Fosco Rocchetta, studioso e scrittore riccionese, pubblica un altro contributo storico per ricordare il settantaseiesimo anniversario del passaggio del fronte nella seconda guerra mondiale, esaminando con ricchissima documentazione il ruolo dei militari neozelandesi.

Le sue intenzioni sono indicate nella premessa che egli conclude così: oltre che rendere omaggio sincero al sacrificio di quei militari, il suo testo vuole essere "un ulteriore tassello alla conoscenza dei terribili effetti materiali e morali della seconda guerra mondiale" subìti da Riccione e dai suoi abitanti.

Il discorso giustamente si amplia in un apposito capitolo, intitolato "La guerra in Italia 1943-1945", con un testo che ricorda il Cimitero di guerra di Coriano con 1.941 sepolture.

"Questo mio lavoro vuol essere, in primo luogo, un sincero omaggio al sacrificio di soldati venuti da quel lontano Paese oceanico a combattere e morire per la nostra libertà, ed altresì un ulteriore tassello alla conoscenza dei terribili effetti materiali e morali della II guerra mondiale che, ahimè, anche Riccione ed i suoi abitanti, dovettero stoicamente subire", mi dichiara Rocchetta.
Il quale aggiunge: "Parecchie foto furono colte a Case Monaldini e Monticelli, nel quartiere di San Lorenzo in Strada, ove il 13-14 settembre 1944 infuriò una sanguinosa battaglia tra i tedeschi, che difendevano l’aeroporto di Miramare, e gli assalitori greci e neozelandesi. Altre mostrano l’arrivo dei soldati neozelandesi in una Riccione da poco liberata".
In definitiva, questo libro "vuol essere, in primo luogo, un sincero omaggio al sacrificio di soldati venuti da quel lontano Paese oceanico a combattere e morire per la nostra libertà, ed altresì un ulteriore tassello alla conoscenza dei terribili effetti materiali e morali della II guerra mondiale che, ahimè, anche Riccione ed i suoi abitanti, dovettero stoicamente subire".

Foto da Facebook

ARCHIVIO:
Un "quaderno" di Fosco Rocchetta sul ponte dell'antica Flaminia a Riccione (anche qui)