il Rimino - Riministoria

Mondaino insegna latino sul web
Una guida originale pubblicata da Guaraldi

Un'emozione particolare (e rassicurante) suscita la notizia dell'accorrere annuale al Ludus latino di Mondaino di circa 500 studenti provenienti da ogni parte d'Italia. Ciò significa che non risponde al vero il catastrofismo normalmente predicato attorno ai giovani studenti. Ciò vuol dire che ancora c’è chi sogna la cultura come prospettiva del proprio avvenire professionale (meglio letterate che ‘letterine’ della tivù). Ai politici toccherà non deludere quelle speranze.

In occasione dell’ultima edizione del Ludus (la XV), è uscito un volume esemplarmente moderno, quasi antitetico all’idea del latino come lingua morta. Si tratta di una «sitologia ragionata», ovvero di una guida sugli oltre «50 siti (seri, divertenti, kitsch) che ospitano il latino in internet», presentata dall’editore Guaraldi.

E’ un’impresa didattica di grande utilità e spessore culturale, che può fare arricciare il naso a qualche classicista che ignora come internet sia uno strumento di pari dignità rispetto al libro tradizionale.

Il volume si rivolge a chi non ha grande confidenza «con la rete», cioè con il sistema in cui si archiviano documenti, studi, ricerche che riguardano qualsiasi argomento. Offre quindi un vademecum alla scoperta di materiali e testi, con l’avvertenza fondamentale che sul web possono trovarsi, accanto ai siti ufficiali, anche quelli superficiali e con «informazioni di dubbia origine e non verificabili».

Il testo («Weni Widi Wici. Tra volumen e byte», a cura di R. M. Danese, con testi di A. Bacianini e A. Torino, euro 12), apre una nuova collana che si ripromette di aiutare a ‘navigare’ nella cultura umanistica, partendo dalla lingua greca e da quella ebraica.

Il progetto è utile per varie categorie di fruitori. Ha quel carattere di profetica novità che caratterizza gran parte del lavoro editoriale di Mario Guaraldi, il quale crede nei moderni strumenti di comunicazione culturale come veicoli per rinnovare senza perdere nulla del passato. Si pensi a questo volume come al recupero di una tradizione e di una realtà dotta che sono riproposte con modalità assolutamente originali.

Su questo aspetto si gioca uno dei problemi più affascinanti e complessi della realtà culturale contemporanea: aprire a tutti i risultati che sino a ieri, cioè sino alla nascita della «rete», potevano circolare in àmbiti riservati, a caro prezzo e con grande lentezza (mediante riviste specialistiche, storie letterarie o conferenze, visite a lontane biblioteche).

Il volume si articola in tre parti: materiali e testi; didattica del latino; «Amoenitates» cioè curiosità che pur tuttavia «testimoniano in modi diversi e con caratteristiche spesso ludiche o soltanto meno tradizionali le differente dell’interesse per la lingua e la civiltà latina».

Una «curiosità» che emerge non dal capitolo relativo ma dall’indice finale dei siti ordinati ovviamente in ordine alfabetico, è che in testa appare un irriverente «accidentialprof.com» che si dichiara nato dalla ‘disperazione’ di genitori di un quindicenne alle prese con i compiti da svolgere.

L’unica differenza con il passato è che allora l’«accidentialprof» era senza «.com». Lo dico da ex studente (e da insegnante…).

Antonio Montanari


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801/06.06.2003