Amadeo Bordiga

[a] Su Amadeo Bordiga.

Una ulteriore, quanto preziosa, testimonianza ci viene da Domenico Ferla, scrittore e ricercatore, di Torino, ex militante della Sinistra Comunista, che in un incontro tenutosi nella primavera del 1991, oltre ad offrirci un prezioso aiuto nell’indirizzo e nell’arricchimento delle fonti bibliografiche, avendo conosciuto personalmente Bordiga, ha potuto illustrarci altri aspetti di rilevanza storica. Dell’incontro, che non rappresentava una vera e propria intervista, riportiamo una parte del suo racconto che riteniamo essenziale:

[Gli volevano fare la pelle... E, con tutto ciò non è vero che Bordiga si sia ritirato per paura! Come hanno detto..., perché Bordiga, fino al ‘45 ha fatto l’unico tentativo politico per, veramente, rompere le scatole al piccì [PCI] .

In modo autonomo. L’ha fatto! Nessuno l’ha mai fatto in Italia. Quindi quelli di Lotta Continua, che vengono fuori a dire... o i Toni Negri... tutta questa gente, loro... non hanno mai rotto le palle al piccì [PCI]... !.

Invece Bordiga, di cui questi dicevano che "non ha mai fatto niente", sì! Loro hanno fatto gli avventurieri pagati dallo Stato, quindi anche dal PCI, poi sono finiti in galera, è vero... ma questi sono i rischi del mestiere... (fra l’altro gli hanno permesso d’andarsene a Parigi a prendersi lo stipendio di deputato o a fare i professori dell’università, insomma di cosa vogliono lamentarsi?).

Invece Bordiga ha fatto l’unico tentativo (Questo l’ha ricostruito Arturo Peregalli, scrivetevelo questo nome!). Si cerchi le pubblicazioni di Peregalli, lui ha ricostruito tutto quello che ha fatto Bordiga da quando sono arrivati gli americani nel sud, fino a tutto il ‘45. Bordiga ha ispirato parecchi gruppi che operavano sia nel partito socialista sia nel partito comunista, dall’esterno.

Per cercare di fare una scissione, no?, nel movimento operaio, di massa! Anzi, di massa non è giusto perché non era nel suo linguaggio, ma riguardava una scissione reale, non fasulla, non quattro gatti che se ne escono ecc..

Ma una scissione reale e che avesse un significato importante!

A livello di movimento operaio piuttosto che di partito?

Sì, ecco, non di partito. Cioè: dal di fuori ha ispirato gruppi e correnti che operavano in quella gran confusione che c’era ancora in Italia all’interno dei due partiti. Per riuscire a trascinare ecc. e ha ispirato la fondazione della CGL nel sud. Che era controllata dalla sua corrente! Fino al ‘45. Infatti la prima CGL fu fondata nel sud! Poi gli altri si accorsero della cosa e reagirono. C’erano due CGL concorrenti! Ci misero due anni per eliminare la cosa! La prova che quest’azione politica di Bordiga dava realmente fastidio, realmente, è che gli americani, cioè le autorità militari che occupavano il sud, ad un certo punto vietarono la pubblicazione della stampa di questa gente! E per giungere a vietare vuol dire che questa roba gli dava realmente fastidio.

E il ruolo del PCI in questa vicenda?

Il ruolo del PCI fu quello che... insomma Togliatti andò lui di persona... (ha dovuto prendere il treno o l’aereo per spostarsi fino a Napoli e a Salerno). Poi mandò Spano.

Togliatti aveva paura di Bordiga, e della sua corrente, ancora prima di tornare in Italia.

Peregalli è stato il primo a darne veramente una documentazione.

Poi, nello stesso tempo, nello stesso tempo..., nello stesso tempo: a Bordiga offrirono di entrare nel primo governo! Gli offrirono un posto di ministro nel primo governo! Che fecero con l’esapartito. Quando c’era Bonomi e tutti gli altri. Quindi, gli inviarono degli emissari. Ed io questo lo sentii dire dalla sua stessa voce! Quindi questa è una testimonianza che io posso dare. Veramente. Se lei la scrive fa veramente bene! E cioè: questi andarono da lui, a Napoli, a proporgli di entrare nel primo governo italiano, quello dell’esapartito. E noti che c’era anche Togliatti. No? Quindi, ... ma in realtà erano gli altri che volevano rompere le balle a Togliatti e pensavano che Bordiga ci stesse.

Bordiga gli rispose, e questo l’ho sentito dire dalla sua voce: "Se me lo avesse chiesto Mussolini, avrei anche potuto prendere in considerazione la cosa. Ma, visto che mi viene da voi, quest’offerta, non posso che rispondere NO!".

Poi ha commentato dicendo: "Non che io avessi più simpatia per Mussolini, ma lo feci apposta proprio per insultarli!".

Ecco, non che lui avesse simpatie fasciste, infatti è sempre stato sorvegliato speciale, ecc., però diceva: "Siccome consideravo che loro erano peggio di Mussolini, allora, per insultarli e per dimostrare tutto il mio disprezzo verso di loro, gli diedi questa risposta!".

Poi, gli americani, successivamente (e di questo Gabutti deve avere delle prove, perché Gabutti è andato a vedere gli archivi di polizia) hanno messo alle costole di Bordiga un giornalista, che era una loro spia, un loro informatore, per sapere prima di tutto cosa faceva. Poi, per vedere se potevano utilizzarlo per costituire un partito comunista concorrente a quello ufficiale. E poi, dopo... e ci sono i verbali, a detta di Gabutti, ma io questo non lo sapevo... di questo che dice, riferisce:

"Bordiga è una macchina che lavora solo per il comunismo". Ecco cosa riferisce questo ai suoi superiori. Come dire "Questa missione è impossibile, perché questo non si muove! È una macchina che lavora solo per il comunismo!".

Insomma ha ricevuto molte offerte, anche poi da molti editori, da Mondadori fra l’altro, per pubblicare le sue opere... ecc..., ma lui rifiutò sempre. Ancora Panzieri insistette ripetutamente con me per pubblicarlo da Einaudi... poi, vabbé’, Panzieri fu estromesso da Einaudi e non se ne fece nulla.

Recentemente sono stati pubblicati da Il manifesto dei documenti che si riferiscono al ‘48, dove si parla, tra l’altro, di memoriali inediti di Togliatti che "Volle evitare una rivoluzione per motivi puramente umanitari..." in quanto Togliatti "lungimirante" aveva capito che se fosse scoppiato un qualche cosa vi sarebbe stato uno spargimento di sangue, cosa ne pensa?

Ma, no. Io non credo che Togliatti avesse paura dello spargimento di sangue... Togliatti era un uomo di un cinismo completo... aveva fatto ammazzare tutti quelli che aveva fatto ammazzare... non aveva certo... (e questo dimostra quanto quelli del Manifesto sono veramente sconci, veramente gente immonda...), no, io penso che Togliatti sapeva che se ci fosse stato un movimento insurrezionale sarebbe stato schiacciato, senza pietà, dagli americani. Come era capitato in Grecia, ecc. Ed era quello che diceva Bordiga, infatti. Perché sono andati da lui..., nel quarantacinque, gente che gli diceva che "c’è la rivoluzione!"— e questo l’ho sentito dire non da lui, ma da altri... e poi comunque lo ha scritto!— E la sua risposta era, avvicinandosi alla finestra: " Ma guarda... ma non le vedi le portaerei americane?", infatti a Napoli vi erano gli americani: "ma siete pazzi?" Questo gli diceva.

Se fosse stato non dico sicuro di vincere, ma se avesse avuto soltanto qualche chance di vincere non ci avrebbe pensato due volte ad intervenire. Lui era sicuro, l’aveva capito, non era certo stupido, insomma, l’aveva capito perché tanto Stalin non ne voleva sapere.

Anzi, probabilmente, probabilmente... c’erano gli agenti russi che avrebbero sabotato la cosa! Figuriamoci! Sarebbero stati i primi assassini loro, perché la Russia era vincolata, faceva un mercato di tutto... figuriamoci! No, no, no!]

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