* Classe VI - SOLFATI
Solfati anidri con cationi di grandi dimensioni
AFTITALITE Aphthitalite foto (61)
(K,Na)3Na(SO4)2
trigonaleL'aftitalite, detta anche glaserite, si rinveniva alle fumarole del Vesuvio di più alta temperatura, a sali di potassio e di sodio. Questo minerale fu osservato per la prima volta tra i prodotti dell'eruzione del 1794 da Thomson (1795a), che lo definì "alcale vegetabile"; il nome fu successivamente cambiato in aftalosa (sale inalterabile) dal Beudant (1832). L'aftitalite è stata rinvenuta anche alle fumarole del 1848, 1855, 1868, 1870, 1872, 1893, 1906, 1919, 1923, 1933-34. Il minerale si presenta in masserelle o in cristalli, con morfologia essenzialmente tabulare (pseudo-esagonale); nel 1872 furono rinvenuti individui geminati, "pennuti" e a "spina di pesce" delle dimensioni massime di 7-8 mm, associati ad abbondante palmierite; si conoscono anche cristalli allungati. Sembra che la presenza dei costituenti minori influisca sull'habitus cristallino: infatti nelle varietà di colore azzurro intenso (per le inclusioni di rame) del 1868 e del 1872 è interessante constatare formazione di cristalli allungati con habitus prismatico esagonale. Il colore è, solitamente, bianco sporco o bianco-neve, molto diffuso anche quello celeste o verdastro, più raro il grigio scuro o azzurrastro; rari anche i cristalli perfettamente limpidi ed incolori. I campioni di aftitalite del 1892, raccolti da Arcangelo Scacchi, sono caratteristici per il loro colore biondo o bruniccio chiarissimo, picchiettati di roseo per la presenza di sottilissime laminette microscopiche di ematite. L'aftitalite è stata rinvenuta associata, oltre alla già citata palmierite, a ferrinatrite e tenardite. L'aftitalite è stata rinvenuta anche come deposizione secondaria, sotto forma di stalattiti di colore bianco, dovute a ricristallizzazione naturale (Zambonini, 1921).
Solfati idrati senza altri anioni - cationi di grandi dimensioni
BASSANITE Bassanite foto (71)
2CaSO4*H2O
monoclinoMinerale scoperto per la prima volta al mondo da Zambonini (1910) nei prodotti del 1906; la specie fu dedicata a Francesco Bassani (famoso naturalista dell'epoca). Tale minerale è stato successivamente rinvenuto abbondantissimo in una fumarola del 1911 (Zambonini, 1912). La bassanite si presentava in cristalli, delle dimensioni massime di 15 mm, costituiti a loro volta da esilissimi cristalli aciculari riuniti in associazione parallela; il colore era bianco opaco leggermente sericeo. Il minerale si presentava associato a gesso, anidrite e gibbsite. La genesi di questo minerale era dovuta alla parziale disidratazione del gesso per un rapido innalzamento di temperatura; a riprova di ciò è la presenza di gesso inalterato in alcuni grossi cristalli.
GESSO Gypsum foto (72,73)
CaSO4*2H2O
monoclinoIl primo a dare precise informazioni sulla presenza di questo minerale alle fumarole fu Breislak (1801), che lo rinvenne tra i prodotti dell'eruzione del 1794. Si tratta di un minerale abbastanza frequente, che si presenta in cristalli netti, incolori, con habitus prismatico sempre appiattito, spesso si rinviene anche in aggregati a "ciuffi" o in associazioni parallele. E' stato trovato abbondante dopo l'eruzione del 1906 sia sulle fumarole del cratere sia su quelle dell'Atrio del Cavallo, associato anche alla mitscherlichite (Zambonini, 1935). Recentemente, uno di noi (M.R.) l'ha rinvenuto sia sulle fumarole del bordo craterico con sassolite (Russo e Langella, 1998a) sia su quelle del fondo associato a zolfo, allume potassico, metavoltina (Russo e Langella, 1998a) ed inoltre con halotrichite e pickeringite (Russo, 1997).
Nei proietti leucotefritici fu rinvenuto per la prima volta da Monticelli e Covelli (1825) associato ad ematite; è stato trovato anche con enstatite e in un blocco contenente sellaite e wagnerite (A.Scacchi, 1886). Noi l'abbiamo rinvenuto in splendidi cristalli monoclini, anche di 1 cm di lunghezza, in un proietto zeolitizzato a phillipsite e nelle leucotefriti sotto forma di ciuffi sericei con pirite, "anfibolo" e calcite o in cristalli prismatici variamente raggruppati con pirite, calcite e probabile galena e con calcite, aragonite e celadonite.
E' presente anche nei blocchi calcarei del Monte Somma in forma lamellare (A.Scacchi, 1845).
[ Mineralogia Vesuviana ]