Antonio Montanari



Profilo di una crisi.

Biografia di Galeotto di Pietramala, cardinale "malatestiano".
Edizione minore, 2016

5. Notizie dalle corti

Il primo a parlare di un ritorno di Galeotto al Papato romano è, dieci anni prima di Garimberti nel 1557, Onofrio Panvinio (1529-1568) nella «Epitome pontificum Romanorum» [Strada, Venezia, p. 260].
Secondo Panvinio, che fu agostiniano e lavorò a Roma quale «corrector et revisor» di manoscritti presso la Biblioteca Vaticana al tempo di Pio IV (1559-1565), il Papa Urbano VI aveva restituito il cardinalato a Galeotto: «Galeottus de Petra Mala [...] cum fido Cardinale Ravennae fugit, verum non longe post in gratiam sororis suae [...]», moglie del nipote del Pontefice, ovvero Francesco Frignano.
Di questa moglie del nipote, e sorella del nostro Cardinale, non si hanno tracce.
Tre sono le sorelle di Galeotto di Pietramala: Elisa morta nel 1366, Taddea che si sposa nel 1372, e Caterina che s'accasa, forse nel 1393. Quindi potrebbe Caterina esser stata coinvolta nella vita sentimentale di Francesco «Butillo». Il quale però poi prende in moglie Raimondina del Tufo, mentre Caterina va a nozze con Nicola Filippo Brancaleoni.
Per Francesco Prignano si trova pure che rapì da un monastero di Napoli «una Monaca professa, di nobile condizione, e la tenne seco nel suo appartamento» [J. Hardion, «Storia universale», XIII, Tasso, Venezia 1834, p. 210].

Al cap. 6. I giuochi del potere.
Al capitolo precedente.

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