Minerali in Penisola Sorrentina

VINCENZO RAGONE

Via W. Tobagi, 12/B - Lodi (MI)

 

Con la presente nota si riferisce di alcuni ritrovamenti effettuati in Penisola Sorrentina, che, sebbene riguardanti specie oltremodo comuni, rappresentano comunque una alternativa alle località classiche del panorama mineralogico campano, dominato altrimenti dalle zone di ricerca delle aree vulcaniche.

Geologia generale

La Penisola Sorrentina è costituita essenzialmente da una monoclinale carbonatica mesozoica, che ne costituisce l’ossatura; nel miocene si è avuta una sedimentazione terrigena che ha dato luogo alle serie arenaceo-pelitiche affioranti essenzialmente nella estremità SSW; infine è presente ovunque una copertura più o meno spessa di prodotti piroclastici provenienti dai centri vulcanici campani.

I minerali

calcite: si rinviene molto di frequente ovunque negli affioramenti calcarei (sia in costiera amalfitana che in costiera sorrentina) in cristalli anche centimetrici, nella comune forma detta a dente di cane o, più raramente, in perfetti scalenoedri, talvolta biterminati. Generalmente i cristalli sono di color giallo ambra, e presentano fluorescenza nei toni del giallo chiaro.

dolomite: cristallini millimetrici di dolomite, dal caretteristico abito selliforme, sono stati rinvenuti diffusamente nelle dolomie affioranti in costiera amalfitana, all’interno di vacuoli completamente tappezzati da tali cristallini, di colore bianco latteo, a volte sporcati da abbondanti residui bituminosi.

gesso: la giacitura dei cristalli di gesso è alquanto più localizzata, essendo stati ritrovati esclusivamente in alcune cavità carsiche costiere in località Scrajo terme, in comune di Vico Equense. Tali condotti carsici, ancora attivi, sono sede di un deflusso sorgentizio di acque solfuree. Le sorgenti hanno una portata media di circa 80 litri al secondo ad una temperatura di circa 18 gradi centigradi. E’ proprio alla presenza di questa manifestazione idrotermale che sono dovute le cristallizzazioni gessose che tappezzano le pareti subaeree delle cavità interessate del deflusso. I cristalli si presentano impiantati o direttamente sui calcari o su una crosta gessosa spessa fino ad un centimetro scarsamente aderente alla matrice. I cristalli si presentano sia equidimensionali sia in forma aciculare; in entrambi i casi le dimensioni arrivano fino a 2 cm. I cristallini aghiformi, sempre riuniti in ciuffi anche di un buon effetto estetico, sono spesso trasparenti, mentre i cristalli di abito più massiccio, si presentano bianchi, più o meno intorbiditi da inclusioni argillose, e con le superfici delle facce spesso striate.

quarzo: in diverse località delle costiere sorrentina e amalfitana è possibile rinvenire cristallini di quarzo, di dimensioni mai superiori a pochi mm, a volte perfettamente ialini, con il prisma poco sviluppato, nelle cavità dei calcari e delle dolomie, associati a dolomite e calcite.

Per completezza si segnala infine la presenza di cristallini di augite e mica, anche di alcuni centimetri di dimensione massima, compresi tra le piroclastiti presenti diffusamente su tutta la penisola sorrentina, inclusi in poca matrice pomicea, o più spesso, isolati.

 

 Lodi, 20.12.2000 (ultimo aggiornamento)

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