L'AntiCritica

 

Sul Metodo.

La critica di eccessivo economicismo o l'accusa di veterocomunismo è facilmente prevedibile anche alla luce di una analisi superficiale di Tensione. Una volta tanto, però, gli autori possono tranquillamente rovesciare o respingere del tutto certe etichette, sicuri che, in questo caso, certi affrettati giudizi saranno mossi da totale ignoranza rispetto agli argomenti trattati o da imbecillità endemica classica di chi nel corso degli anni è stato pagato per tirar su le braghe agli strateghi del falso storico ed ideologico.

Di "vetero" vi è ben poco.

La novità è l'intento chiarificatore e progettuale e la rigida, totale ed assoluta rimessa in discussione dei miti, degli interessi e delle ideologie che hanno poco o niente da difendere.

Senza una profonda revisione critica della storia, del proprio passato, dei miti, dei riferimenti, dei propri interessi... non è possibile accedere ad una nuova progettazione...

Certe critiche, per altro banali e classiche, di chi ha dedicato una vita per difendere un modello sociale fondato sulla prostituzione ed il furto, sul teppismo e lo stupro, sulla corruzione e l'usura, sulle stragi e le catastrofi... non meritano considerazione. Pertanto, il richiamo paziente e costante di certi esempi o riferimenti esplicativi utilizzati in Tensione è rivolto all'individuo come tale e non all'individuo che crede di rappresentare qualcosa.

Tensione si rivolge, quindi, all'individuo senza riconoscergli granchè (l'appartenenza ad una sigla o ad una etichetta, un movimento culturale, l'appartenenza ad una razza o ad una classe sociale, una categoria professionale o un determinato titolo di studio) se non la dignità di essere umano con le sue enormi potenzialità che ne caratterizzano la specie.

L'intento innovativo in termini anticapitalistici, di critica e progettualità, è suffragato dalla totale dissociazione da tutte le ideologie e posizioni politiche che, con la scusa del marxismo, hanno fatto del capitalismo (anche di stato) il fine immanente dell'uomo.

L'esempio più eclatante è rappresentato, ad esempio, dalla proposta di abbandono e ripudio del leninismo, in quanto la principale e, forse, unica forma idelogico-attuativa del marxismo che le dinamiche, interne al mercato, hanno prodotto nel corso degli ultimi cento anni nelle sue varianti staliniste, maoiste e rossobrune.

Tensione spiega perché non esiste un solo angolo del mondo dove l'uomo abbia conosciuto cosa è il comunismo.

Tensione spiega perché in Russia, in Cina o a Cuba non v'è mai stato il comunismo.

Tensione spiega perché Lenin ed il leninismo vanno superati ed ABBANDONATI e ne espone l'inadoperabilità teorica per qualsiasi progettazione futura che abbia a che fare con la coerenza MARXISTA.

Tensione spiega cosa è l'inganno ideologico ed aiuta ad individuare chi se ne serve.

Tensione spiega cosa è la società del capitale e chi comanda realmente.

Tensione spiega perché un politico eletto dal popolo è meno potente di chi gli sovvenziona la campagna elettorale.

Tensione spiega perché in democrazia il voto di un disoccupato o di un lavoratore conta meno di quello di un industriale.

Tensione ha quindi anche uno scopo sociale alla cui base vi è il determinismo umano contrapposto a quello economico.

Questo libro non è vetero comunista perché sarà attaccato dal veterocomunismo ufficiale o non ufficiale.

Non è borghese perché sarà attaccato o criticato dal veterocapitalismo o dai neo-preti del Capitale.

Non è ideologico perché contestato e già attaccato dai mercanti dell'ideologia.

Lo si può abbracciare come una nuova posizione forte della sua ingestibilità e della inadoperabilità per scopi affini al mercato delle ideologie e della conservazione degli assetti sociali della società del Capitale.

 

RICOMPOSIZIONE E CHIARIFICAZIONE

Sul piano politico le implicazioni sono importanti.

Tensione spiega, dimostra ed istruisce a smascherare il falso storico ed ideologico della storia e della tradizione-tutta, della sinistra. Quindi non ci si limita a sconfessare e a citare i danni causati dal "riformismo" ma si smaschera anche l'anticomunismo ed il filocapitalismo di tutte quelle organizzazioni e movimenti riviste come manifestazioni delle dinamiche del Capitale. Si denuncia la corrotta ricerca di un capitalismo dal volto umano e se ne sottolinea l'incompatibilità e la contraddizione, quindi, col fine di Marx.

L'abbandono e la sconfessione del leninismo, come metodologia politica, come punto di riferimento ideologico, come modello di prassi d'intervento nella società, è indicato quale presupposto omogeneo indispensabile per la ricostruzione, a livello internazionale, di una nuova polarizzazione autenticamente anticapitalistica.

Quindi, se di comunismo si deve parlare, Tensione fornisce gli strumenti per un indirizzo anche a lungo termine e mette in guardia dagli stravolgimenti causati dalla corrotta cultura di sinistra:

Se su una banconota vi è stampato il muso di Lenin, il faccione di Pinochet o l'effige di Giorgio Washington noi sappiamo che l'unica differenza può essere riconosciuta nel valore attribuito alla valuta ma nella sostanza sappiamo che questo non rappresenta certo la differenza tra un sistema comunista ed uno capitalista!

La presenza del Capitale e del suo modo di produzione va riconosciuta nelle sue forme più classiche di esplicazione: 1] Moneta o surrogati (card, buoni ecc.); 2] Lavoro salariato e merci di scambio; 3] Mercato (che sia libero, stralibero, boicottato o protezionistico). 4] produzione di plus-valore e di plus lavoro. Guardando anche a quello che è stato il passato, ora che assistiamo all'alba di un nuovo millennio, sarebbe anche sciocco proporci come fine una progettualità che tollerasse la sopravvivenza di uno solo dei quattro punti appena elencati.

È sufficiente rispolverare queste vecchie ma genuine discriminanti per far crollare oltre 70 anni di mistificazioni incoraggiate soprattutto dal mercato editoriale!

Chiusa la bocca a chi crede di recuperare una tradizione che non ha nulla da salvare (leninismo, sinistra, riformismo laico) possiamo smascherare la menzogna liberale e borghese. Perché mai questi signori hanno avuto interesse a tirar su le braghe, in continuazione, a tutti coloro che erano travestiti di rosso è ampiamente spiegato.

La principale responsabilità che imputiamo a tutte le forme di organizzazione, sedicenti comuniste, che hanno tentato di coagulare consensi negli ultimi decenni, è quella di aver sottovalutato o eluso il problema della chiarificazione, del fine e, quindi, della progettazione. Per troppi anni queste organizzazioni e molti personaggi ad esse affiliati hanno lasciato che la società borghese, il capitalismo di stato sovietico, fosse spacciato con una società a comunismo realizzato. La tradizione culturale e storica della sinistra ha accettato e fatta propria questa mistificazione storica in cambio di un riconoscimento politico.

Ancora oggi esponenti preminenti della borghesia, che possono permettersi di intervenire quando vogliono, grazie alla proprietà dei mezzi d'informazione, danno a vendere (come se si trattasse di amburger) che in Russia "è crollato il comunismo", che "il comunismo... realizzato... si è reso responsabile della morte di milioni di uomini..." [Berlusconi come Scalfari e De Benedetti, Agnelli come Woytila, Andreotti come Bocca, Veltroni come Fini, Kossutta come Renzi e tutti gli altri orfanelli della sciagurata era Kossiga-Berlinguer, ecc.].

La risposta emerge dietro le domande:

I disastri combinati in Russia dal bolscevismo e, quindi, dallo stalinismo, sono avvenuti perché questi si ispiravano al marxismo o perché sono stati fortemente determinati dal capitalismo?

Ciò che ha combinato, ad esempio, la Democrazia Cristiana (mafia, caffè corretti ecc.), è avvenuto perché questi si ispiravano al cristianesimo o perché erano profondamente ed irreversibilmente determinati dalla società del Capitale? Le etichette esistono per ingannare.

La storia del socialismo italiano è stata la storia della difesa dell'emancipazione marxista della classe operaia o la storia dei corrotti e delle mafie coi conti in Svizzera, a Lussemburgo o nel Liechtenstein*? [Vedi cronache Fiat-Partiti-Sindacati-Finte opposizioni].

Lo scandalo della cooperazione internazionale (quelli che dovevano gestire con criteri manageriali gli aiuti ai paesi sottosviluppati...) riguarda l'intento umanitario (seppur utopisticamente mistificato) o l'uso che ne fanno i bottegai della solidarietà?

I milioni di morti per guerre, fame, stenti, leucemia, inquinamento, radiazioni, mercato degli organi, disastri ecologici ecc. sono vittime del comunismo che non c'é o del capitalismo totale?

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