il Rimino Sottovoce 2019

Tiberio chiude il ponte per Natale dal 24 dicembre fino al 6 gennaio.
Notizia ufficiale del Comune del 12 dicembre 2019

In un Sottovoce del 2018 intitolavo che del ponte di Tiberio, a Rimini, si parla sempre. Siamo alle solite. Quel Ponte che fine farà?
Intanto per le prossime feste natalizie sarà chiuso al traffico, poi si vedrà.

Non posso che rimandare agli archivi del Rimino, partendo da una pagina di quest'anno:
Tiberio, del suo Ponte parlo dal 1995, o da quella del Rottamato.

Dagli ARCHIVI del Rimino.
1986: via le auto dal ponte di Tiberio...
Nel 2005, pubblicavo sul web una pagina intitolata "Celle, quartiere dimenticato e nel caos", in cui osservavo: «Riusciranno i nostri Eroi a trovare una soluzione al traffico (ovvero il promesso, sognato ponte sul Marecchia nella zona di via Tonale)? Soluzione che significherebbe anche liberare il ponte di Tiberio dalla più strana situazione, quella di non essere stato ancora mandato in pensione».
Due anni dopo (2007) parlavo di un sovrano immobilismo riminese sul mio blog alloggiato nel quotidiano "La Stampa": «A simbolo di questa realtà di sovrano immobilismo si prenda il ponte di Tiberio, costretto ancor oggi a sopportare il traffico urbano perché: a) il nuovo ponte che avrebbe dovuto collegare la sottocirconvallazione alle Celle non è stato costruito in quanto al suo posto è sorto un edificio ad uso di civile abitazione; b) non vi è una circonvallazione esterna e veloce, ma la strada statale è stata trasformata in parte della città; c) la nuova fiera è stata collocata alle Celle e non sulla statale di San Marino, cioè dentro Rimini e non fuori. Orbene, queste non sono polemiche ma fatti conseguenti ad «errori» gravi dei pubblici amministratori, ai quali non si può più porre rimedio».
Nel 1991, avevo indirizzato una «Lettera alla Befana» nel Tama del settimanale a cui collaboravo, ricordando «l'eterno cantiere del Ponte di Tiberio, che da vent'anni e più non approda a nulla»
In un Tama del 1998 leggiamo: «L'enorme piscina olimpica progettata trent’anni fa per il bacino del ponte di Tiberio, mai giunta a compimento, passata attraverso la fase selvaggia delle erbe lacustri, poi del ’pannolone’ di plastica adagiato sul fondo, infine delle pompe idrovore che debbono respingere le acque che scendono dal porto canale («fu vero errore di calcolo?»), ebbene tutto ciò riassume in sé uno dei più favolosi progetti mai avanzati in Italia e miseramente conclusosi con una sistemazione che più provvisoria di così non si può.
Quante tesi di laurea potranno essere sfornate nel prossimo secolo per indagare sulle cause del misfatto? Ci sarà mai nessuno che scriverà una comica onde riassumerne le caratteristiche nell’unico modo che esiste per prendere sul serio ciò che dovrebbe coprirci di eterno ridicolo?» [Tama 699, 42, 22.11.1998]
Passiamo al 2012 con quest'altro Tama.
«Sul finire del 1986 si pensò di togliere le auto dal Ponte di Tiberio, su cui purtroppo ancora oggidì passano indisturbati pedoni e ciclisti che infastidiscono (e molto) sia i rombanti motori a due ruote sia le debordanti autovetture a quattro ruote simili a minibus.
Nel 2000, a proposito del ponte pedonale sul Marecchia, più piccolo di quello per la sottocirconvallazione, ci permettemmo di osservare: a Rimini piace, per via del suo stesso nome, il "mini", all'insegna del motto economico preferito nella nostra zona da mezzo secolo: "piccolo è bello" (la pensioncina, la piadina, il vicolino...). Cronache più recenti, parliamo dello scorso giugno, ci confermano nella nostra opinione, e scusate se ci diamo ragione da soli. A proposito del caffé letterario intitolato al “Giardino degli aromi” di Palazzo Lettimi, ci è stato spiegato dall’Assessore competente che esso è un angolo che sembra un atelier parigino.
Ci scusiamo per l’ardire, in virtù del solo fatto di esserci nati in Palazzo Lettimi, ma ci sembra una di quelle opinioni che il Manzoni avrebbe definito piuttosto strane che mal fondate, e che sinceramente a noi appaiono prive di qualsiasi riferimento reale. Le macerie dell’edificio restano macerie, nonostante le intenzioni di un cólto amministratore pubblico».



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2982, 03.10.2019/04.10.2019