Jeong

De Kyo Jeong - uno scultore cinese trapiantato in Italia che scolpisce opere monumentali nel bianco marmo delle Apuane, iscritto all’Accademia di Belle Arti di Carrara – è in mostra al centro culturale “Satura” (piazza Stella 5, fino al 30 giugno) con opere di piccolo formato ma non per questo meno intense di quelle visivamente più imponenti.

Si tratta di originalissimi pezzi dove la materia rigida, fredda, petrigna del marmo assume alla percezione visiva connotazioni fisiche di materia molle, elastica, morbida.

Infatti, con straordinaria abilità egli riesce a creare, con un unico blocco di marmo, una struttura tubolare a molla che si avvita nello spazio senza interruzioni fino a formare un cerchio concluso mentre continua a scorrerre attraverso le forme ansate del tubo di marmo.

“Un giovane – spiega il curatore  Giorgio Balocchi riferendosi all’autore dell’esposizione – dai sentimenti profondi e dai complessi pensieri con una gentilezza d’animo che trascende la forza e la tecnica impressionante con cui crea le sue opere in marmo…”  Davvero una tecnica portata a vertici estremi nell’arditezza delle forme ma allo stesso tempo non disgiunta da un rigore stilistico ineccepibile in cui equilibri, armonia, proporzioni sono fortemente collegati per dare origine ad una sorta di classicismo compositivo. Nonostante gli incredibili e difficilissimi interventi dello scalpello quando crea queste fuggevoli e labirintiche spire inanellate.

Nell’opera “Circolazione” la formazione a “molla” del marmo affilato a tubo va a comporre una struttura stellare a otto punte in cui il candore del marmo di Carrara s’irradia dal centro verso l’esterno attraverso estroflessioni di forte impatto visivo. Certo, bisognerà vedere De Kyo Jeong quando cambierà questo tipo di composizione formale ad “avvitamento” dove potrà andare a parare per potere ancora stupire. Lo attendiamo al varco.

                                                            Miriam Cristaldi

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