Sudate carte.
Tre scrittori riminesi: Aurelio Bertola, Giovanni Bianchi, Luigi Tonini
["il Ponte", 1991-1992]
La 'sigla' di questi articoli, va spiegata con alcune citazioni: "Io gli studi leggiadri/ talora lasciando e le sudate carte,/ ove il tempo mio primo/ e di me si spendea la miglior parte…" (G. Leopardi, "A Silvia"); "Vuoi dunque sapere la mia malattia? Non so saziarmi di libri" (F. Petrarca, "Familiares", iii, 18); "La fatica perseverante e la continua applicazione sono il cibo del mio spirito; quando comincerò a riposare e a rallentare il mio lavoro, allora cesserò anche di vivere. (…) Questa mia attività di leggere e scrivere… è un riposo dolce che mi permette di dimenticare le fatiche più gravi. Non c'è cosa che pesi meno della penna, non c'è cosa più lieta; gli altri piaceri sono fuggevoli e dilettando fan male; la penna reca gioia quando la si prende in mano e soddisfazione quando la si depone…" (F. Petrarca, "Seniles", xvii,2); "Il silenzioso dialogo con l'autore riserva sempre nuove sorprese… Entrare in un libro è come aprire una finestra su un paesaggio, una città, un territorio sconosciuti…" (G. Pontiggia); "Più passa il tempo e più son convinto che leggere sia il migliore dei giochi" (G. Dossena).

Indice
Aurelio de' Giorgi Bertola
Giovanni Bianchi
Luigi Tonini
Testi di Antonio Montanari

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