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GUATEMALA

Un gemellaggio di solidarietà tra Torino e Quetzaltenango.

Il Guatemala - piccolo paese centro-americano di circa 10 milioni di abitanti di cui due terzi indigeni direttamente discendenti dei Maya - è stato teatro in questi anni di uno spaventoso genocidio.
A partire dalla fine degli Anni Sessanta si sono avute 120 mila persone assassinate, 100 mila orfani, 1 milione di profughi interni, 250 mila rifugiati all'estero.
Il 29 dicembre 1996, dopo trent'anni di conflitto armato interno e sei anni di negoziato, in Guatemala è stato firmato l'accordo di pace.
Gli alti livelli di povertà e di analfabetismo, la mancanza di servizi, la scarsità di lavoro, l'eccessiva concentrazione della proprietà della terra, la discriminazione razziale, sono problemi ancora drammaticamente aperti.
La speranza di tutti è che questo sfortunato paese possa incamminarsi verso una strada di pace, di democratizzazione razziale, di sviluppo economico con giustizia ed equità, di rispetto per le diversità etniche, religiose, culturali e linguistiche.
Per questi motivi la città di Torino ha aderito alla proposta di Rigoberta Menchù, premio Nobel per la Pace e cittadina onoraria torinese, di gemellarsi con la città di Quetzaltenango, seconda città del Guatemala e centro di grande importanza storica e culturale, che per la prima volta ha eletto come Sindaco un rappresentante della comunità maya.
L'obiettivo del gemellaggio è quello di contribuire a rafforzare il processo di costruzione di una società multietnica, pluriculturale e multilingue individuando congiuntamente dei possibili terreni di cooperazione, in un'ottica di interscambio.
La conoscenza e la diffusione della cultura millenaria dei popoli indigeni, l'individuazione di possibili percorsi di sviluppi compatibile, il rafforzamento amministrativo locale, la partecipazione civica ed il rispetto dei diritti umani, lo sviluppo del settore educativo, della formazione tecnica e professionale, della salute, sono alcuni filoni di sviluppo della relazione tra le due città.

La convenzione n. 169 sui diritti dei Popoli Indigeni in Guatemala

Il Parlamento del Guatemala ha approvato la Convenzione n.169 dell'Organizzazione Internazionale del lavoro sui diritti dei popoli indigeni, sollevando le proteste del presidente del CACIF, Humberto Pretti, per conto dei latifondisti.
Secondo l'esponente dei gruppi etnici Juan Leòn, ex candidato alla vice presidenza del Guatemala per conto dell'FDNG ( di sinistra ), la Convenzione " amplierà la pratica della cultura e della spiritualità del popolo dei maya, e la sua partecipazione alle decisioni politiche del paese. "
Il Presidente della Commissione governativa per la pace ( COPAZ ), Gustavo Porrai, vede nella decisione politica il compimento dell'accordo con la guerriglia sul tema della questione etnica. Il GAM ha invece condannato l'emendamento imposto dal partito di Avanzata Nazionale ( PAM ) di Arzù, che ha la maggioranza assoluta del Congresso, perché togliendo alla Convenzione ogni effetto retroattivo ne impedisce l'uso nelle rivendicazioni delle terre sottratte agli indigeni.

ACAN-EFE, 6.3.1996; Cerigua, 7.3.1996
Tratto da " Tepee " n. 24, 1999, su autorizzazione di Soconas Incomindios, Comitato di Solidarietà con i Nativi Americani. Sito web:
http://www.cisi.unito.it/progetti/soconas La rivista viene distribuita soltanto ai soci; per associarsi e ricevere Tepee fare un versamento di £ 30.000 per i singoli e di £ 50.000 per enti e associazioni sul c/c postale n. 33770108 intestato a SOCONAS INCOMINDIOS C.P. 292, 10024 Moncalieri ( TO ).
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