Nessuna differenza. Dal modo di essere e di fare a quello di comunicare, dal modo di sbavare sui social a quello di strumentalizzare qualsiasi cosa: il fanatismo li ricolloca, quindi, tutti insieme nella dimensione antropologicamente più retriva financo dell'esteriorità. E ciò avviene, oggi, dai più microfonati portavoce del PD fino all'ultimo gramscian scopino delle sezioni dell'ex-PCI. A questa orgia di fetidume di sistema si possono tranquillamente aggiungere gli avvoltoi rampicanti berlusconiani fino all'ultimo dei cravattati di Forza Italia vestiti da usciere.

In troppi purtroppo non ricordano due emblematicissime campagne "di sinistra" in cui erano incappati violaceamente anche troppi grillini spinti dalla foga del protagonismo 2.0. Queste due campagne furono lanciate e guidate, nell'era dell'antiberlusconismo fine a sé stesso, dal quotidiano La Repubblica, nota retro-Bottega Oscura del PD.

La campagna "sono un coglione" fu lanciata a seguito di una dichiarazione (secondo me tra le più lucide ed avanzate) di Berlusconi che definiva 'coglione' o, al meglio, che bisognava essere proprio dei 'coglioni' nel votare "a sinistra". Lasciamo le sottigliezze al popolo cazzuto e sovrano della rete (tanto qui NON ha diritto di commentazione con ricerca oligofrenica dell'ultima parola...).

Ciò, naturalmente, indispettì grandi masse di perdenti 2.0 che nella fattispecie del caso rilevarono una 'ingiusta' accezione negativa del termine "coglione" così si misero a fare 2.0.
Il quotidiano fondato dal già Fascista Scalfari sniffò da subito l'occasione di fare una specie di radicalata (o grillinata a seconda dei punti di vista) e partì con la campagna di 'enorme successo' "Siamo tutti coglioni" e così via: una marea di Selfie D.O.C. & D.O.P.
La possiamo definire come la più grande campagna identitaria ed identitarista della "sinistra", cosiddetta o se-dicente.... e lo sfondo grafico di questa Pagina ne offre una eloquiente rappresentatività rappresentativa di ciò che essi stessi resero pubblico e rivendicarono senza pudore né remore.

Curioso osservare DUE (2) cose:

1) Tra le migliaia di migliaia di manifestazioni identitariste coglionistiche degli individui che accolsero l'Appello, "chiamata alle armi" di Repubblica... Grillo è tra i pochi personaggi Noti che vi hanno aderito ma con una differenza che lo scagiona del tutto per il Cartello con cui ha "aderito" a tale campagna: "Sono un ROMPI-Coglioni".... nessuno della "sinistra" risulta essere arrivato a questo. Proprio perché "fedeli alla linea".....

2) Questa campagna che chiamava all'appello in primis il 'popolo della sinistra', a partire dalla militonza del PD, senza escludere gli 'operai' svendoliani... NON ha visto selfie dei Dirigenti. NON un Bersani, un qualsiasi capo cosca di legacoop, nessun gerarca del PD. NESSUN luogotente, anzi Caporale, s'è fatto immortalare con cartelli qualificanti l'essenza di parola d'ordine.... Strano vero? E$$i hanno lasciato il Problema espositivo ai loro diretti berlinguo-gramscian deleganti :p

La campagna "Sono un farabutto".
Altra campagna identitaria ed identitarista del PD ed a cui si sono associati i "grillini" in quanto tali.

Berlusconi dà del 'Farabutti' ai giornalisti.

Si scatena un altro putiferio 2.0.

A dirla satiricamente Il farabuttume "di popolo" reagisce e determina l'ordine del giorno.... :p di tutti i social.... ed ecco che l'"identitarismo" si scatena.

Noto il coerentissimo selfie di Vauro che non poteva non aderire a questa ennesima campagna del retrobottegume del PD.

Il quotidiano La Repubblica lancia, così,  l'ennesima campagna "Sono farabutto pure io".

Essendo il delirio posto in chiavica di antiberlusconismo fine a sé stesso figuriamoci il popolo viola e quindi i grillini che videro un attacco al giornalismo fai da te. Abbiamo quindi una ennesima manifestazione di massa che unisce putridume piddino e grillismo.

I selfie IMPOSTI, ostentati e spammati con le immagini di questi FARABUTTI D.O.C. & D.O.P. sono sotto gli occhi di tutti. Non solo sui social ma condivisi ed imposti grazie a LA REPUBBLICA su tutti i SEARCH engine a partire da Google. E gli sfondi della Grafica qui riportata ne offrono un'altra Eloquiente rappresentatività rappresentativa voluta e ricercata.


E NON finisce certo qui...

Poi è iniziata la fase del "concretismo"... quella invocata da ogni utenza dalla fisiognomica lombrosiana. Ovvero: la fase della partecipazione alle elezioni detta anche Fase del pestare i piedi...

Il cambiamento della forma movimentistica in termini di consenso, diciamo così..., "certificato".

Qui non si può fare a meno dal marcare la bancarotta di tutte le forme di analisi in merito.
Tutti, occorre dire TUTTI, sondaggisti ed editorialisti prezzolati della democrazia dei farabutti... come più che noto..., hanno toppato. Sbragato... sparato malote di salve a vuoto... e, a dir poco, sbavato inconsistenze spudoratamente schierate e vendute. Il che ha dimostrato anche che fare i venduti non sempre paga... e questo è un problema...

Dagli strateghi delle palle che imperversano tra opinionisti + IVA a delega puttana del pd, i ROSSOBRUNI de "il Manifesto"... fino agli scoppiati anarco skizoidi palestiminkia con le spille nel naso (e nel culo) tra le file del movimentismo drogato e schizoide dei centri socialmente utili di area "andagonista"... Tutti a delirare sentenze di fallimento.

La realtà mise tutti di fronte alla Realtà dei dati di fatto: nasceva una realtà tripolare dove, su base nazionale, il M5S era certificata forza non solo su percentuali a 2 cifre... ma che si assestava attorno al 30%.
Manco i radicali dei tempi d'oro di Pannella - Nuova Sinistra Unita ("Avanguardia Operaia"... del 1979...) erano riusciti a tanto (che come più che noto non sono mai andati oltre il 3,5% in era di proporzionale puro, ere geologiche fa, fatta eccezione dell'inconsistente 8% alle europee di era Prodi e Prodiana con la "lista Bonino" che fu l'ultimo guizzo di 'vita' bottegaiamente contrattuale di quell'immondo agglomerato che io stesso ho conosciuto ben da vicino e, soprattutto, dall'interno ed in epoche NON sospette).

Grillo quanto Casaleggio Father... sapevano benissimo dei rischi di certa esposizione. Sapevano benissimo dell'altissima probabilità di INFILTRATI.
Sapevano benissimo anche di avere contro un intero Mondo che avrebbe lottato per la salvaguardia dei propri interessi a qualsiasi costo.
Sapevano altresì benissimo che ogni amministrazione conquistata sarebbe stata perennemente sotto il fuoco continuo di apparati potentissimi e MAFIOSAMENTE affermati sul territorio (vedi rinuncia alle olimpiadi...).

Puoi conquistare una maggioranza elezionista, "di popolo", opinionista... quindi di delega nel segreto dell'urna... ma poi ti devi scontrare con la realtà STRUTTURALE di interessi in gioco... e questi sono agguerriti e senza scrupoli. Essi sono secolarmente affermati sul torritorio. Essi controllano le economie di territorio, territorio che hanno evidentemente MARCATO... da tempo, il che equivale a ricatto occupazionale fondato sul terrorismo mafioso che può essere STRAGISTA o più banalmente... terroristico in termini di propaganda.

Il caso-Roma della Giunta Raggi ha visto unito tutto il sistema nella Guerra.
Perché Guerra È.

Non esiste differenza alcuna tra sinistrati e fascisti berlusconiani.
Il caso-Roma ha messo in luce una sorta di patto Molotov-Ribbentrop tra gli interessi in gioco che temevano la bancarotta. Una Molotov-Ribbentrop della Propaganda.
Delle organizzazioni MAFIOSE dei palazzinari affiliati al PD quanto a Forza Italia e tutto il "centro-destra"... Questo "Fronte" si è manifestato ad ogni occasione. La loro aggressività è stata determinata dagli interessi che vedevano in pericolo ed è stata, SEMPRE, misurabile in rapporto a logiche di perdita-guadagno delle cosche sul territorio. In ogni "area".

Una aggressività che tanto a Roma... avete visto le bave alla bocca OLIMPIONICHE degli affiliati alle cosche del mancato business palazzinaro, quanto in altre località critiche, ha visto l'opposizione delle Botteghe Oscure (il PD) ricorrere a slogan, metodologie di politica spettacolo e dichiarazioni che scimmiottavano il grillismo insipido di "onestà onestà".

Disperatamente i campi mandamento del PD berlusconiano (e della $inistra-cloaca) sono diventati agguerriti al solo scopo della difesa del territorio che continuano a controllare per TRAMITE di una intensa rete di ASSUNTI-in terra a cui oggi viene chiesto il Conto.... una rete-MASSA che rappresenta gran parte del FUNZIONARIATO in Burocraticume a cui la Sindaca Raggi (quanto la Appendino) deve rispondere e che neppure dio In Persona o qualsiasi Azionariato-Cupola della Madonna di Medjugorje sarebbero in grado o legittimati a disfarsene. Questo è il, Vero "Contropotere".... altro che gli scoppiati-Drogati con la birra in culo... dei centri sociali.....

Nell'orgia opinionista da solotto televisivo nazional popolare si vede e si sente di tutto. Tra il tutto ed il contrario di tutto. Dal puntualissimo quanto abusatissimo desueto e vomitevole "il problema è un altro"... al sovrapporsi di interruzioni di tracotanza... alle domande cretinamente insipide ed idiote del conduttore-giornalista di turno. Se qualche volta, qualche rara volta dico, emerge un qualche barlume di lucidità analitica, sempre e comunque insufficiente, ciò è dovuto più al caso di qualche eccezione che serve solo e soltanto a confermare la regola. Ben misera cosa. Siamo alla democrazia delle scimmie urlatrici... dove per "par condicio" tutte le lombrosianità rivendicano la 'giusta rappresentatività': in cielo (orgia dei talk-show) come in terra (orgia dei social per i comuni mortali).

La prassi delle "Linee Guida" dei 'portavoce'... è stata quindi trasferita al Caporalato della Militonza che a sua volta ne ha determinato, con successo, il GREGARIATO 'fedele alla linea' che ha così trovato riscatto troio e puttano sui 'social'. Quindi BEN accetti ai giornali di Agnelli, Berlusconi... Cairo... e Confindustria (Proprietaria TRAMITE il Sole 24h de "l'Unità").... assistiamo alla grillonasticità dei gramsciani+IVA del PD e della $inistra tutta che urlano (come puttane espropriate del marciapiede...) "onestà... onestà"... . Questa è la realtà.

Certo, certo che fa ridere il continuo fiancheggiamento degli opinionisti FARABUTTI ospitati interessatamente dai salottini, infiniti, dei talk show... siano essi della RAI, che di mediaset... o di CAIRO..... o di Bloomberg...

Essi chiedono, per bocca ZOZZA degli affiliati pd (ma anche in nome del Gramscianesimo più storicamente mussoliniano...), ai M5S di "adeguarsi" alla 'governabilità', all'esperienza gestionale... ovvero: fatevi corrompere... accettate tangenti... prendete i soldi finché il treno passa... ecc. E lo fanno ricorrendo alla pappagallità fraseologica del grillino medio! Questo è divenuto il concetto di responsabilità amministrativa del sinistrato tronfio medio. Non è così? Ma andiamo... Dài che è così.

Si stigmatizza la scarsa affermazione su base locale dei 'grillini' più come cassa di risonanza propagandistica alle elezioni amministrative che come effettivo frutto di un'analisi. Chi sa cosa sono gli Apparati su base territoriale sa anche quanto sia difficile la sua sovversione. Si tratta di radicati e pluridecennali centri di potere ed influenza che vanno da conglomerati di Vera e Propria "Casta" al burocraticume statalizzato che controlla ogni centro nevralgico della macchina amministrativa e dell'economia locale stessa. Tale Apparato lo si può notare in coerentissima mobilitazione ad ogni 'rinnovo' elettorale, con tutte le sue manifestazioni clientelari e "di famigghia" fino ai presidi dei seggi elettorali durante le operazioni di voto. Scardinare tutta questa, diciamo 'vecchia', territorialità non è semplice e richiede comunque tempo se non cambi generazionali (ad essere proprio ottimisti). Si può fare anche il "colpo" come a Roma, Torino, Livorno o altrove... ma poi occorrerà affrontare un'intera macchina gestionale che è sotto il diretto controllo delle cosche perdenti (perdenti solo formalmente fino a che nessuno gli porterà vie certe forme di presenza sul territorio e nella macchina amministrativa) ed a cui continua a rispondere quasi militarmente.
Ignorare questo Unico aspetto determinante ed oggettivamente materialistico, in termini di crudezza realistica, è da farabutti seriali.

L'Unica critica che si può rivolgere a Grillo, ai suoi pochi strateghi più fedeli... è quella di non essere stati sufficientemente determinati in stile Genova. Troppe falle aperte. Troppi infiltrati prevedibili.
Ed ancor prima: TROPPA insufficienza di SELEZIONE aperta ad analfabeti, sciachimicari, populisti-FREGNA del peggio e che certo non puoi elevare a ruolo guida di un processo di cambiamento. Troppa fiducia nel "voto" uno vale uno.... Con questo modo farlocco e fanatico di "fare democrazia" si apre la strada solo, SOLTANTO ed UNICAMENTE a una massa di coglioni che aprono la strada ad una infinità di RAZZI..., SCILIPOTI, De Magistris... e 'Sergi' DE GREGORIO........
IL Senatore Agnelli dimostrò, inconfutabilmente, che se sei imprenditore vali 'costituzionalmente' MILLE e tieni TUTTI per le palle... Ovvero, alla Sordi: IO sono IO e VOI NON siete un Cazzo. E... Vaffanculo.

IN IMMINENTE PUBBLICAZIONE ed in Direzione OSTINATA e CONTRARIA

Una motivazione più esauriente in riferimento ai contenuti ed agli intenti propositivi la si può ritrovare ne l’Anticritica di questa edizione.

INDICE

Bibliografia

Home

Comprendere il grillino-medio e la realtà "di popolo" e di "contesto":

La FRACICOSI SOVRANITARIA

Epidemiologia - Sintomatologia - Diagnosi.

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Bersani: "Grillo leninista" - Non si tratta di una boutade da misero blog. La 'Fonte' potrebbe essere qualunque quotidiano di rilevanza nazionale tra il 9 e il 10 novembre del 2012 alla vigilia delle elezioni e nel pieno di una eterna campagna elettorale tipicamente all'italiana. Peccato che il tutto sia stato da subito rimosso dai commentatori di ogni tipo, cosca o natura.

La dichiarazione di Bersani avrà fatto pure girare le palle tanto ai grillini quanto ai travestiti di rosso... ma... detta, esternata, da chi sta nel Politburo fin dai tempi berlingueriani il suo senso ce l'ha ed è pure di Enorme attualità.
Innanzitutto va chiarito, per evidenza in cronaca dei Dati di Fatto, che la questione "LENIN" tra Bersani e Grillo NON è recente ma risale al 2012.
Risale, infatti, al 9 Novembre 2012 altra polemica dove il leder maximo del PD veniva ripreso da tutte le agenzie e quotidiani con la seguente AFFERMAZIONE:

Bersani: «Lenin a Grillo gli fa un baffo» - Corriere Della Sera... (scusate se è poco) come qualsiasi altro quotidiano.
Tale affermazione citata in sintesi, dalle Cronache Nazionali (ignorate da chi si è indignato solo mesi dopo nel post elezioni... perché le "priorità sono sempre altre"....) può avere la solita doppiezza nella sua, ehm, "costituzionalità".. ovvero:
1) Bersani intendeva che "Grillo NON è leninista", che Lui (Bersani), e tutta la tradizione zoccola che rappresenta, è (e resta) l'unica lettura coerentemente leninista.
2) Che Grillo è talmente Leninista che Lenin stesso gli fa un baffo... anzi un baffone (dove ogni riferimento è puramente voluto e ricercato....).

Secondo l'interpretazione del Corriere della Sera la seconda ipotesi sarebbe più che evidente, anche alla luce di quanto citato nel testo (altra colonna) che rimanda a questa nota.

La "cosa" si fa interessante.
Se la "Quistione" non avesse toccato le cronache NAZIonali probabilmente non sarebbe neppure arrivata a NOI miseri marginali osservatori.... nullatenenti, ignari delle Grandi Manovre.
«Non si può accettare uno che parla da un tabernacolo» - "Era l'adagio preferito di Berlusconi, fino a qualche tempo fa: dare del comunista al militante del Pd, come se fossimo rimasti nell'era della Guerra Fredda. Anche se l'avversario aveva cambiato dieci volte nome, ritenendo estremistica perfino la parola «socialdemocratico»". Corriere della Sera (NON un blog di frustrati sciachimichisti o del Webete medio).

Grillo, quindi di fatto, associato al Leninismo.

Passa qualche mese.
Si arriva alle elezioni. Il PD (con i cugini del PDL) incassa la più grande sconfitta numerica ed elezionista di tutti i tempi. Le figure più rappresentative della "cultura di sinistra" incassano l'ennesimo attestato di "Testa di Minchia" in materia di "Compito di Realtà".... NON ne hanno mai azzeccata una da quando esiste la cosiddetta "sinistra" 'post Marx".
I "Grillini" INCASSANO (+ IVA...) in stile WEIMAR
ma non sono ancora sufficientemente determinanti (restano sempre in stile WEIMAR...). Il PD riesce a vantare solo qualche zerovirgola di frazione di voti in più rubati alla DESTRA... che ben tenta di rappresentare ormai per tradizione.
Bersani, come già detto prima, fa parte di un nuovo travestimento. Un qualcosa che non vuole somigliare più all'era del Falso Storico ed Ideologico. I tempi son cambiati e i travestimenti devono seguire il "corso della storia": ora, non si capisce bene cosa essere, cosa vogliono essere..., ma l'importante è che il Politburo Attuale possa contare sui polit-BURINI di sempre. Dalle COOP alle consociate sulla Val Di Susa, Dal Molin e Stretto di Messina...
Si arriva così a Marzo 2013.
Grillo «COME LENIN» (Corriere Della Sera)...
«Bersani ha dato a Grillo del leninista». (
La Gazzetta dello Sport - ‎18/mar/2013)
«“Il M5S fa venire in mente dinamiche proprie del leninismo”: Bersani». (Il Fatto Quotidiano - ‎17/mar/2013‎)
e le citazioni sarebbero infinite....... infinite sul serio... peccato che nel giro di poche ore tutto vada in dimenticatoio.
Un po' meno note le tribolazioni ed i dimenamenti sul web, non solo su facebook, ma soprattutto in quelle isole scoppiate di militonze "FEDELI alla Linea"... dove il paragone di Grillo a Lenin non è piaciuto molto e quindi gli Scolabava si sono contorti e dimenati (nell'indifferenza più massiva di massa di tutti i tempi...) fino a far compassione all'ultimo dei Gesuiti :p

Ma tra tutte queste MANOVRE...

Tra un Battiato ed un Zichichi elevati a simbolo di massima istituzione per poi scaricarli in 90 giorni... a causa della scarsità genetica di fantasia di un "progetto politico"... Tra gli orfani di un Calearo e gli scambisti Vendoliani... che vanno con un Partito che candida in TOP nomination... mammasantissima ANCHE di Confindustria.... l'analisi sugli eredi del papalino Togliatti e dell'ultra chierichetto Gramsci... ci sta tutta.

TUTTA. E Bersani andrebbe elogiato per aver passato il timone del LENINISMO a Grillo.
Perché.... Lui stesso... sapeva benissimo a cosa si riferiva:

Riflettete attentamente su ogni punto e provate a collegarlo alla realtà attuale. Come a quella di 10 anni fa, di 20 anni prima ecc.

✔ La "tattica", come comportamento politico, ha funzione contingente, ma quando viene elevata a metodo, "teorizzata" fino a farne l'apologia, si traduce in uno stravolgimento della strategia e, quindi, del fine proposto. Già Bordiga riteneva necessario ridurre o limitare la tattica per meglio incanalarla nella strategia.

✔ In quanto furbizia elevata a metodo, la tattica è intrinseca degenerazione.

✔ La tattica è anche acquisizione di vantaggi effimeri, perché‚ elude la chiarezza e produce imbroglio.

✔ La tattica, come metodo corruttivo, è l'ideologia che serve al Capitale per procedere all'accumulazione.
È assurdo combattere il capitalismo, auspicarne il superamento, se poi si ripropongono stessi metodi e finalità.

✔ La tattica prevede spostamenti continui di obiettivi parziali, fino al raggiungimento di risultati deviati dal fine annunciato.

✔ Per la tattica si rendono necessarie forme organizzative gerarchiche e segrete, "per meglio funzionare", ottenendo pseudo-vantaggi.

✔ La tattica tende a schiacciare le voci di chiarificazione, svelatrici di imbrogli, condiziona l'informazione e la cultura per vincere sul piano del contingente e si sforza di mantenere il segreto.

Ecco cosa è il "Leninismo". Bersani dice il Vero, anche se da LENINSTA (quale è sempre stato), non la dice tutta.

Nessuna solidarietà, nessuna convergenza, con chi rivendica metodi, FEDE e prassi riconducibili a chi è responsabile, come Kapòmandamento, dell'arresto e dell'assassinio di Rosa Luxemburg.

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