DOLMEN di ALFONSO GIALDINI

In una voluminosa massa petrigna, delicatamente scavata per dar senso a un
corpo femminile, la parte superiore s’incunea, morbida, in un altro
massiccio blocco di pietra basaltica (peridotite), anch’esso lievemente
incavato per dare fattezze ad una possibile struttura maschile.
Di fatto, attraverso un ripiegamento della materia, la componente maschile
risulta leggermente reclinata su quella femminile come se, nell’attivazione
di un segreto contatto, essa tentasse di visualizzare un delicato senso di
protezione verso la propria “metà”, veicolando, al contempo, una
vitalistica rete di sentimenti, atti a simboleggiare un’intima, magica,
fusione tra i due blocchi.
Ne nasce una scultura possente, in cui la forte plasticità dei due corpi,
contemporaneamente uniti e divisi, è esaltata da un modellato liscio, in
cui la luce scivola sulle masse esaltandole nella loro funzione volumetrica.
Il titolo della scultura, “Dolmen”, data dall’autore Alfonso Gialdini, ne
chiarifica il significato.
Dolmen sono appunto quei macigni granitici rivolti al cielo per ricordare un
’umanità primitiva in cerca del divino. Ed è lo stesso sentimento che anima
l’artista: voluminosi corpi in pietra che testimoniano, nella loro fisicità,
richiami a simboli sacrali. Come quello della famiglia, dove una forma
femminile, accanto a quella maschile, si stringono in un caloroso abbraccio
per proteggere, amare e difendere la vita che nascerà.
Un’opera scultorea, questa, destinata a carattere monumentale, attualmente
realizzata nella sua fase progettattuale (su montatura girevole) e
commissionata dalla giunta comunale di Celle Ligure.


Miriam Cristaldi

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Pagine: 2

PROGETTO DOLMEN

RELAZIONE SUL PROGETTO DOLMEN PER IL COMUNE DI CELLE LIGURE
(SCULTURA MONUMENTALE DEDICATA ALL'INFANZIA)

Essendo io convinto che le religioni, ed in particolare Dio, altro non siano che trasposizioni fantastiche delle figure genitoriali, ed in modo più specifico, nella loro essenza più intima, della figura materna, mi sono soffermato sul "grande nudo femminile" di Viani ed immediatamente mi si e' associata tale scultura alla struttura del "Dolmen".
Quest'ultimo altro non e' che struttura enorme e sicura che presenta un incavo protettore, ovvero, sempre a mio parere il Dio-Madre.
In base a queste considerazioni ho pensato di estendere il concetto impostando una scultura che avesse il contenuto di cui sopra,ma rapportato al concetto di copia.
Tenuto conto dei tempi attuali e' utile rafforzare il concetto di coppia genitoriale protettiva in una visione "sacrale"per i livelli più profondi della mente, ma non religiosa o sacra nel senso comune del termine: in tal modo non si nega l'apporto della fantasia nella vita reale senza cadere nel discorso religioso, che e' estraneo alla mia cultura.
Il lavoro dovrebbe avere quindi i canoni classici della scultura contemporanea monumentale (vedi Moore), ma avere pure sia per l'adulto che per il bambino, utenza principale a cui intendo rivolgere il mio lavoro, richiami sia al mondo esterno collegato all'infanzia sia al mondo fantastico interiore tipico di quella fase della vita: la soluzione e' stata la giostra.
Tento di spiegare meglio tale concetto: per un bambino i genitori sono "cose"enormi e lui deve sapere che sono disponibili ad interagire/giocare con lui, ma nel contempo ad accogliere ed elaborare in modo vivibile le sue paure (talvolta stimolate dal gioco steso).
Tale concetto nella scultura e' sintetizzato dalla possibilità di far ruotare la scultura stessa e nella possibilità di saltare sopra la scultura infilandosi in un incavo che è formato dalla struttura della scultura stessa.
L'incavo e' formato dalle due masse genitoriali, abbracciate in modo sereno ed "aperto".
Le due masse sono formate da una potente struttura di torso maschile che poggia  il braccio su ampi fianchi femminili.
Il braccio maschile ha funzione di unione ma e' anche rivolto verso l'esterno in modo "serenamente aggressivo", e sintetizza la protezione della coppia .
Sia  la figura maschile che femminile vengono rappresentate in modo sintetico con i particolari dominanti del sesso a cui appartengono: torso che si trasforma in enorme braccio per l'uomo e larghi fianchi, leggermente concavi  sul ventre, ma sensuali, per la donna.
Il torso ed i fianchi non sono tronchi, ma hanno chiusure raccordate per esprimere il fatto che il concetto che espongo e' di per se stesso completo.
Le dimensioni della struttura globale debbono essere tali da accogliere comodamente un bambino ed inoltre deve esserci la possibilità che il bambino stesso possa far ruotare a mano la scultura (cosa non molto difficoltosa se si pensa sempre alla realizzazione delle giostre, e' da ragionare maggiormente sul sistema frenante o rallentante per problemi di sicurezza).
Il progetto sulla carta (a grandi linee) e' già pronto, a "bassi" costi, ricordo che il sottoscritto e' anche ingegnere con una accettabile conoscenza della meccanica e dei materiali (su questi ultimi la conoscenza e' abbastanza profonda a causa degli approfondimenti ed esperimenti che ho dovuto fare nella mia attività di scultore).

Alfonso Maria Gialdini

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