Natale Nicolò, il capostazione. Ricordi di famiglia.



"Natale Nicolò, il capostazione di Rimini che lavorava in segreto per la Resistenza", è il titolo di una ricostruzione storico-biografica da parte di Paolo Zaghini apparsa su http://www.chiamamicitta.it/ il giorno 7.12.2017.

Il nome di Nicolò rimanda a tanti ricordi personali e della mia famiglia. Ne riprendo uno soltanto, collegandolo alla biografia di mio padre, da me pubblicata nel 1994 con il titolo di "Marina Centro. Il turismo riminese (1930-1959) e mio padre Valfredo Montanari".
Dalla biografia di mio padre che apre il testo, riprendo la parte che riguarda direttamente il grato ricordo che ho sempre conservato di Natale Nicolò.

La nomina a Capo Sezione della Divisione Demografica come Capo degli Uffici Leva e Servizi Militari e Stato Civile, è del 1° aprile 1940.
Nel "periodo immediatamente successivo alla liberazione", si legge in una Delibera comunale del 5 agosto 1948, Montanari è Capo Divisione Reggente della Divisione Demografica, in sostituzione del titolare allontanato per procedimento di epurazione.
La Giunta comunale il 6 giugno 1946, essendo Sindaco il dott. Arturo Clari, esprime all'assessore Gomberto Bordoni "il proprio plauso", estendendolo "ai funzionari che hanno dato opera diligente, intelligente, attiva durante il lavoro preparatorio e nel periodo delle elezioni". Tra questi funzionari, viene citato il "Capo divisione reggente sig. Montanari Valfredo".
"Alla fine dell'anno 1947", scrive in una Lettera al Sindaco del 29 aprile 1949, l'Assessore alla Divisione Demografica Giovanni Battista Ricci, "alcuni componenti il Comitato d'Amministrazione dell'Azienda Autonoma di Soggiorno invitarono il Montanari a presentare domanda […] per essere trasferito o comandato a prestare servizio presso l'Azienda Autonoma di Cura e Soggiorno".
L'Assessore alla Divisione Demografica del tempo, cav. Natale Nicolò aveva voluto che "il Montanari fosse lasciato in servizio nella Divisione Demografica sino a dopo le elezioni politiche del 18 aprile 1948, pel fatto ch'egli era considerato utile" nel posto occupato.
Dichiara Ricci che gli consta "con certezza che il ritorno del Montanari all'Ente menzionato non è sgradito, ad esempio, alla categoria albergatori, più vivamente interessata all'industria turistica balneare".
Nella stessa Lettera del 29 aprile 1949, l'Assessore anticipa le osservazioni del Vice Prefetto ispettore comm. Ferrara, sulla posizione giuridica di Montanari, poi espresse in una Relazione ispettiva sul personale redatta dalla Prefettura il 12 maggio 1949, ove si rileva che, non avendo Montanari patente di Segretario comunale, non poteva reggere la Divisione Demografica, e che pertanto doveva essere destinato ad altro posto vacante o trasferito all'Azienda di Soggiorno.
Il 13 luglio 1949 Montanari chiede all'Assessore Ricci "il più cortese sollecito esame" della propria posizione giuridica, imposto dall'intervento ispettivo.
Nel frattempo l'Azienda di Soggiorno sollecita la restituzione del funzionario, "in vista della urgenza di sviluppare su larga e efficiente tecnicità il lavoro di propaganda turistica, nel quale il medesimo ha esperienza di primo piano". [Delibera comunale, 29 aprile 1950.]
Nella citata Lettera del Sindaco di Rimini al Commissario dell'Azienda di Soggiorno, del 30 ottobre 1949, si legge ancora che "costante volontà" di Montanari "fu quella di rientrare al posto d'origine, dal quale innaturalmente era stato distolto e al quale conferivano diritto i patti costitutivi del posto di ruolo in Comune e quelli di nomina. Così egli ha ora reiterato a questa Amministrazione premure che tale istanza venga in prossimo avvenire accolta".
 
Negli Atti personali di Montanari si trovano testimonianze di questa "istanza": il 20 novembre 1947 chiede al Sindaco "di essere comandato a prestare servizio presso la Direzione dell'Azienda Autonoma di Cura, Soggiorno e Turismo di Rimini, desiderando ottenere la restituzione delle funzioni originarie, affidategli in seguito a pubblico concorso".
Il 17 maggio 1948 Montanari scrive all'Assessore Nicolò: "[…] la mia richiesta di trasferimento […] sollecitata […] da taluni componenti il Consiglio d'Amministrazione dell'Azienda e da rappresentanti dell'industria alberghiera, fu lasciata in sospeso" in vista delle elezioni del 18 aprile. Svolte tali elezioni, e in previsione del fatto che l'Azienda sta per nominare il proprio Direttore, Montanari chiede a Nicolò di intervenire "ai fini dell'accoglimento" della propria domanda di trasferimento all'Azienda.
A Montanari l'Azienda non ha comunicato che, il 2 gennaio 1948, il proprio Comitato d'Amministrazione ha esaminato la domanda di trasferimento di Montanari all'Azienda, respingendola. Soltanto il 19 febbraio 1949 il Presidente dell'Azienda, Gino Pagliarani (pci), comunica a Montanari la notizia sulla Delibera del 2 gennaio 1948, con una lettera che ha questo curioso 'incipit': "Mi viene riferito ch'ella lamenta di essersi rivolta all'Azienda con domande di varia natura e che delle medesime il Comitato non ne sarebbe stato edotto […]".
Montanari risponde a Pagliarani l'8 marzo 1949: "La mia domanda, per la verità, non trasse origine da mia iniziativa personale; io fui più volte sollecitato a produrla, mentre ebbi preventiva assicurazione di accoglimento". Pagliarani risponde il 10 marzo: "L'Azienda ha dato riferimento del suo operato all'Amministrazione Comunale la quale era l'unica competente a rispondere a lei".
Qualche giorno dopo, Pagliarani è sostituito da un Commissario prefettizio. Al quale si rivolge Montanari il 14 aprile 1949, dopo un colloquio del mese precedente, per essere reintegrato nell'Azienda.
Il 29 aprile 1949, come si è visto, l'assessore Ricci spiega al Sindaco che, dopo i rilievi dell'ispezione prefettizia, la posizione di Montanari va risolta: "o assegnare il Montanari ad un posto di ruolo del Municipio o promuovere il trasferimento di lui" all'Azienda.
In questo senso il Sindaco [Ceccaroni] opera con la stessa Lettera del 30 ottobre 1949, diretta al Commissario dell'Azienda, Comm. G. Zingale, sottolineando che Montanari ha una "particolare conoscenza" della propaganda turistica all'estero, "per avere, tra il 1932-1938, compiuto proficui viaggi in Austria, Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Olanda e aver instaurato perfette relazioni colle Agenzie di viaggio specialmente svizzero-germaniche con assicurato invio di larghi contingenti di clientela, relazioni tra ospiti e alberghi, ispezioni alle delegazioni balneari, coadiuvazione allo svolgimento di manifestazioni, ecc.".
Termina la Lettera: "Io penso che l'attività di un funzionario provetto e lavoratore come il Montanari possa dare vantaggiosi frutti all'Azienda e agevolare altresì i compiti organizzativi del Direttore […]".
Una Delibera d'urgenza del 25 gennaio 1950 ordina che dal 1° febbraio Montanari venga restituito alle "normali funzioni di Capo dell'Ufficio Propaganda e Pubblicità" dell'Azienda di Soggiorno.
Il Pro Sindaco Lollini scrive a Montanari il 28 gennaio 1950: "In relazione alle premure da lei formulate e al voto espresso dall'Azienda di Soggiorno, pregiomi informarla che la Giunta Municipale, con deliberazione d'urgenza 25 corrente, ha disposto che ella, giusta l'atto costitutivo del posto infrascritto e la di lei deliberazione di nomina, sia restituito alle normali sue funzioni di Capo dell'Ufficio Propaganda e Pubblicità presso l'Azienda predetta, fermo restando il grado da lei ricoperto (caposezione) e il trattamento […]. Nel dargliene comunicazione tengo a manifestare il rincrescimento della Amministrazione nel doversi privare della di lei opera, che essa ha giustamente e particolarmente apprezzato sia in periodo bellico che dopo la Liberazione, quando ella cioè, a fine 1944, assumeva le funzioni del grado superiore (capodivisione ai servizi demografici), disimpegnandole egregiamente fino ad ora".
Antonio Montanari

La foto appartiene al sito www.chiamamicitta.it.



47921 Rimini.
Via Emilia 23 (Celle).
Tel. 0541.740173

"Riministoria" e' un sito amatoriale, non un prodotto editoriale. Tutto il materiale in esso contenuto, compreso "il Rimino", e' da intendersi quale "copia pro manuscripto". Quindi esso non rientra nella legge 7.3.2001, n. 62, "Nuove norme sull'editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo 2001.
2521, 09.12.2017, 11:00