::<*Back to Live*>::

::<*Back to Curriculum*>::

::<*Homepage*>::

La recensione

Più di qualunque altro ciclo di canzoni folcloristiche, gli spirituals, attraverso il loro mirabile bilanciamento di elementi poetici, melodici, ritmici, e la loro comunicativa insieme immediata e profonda, hanno saputo esprimere i valori più intimi di una cultura, la più sofferta esperienza esistenziale di un popolo, e al tempo stesso toccare una nota universale, evocare sentimenti e passioni e speranze che appartengono all'umanità intera. Combinando al rispetto e all'interesse filologico per questa gloriosa tradizione afroamericana una libera e limpida immaginazione musicale, Francesca Oliveri ha individuato un modo convincente e intelligente di affrontare e interpretare in una chiave contemporanea il grande songbook dei "neri e ignoti bardi" - come il poeta James Weldon Johnson definì i padri degli spirituals - e di recuperarne da una diversa prospettiva culturale la meravigliosa "ricerca del divino", gli accenti solenni e il sorridente slancio vitale, la lirica tensione celebrativa. Una delle più personali e tecnicamente preparate tra le cantanti europee dell'area jazzistica, Francesca ha trasmesso le sue virtù stilistiche, il suo senso della storia del canto afroamericano, il suo entusiasmo e la sua determinazione al Deep River Choir, un'ampia formazione vocale in gran parte composta da allievi dei corsi da lei tenuti negli ultimi anni al Centro Jazz di Torino. Insieme, in queste registrazioni, solista/leader e coro hanno rivisitato pagine tra le più suggestive del repertorio degli spirituals, creando quadretti di potente e dialettico spessore drammatico, non di rado segnati da un esuberante e contagioso gusto ludico, percorsi da una vena di humor, e puntando ad una originale sintesi espressiva con le atmosfere del jazz, palpabile nella dinamica degli arrangiamenti, nell'ariosa eleganza delle armonie, nelle scelte ritmiche, nell'interazione con il raffinato e incisivo accompagnamento di Luigi Bonafede: oltre che - naturalmente - nel fraseggiare plastico, intenso e svettante di Francesca Oliveri, nella pienezza anche mediterranea, nei suoi chiaroscuri, nella moderna, pittorica, eloquenza di un canto che sa miscelare i colori e le luci di due mondi distinti in una maniera eccitante quanto innovativa.

Luciano Federighi


Hosted by www.Geocities.ws

1